Dopo gli episodi rilevati a Cherso (Cres), Arbe (Rab) e Ragusa (Dubrovnik) anche nello Zaratino nelle ultime giornate si sono verificati casi di sversamento di liquami e feci in mare (dovuto allo svuotamento di fosse biologiche), rendendo le zone interessate a rischio di balneazione. Nel mare attorno a Zara si sino verificati due casi in vicinanza di altrettante spiagge per i quali, come sembra, diversi bambini hanno cercato aiuto medico a causa di infezioni della pelle. Vicino a Posedarje tre bambini avrebbero manifestato sintomi da infezione da stafilococco o impetigine, un’infezione batterica più comunemente osservata durante la stagione estiva. È provocata da streptococchi, stafilococchi o da ambedue gli organismi. Lo stesso è accaduto su una spiaggia di Sali sull’Isola Lunga. Il fenomeno è una macchia per il turismo che se da una parte incentiva l’imprenditoria di piccoli alberghi, dall’altra deve fare lo stesso costruendo infrastrutture adeguate e depuratori affinché l’ospite invece di nuotare nell’azzurro Adriatico non si trovi a sguazzare tra liquami rischiando la salute. Turismo sì, ma con regole e infrastrutture all’altezza…