Il Festival del Litorale celebra 25 anni di vita

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Il Festival del Litorale celebra 25 anni di vita

CAPODISTRIA | “Festeggiamo” è il motto con cui martedì sera il Festival estivo del Litorale ha celebrato i 25 anni di ininterrotta attività, vantando oltre un migliaio di spettacoli. All’evento ha fatto da cornice la suggestiva piazza Tito che in passato si è spesso prestata a ospitare gli artisti di svariati Paesi e il numeroso pubblico, rimasto sempre fedele alla rassegna. Al timone, sin dall’esordio è Neva Zajc, che per il traguardo conseguito ha ricevuto il riconoscimento del Comune di Capodistria. “Sono felice di intervenire in questa piazza perché celebra il patrimonio storico della città ed è qui che abbiamo dato vita a numerosi incontri. Il Festival è nato dalla necessità di animare vie e piazze, di raggiungere anche i Paesi d’oltreconfine per valorizzare il multiculturalismo e l’interazione tra i popoli. Siamo cresciuti assieme al pubblico e auspico che continueremo su questa strada collegandoci con progetti in comune e nello spirito dell’amicizia. Oltrepassiamo i confini, non solo quelli geografici ma anche quelli che albergano nelle nostre teste”, ha detto la Zajc nel suo discorso dal balcone di Palazzo Pretorio, affiancata dal sindaco di Capodistria, Boris Popovič che l’ha ringraziata per l’alto contributo culturale in regione e oltreconfine e da Mario Steffè, presidente della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria. La CNI ha sostenuto la rassegna anche come co-organizzatore degli spettacoli offerti dal Festival, come fatto pure per quest’edizione. Il primo appuntamento è stato proprio in occasione della serata celebrativa con “Full Wall#Santorio”, una danza verticale portata in scena, ovvero sulle facciate del campanile di piazza Tito e dell’Armeria e Foresteria. Uno spettacolo davvero suggestivo con la compagnia italiana di Marco Castelli & Small Ensemble, specializzata in performance molto singolari dai notevoli effetti scenici, che vede l’abbinamento tra danza contemporanea e musica. A Capodistria, come dice il titolo stesso, si sono ispirati alla figura di Santorio Santorio, precursore della scienza moderna con i suoi studi in fisica e medicina. Un’ambientazione speciale e un legame con la rassegna salutata dallo stesso Steffè: “Il Festival ha dispensato nel corso degli anni emozioni, riflessioni, si è confrontato con il pubblico, ha cercato di dare vita anche ai luoghi più reconditi della città giocando proprio con l’immaginazione dell’arte. Siamo felici di questa lunga collaborazione e degli spettacoli proposti”. La cooperazione con la CI di Capodistria comprende quest’anno anche la proiezione del film “L’inferno, 1911” nella grotta di San Servolo e a Palazzo Gravisi “Carmen” del Teatro Blu, mentre con la CNI di Isola a Palazzo Manzioli andrà in scena Stefania Ventura con “Gaia in veloce scherzoso discorso al mondo”.

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