Slovenia. Governo e deputati delle etnie, contratto di collaborazione

Il documento siglato dal premier Robert Golob e dai parlamentari Felice Žiža e Ferenc Horváth

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Slovenia. Governo e deputati delle etnie, contratto di collaborazione
La firma dell'accordo. Foto Kris Dassena

Alla vigilia del primo anniversario dell’insediamento dell’Esecutivo di Robert Golob per i deputati delle Comunità Nazionali Italiana e Ungherese, Felice Žiža e Ferenc Horváth, è giunta la tanto attesa sigla del contratto di collaborazione con il governo. La cerimonia di firma ha avuto luogo oggi presso il Palazzo del governo a Lubiana.
Inizialmente, la sottoscrizione del contratto di collaborazione era prevista già in autunno, ma il documento necessitava di alcune correzioni e di essere armonizzato a livello ministeriale, interventi che hanno fatto dilungare l’intero iter, facendo arrivare l’OK definitivo dei vertici appena alla fine del mese scorso. “Dal primo giorno del mandato ci siamo resi conto di quanto fosse importante collaborare con i parlamentari delle Comunità nazionali, per le quali concordiamo tutti sul fatto che sono un elemento di ricchezza e che vanno tutelate e rafforzate. Abbiamo atteso tanto per la firma dell’accordo perché non è subalterno a questioni che interessano quotidianamente la politica, perché non abbiamo bisogno di preferenze per battere ai voti l’opposizione, ma desideriamo manifestare il nostro sostegno all’attività delle Comunità nazionali a lungo termine”, ha rilevato il primo ministro Robert Golob che nel suo intervento ha specificato che hanno voluto dimostrare che è possibile instaurare una fruttuosa collaborazione anche senza un documento che lo pattuisca.

Ferenc Horváth, Robert Golob, Felice Žiža, Luka Mesec. Foto Kris Dassena

Il buon esempio
”La cooperazione con i due parlamentari è stata avviata sin dal principio del nuovo governo e se voglio essere diretto non vi sarebbe nemmeno bisogno di stipulare questo accordo”, è stato franco Robert Golob, che comunque ne riconosce la rilevanza. “Il documento fornirà una cornice stabile per l’operato di entrambe le Comunità nazionali, con l’intento di rendere la loro posizione ancora più forte”, ha aggiunto il premier, che ha voluto evidenziare il fatto che conosce molto bene la situazione attinente alla Comunità slovena nel Goriziano. “Auspico che la Comunità slovena in Italia e negli altri Stati possa contare sulla stessa sensibilità da parte della politica nazionale. Desidero dare il buon esempio ai Paesi contermini affinché facciano lo stesso in quest’ambito”, ha concluso Robert Golob.
Si articola in 24 punti il documento che non è stato ancora diffuso, ma che secondo quanto affermato dal premier, l’Esecutivo ha intenzione di rendere pubblico, a differenza di quanto è stato fatto con l’intesa siglata con l’ex primo ministro Janez Janša. A detta del deputato italiano Felice Žiža, l’accordo contempla progetti inerenti a quelli che sono ormai settori classici per quel che riguarda la tutela delle minoranze, ossia l’educazione, la cultura, l’informazione pubblica, lo sviluppo della base economica, l’attuazione del bilinguismo, nonché l’uso della lingua italiana nell’ambito pubblico e privato.
”Abbiamo inserito anche una parte inerente al coinvolgimento delle istituzioni comuni, nello specifico per quel che riguarda il finanziamento dell’Unione italiana”, ha ancora riferito Felice Žiža, che ha rivolto insieme al suo omologo Ferenc Horváth parole di gratitudine all’Esecutivo, al direttore dell’Ufficio per le nazionalità del governo sloveno, Stanko Baluh e alla segretaria di Stato Maša Kociper.
RTV e base economica
Nel corso della conferenza stampa, alla quale ha presenziato anche il ministro del Lavoro, della Famiglia, degli Affari sociali e delle Pari opportunità, Luka Mesec, il parlamentare della CNI Felice Žiža ha evidenziato in particolare modo i punti programmatici che riguardano la tutela dei posti di lavoro del personale tecnico e giornalistico dei programmi italiani di Radio e TV Capodistria e l’istituzione di un fondo per il finanziamento della base economica della CNI, come previsto dal Memorandum di Londra. Ampio lo spazio destinato all’istruzione che si suddivide in una sezione normativa, che definisce la necessità di modificare e integrare la Legge sulle scuole elementari, migliorando l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole slovene e di elevare il livello di conoscenza dell’italiano degli insegnanti negli istituti italiani da C1 a lingua materna.
Edilizia scolastica
Ma, come affermato da Felice Žiža, non mancano pure progetti relativi all’edilizia scolastica. “Si parla della ricostruzione dell’asilo di Santa Lucia, della ristrutturazione dell’asilo di Crevatini, dell’ampliamento degli spazi della scuola elementare di Isola e della costruzione di una palestra per la scuola media isolana ‘Pietro Coppo’, struttura che potrebbe essere integrata in un complesso sportivo più grande a livello comunale”, ha fatto presente il deputato della CNI alla Camera di Stato.
Non è ancora noto quanti mezzi saranno destinati per mettere in atto i progetti previsti dall’intesa. “Non sono ancora stati fatti calcoli finanziari”, ha precisato Felice Žiža, rivelando però che l’accordo è tanto ambizioso quanto quello stipulato con il governo di Janez Janša, che aveva un peso di 20 milioni di euro.

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