Slovenia. Altri 40 km di barriera anti-migranti

0
Slovenia. Altri 40 km di barriera anti-migranti

La Slovenia non vuole lasciare nulla al caso e ieri ha iniziato a installare altri chilometri di barriere lungo il confine con la Croazia, e più precisamente nel settore vicino al fiume Kupa, dove è stato segnalato il maggior numero di attraversamenti illegali di migranti. Come ha spiegato l’emittente POP TV, le autorità hanno deciso di posizionare altri 40 chilometri di “muro” tra i villaggi di Žuniči e Zilje. Il lavoro dovrebbe essere portato a termine entro le prossime due settimane, dopodiché quest’area di confine sarà “completamente protetta”. Ricorderemo che Lubiana ha deciso di innalzare una barriera sul confine con la Croazia tra il 2015 e il 2016, all’epoca della più grave crisi migratoria. Il governo, poche settimane fa, ha annunciato la decisione di voler proteggere ulteriori 40 chilometri nei villaggi di confine maggiormente sensibili, ovvero quelli che negli ultimi mesi sono stati presi d’assalto dai migranti che attraversano la cosiddetta rotta balcanica. Attualmente il “muro” è formato da 179 chilometri di “ostacoli tecnici temporanei”, come vengono definitivi dall’Esecutivo sloveno, di cui 116 sono fatti di filo spinato, mentre i rimanenti 63 da pannelli di plastica. Finora la barriera era stata posizionata dai militari dell’Esercito sloveno, mentre i lavori di questi giorni sono stati affidati alla società Legi-SGS di Belgrado, che ha vinto il bando pubblico grazie all’offerta di 4,56 milioni di euro. Finora Lubiana ha speso per questa attività 19 milioni di euro, importo in cui non sono inclusi le spese il lavoro dell’Esercito e gli indennizzi ai proprietari dei terreni sui quali è sorta la barriera anti-migranti

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display