Da Caporetto messaggi di pace e convivenza

Autorità italiane e slovene hanno reso omaggio alla memoria dei Caduti della tragica battaglia della Prima guerra mondiale. Deposte delle corone di fiori al Sacrario e al cimitero

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Da Caporetto messaggi di pace e convivenza
La cerimonia ha riunito autorità da Italia e Slovenia. Foto: MARIELLA MEHLE

In occasione del 106.esimo anniversario della Battaglia di Caporetto, alla presenza di autorità italiane e slovene adunate in uno spirito di rispetto reciproco e della pacifica convivenza, è stato rinnovato sabato l’omaggio ormai consolidato nel tempo ai 7.014 Caduti italiani le cui spoglie sono custodite presso il Sacrario italiano. Una commemorazione che vede in prima fila i rappresentanti dell’Ambasciata italiana a Lubiana e del Consolato Generale d’Italia a Capodistria, nel cui territorio di competenza ricade il Sacrario, assieme alle Amministrazioni comunali di Cividale e degli altri Comuni e Associazioni della Valle del Natisone, uniti ai Comuni del lato sloveno e altre Associazioni e Autorità nazionali.

”Al cospetto di tutti questi Caduti vorremmo oggi poter celebrare la Pace e invece ricordiamo il sacrificio di tanti soldati con la triste consapevolezza della tragica attualità della guerra”, ha osservato Daniela Bernardi, sindaca di Cividale del Friuli. Il Console Generale d’Italia a Capodistria Giovanni Coviello ha rilevato che la celebrazione avviene in un momento storico particolarmente triste, davanti a teatri di guerra che dall’Europa al Medio Oriente rappresentano una ferita sanguinante per l’umanità. “Essere qui, in questo luogo, ci dà la speranza che tutto finisca al più presto e che, come a Caporetto, gli scenari di guerra si trasformino in verdi prati e che si possa ripetere quanto avvenuto in seguito, quando l’Europa stessa si è costituita proprio come una esperienza fondamentale di pace dopo le grandi tragedie del Novecento e non soltanto al suo interno, ma anche all’esterno dei suoi confini”, ha auspicato il Console Coviello, ringraziando tra l’altro l’Associazione “Il Sentiero della Pace”, l’Associazione Nazionale Alpini, il direttore del Sacrario militare di Redipuglia, il Comando Legione Carabinieri del Friuli Venezia-Giulia e tutte le Associazioni, che compatte partecipano ogni anno alla cerimonia, tra cui la stessa Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra.
”Senza il passato non ci sarebbe il presente ed è proprio il passato quello che ci definisce, insegna ed esorta. Siamo riuniti in un luogo dove con iterato monito impariamo che l’unica soluzione sono il dialogo costruttivo e l’aiuto reciproco, non le guerre e i disaccordi”, ha rilevato il sindaco di Caporetto Marko Matajurc. “La memoria della prima metà del ventesimo secolo, in questo presente scosso da nuove, tragiche convulsioni ci offre l’opportunità di rinnovare il monito a coltivare il valore della pace, della tolleranza e del rispetto reciproco fra i popoli. Potremo evitare nuove, simili o peggiori tragedie soltanto se prevarrà la capacità delle classi dirigenti di comporre le aspirazioni e gli interessi nazionali in modo pacifico, nel rispetto dell’identità e dell’integrità delle nazioni”, ha ribadito l’Ambasciatore italiano a Lubiana, Carlo Campanile proseguendo “credo che proprio in occasioni come questa occorra rammentare sempre, che soltanto l’impegno di tutti per una memoria, attiva e vigile, del dolore e delle vittime di quei conflitti, può consolidare e rendere sempre più irreversibili le scelte di pace, di libertà, di serena e rispettosa convivenza tra le persone e tra i popoli faticosamente conquistate. Ma come i recenti avvenimenti ci ricordano, vanno costantemente difese e non devono essere mai date per scontate”. Il Segretario di Stato al Ministero della Difesa sloveno, Rudi Medved, ha evidenziato che la storia dell’umanità non è una storia di pace e armonia, bensì di guerre, violenza, sofferenza e Caporetto è senza dubbio un luogo di consapevolezza su come la guerra non è altro che una terribile tragedia e che le vite perdute non potranno mai essere restituite.
L’esecuzione musicale “Domovini” (Alla Patria) dell’Orchestra della Polizia slovena ha donato un’ulteriore nota solenne alla deposizione delle corone, seguita dalla Santa Messa presso la Chiesa di Sant’Antonio da Padova e dove il Coro dell’Associazione italiana alpini di Cividale del Friuli ha intonato la “Preghiera per i Caduti”. La seconda parte della commemorazione si è spostata al Cimitero di Caporetto dove le autorità hanno deposto le rispettive corone di fiori. A conclusione dell’evento il direttore dell’Unità Amministrativa di Tolmino, Simon Leban, ha ribadito che purtroppo i conflitti continuano e ne stanno nascendo nuovi che infliggono conseguenze a tutti, rinnovando l’appello a non dimenticare le esperienze passate e di portare cambiamenti con strumenti democratici, come amici che convivono nel vecchio continente e in questo mondo ogni giorno più piccolo.

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