Croazia. Legge sulle circoscrizioni. La penisola istriana… perde Mattuglie

Il governo presenta la Legge sulle circoscrizioni. Diverse novità. Indignati centrosinistra e destra

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Croazia. Legge sulle circoscrizioni. La penisola istriana… perde Mattuglie
La presentazione della Legge sulle circoscrizioni

La penisola istriana potrebbe non essere più compresa integralmente nell’VIII circoscrizione elettorale. Nella nuova mappa delle circoscrizioni elettorali presentato oggi dal governo, il Comune di Mattuglie, nell’entroterra di Abbazia, è stato spostato nella VII circoscrizione – comprende anche l’entroterra e della Regione litoraneo-montana e la Città di Buccari – a fianco della Regione della Lika e di Segna, della Regione di Karlovac, della maggior parte della Regione di Sisak e della Moslavina e della parte settentrionale della Regione di Zara. La proposta di modifica delle circoscrizioni elettorali è stata presentata oggi dall’Esecutivo e prima di entrare in vigore deve ottenere l’approvazione del Sabor. Una manovra, questa, che si è resa necessaria dopo che la Corte costituzionale ha abrogato la Legge che definisce le medesime. La decisione dei giudici di Piazza San Marco risale al febbraio scorso, entrerà in vigore nell’ottobre prossimo ed è dovuta alla sproporzione degli elettori censiti nelle singole circoscrizioni.
Per il 78 p.c. nulla cambia
Nell’illustrare la proposta di modifica il premier Andrej Plenković ha rilevato che la mappa delle circoscrizioni è stata ritoccata il minimo indispensabile affinché corrisponda a quanto sancito dall’ordinamento croato. Il 78 p.c. degli elettori continuerà a votare nella medesima circoscrizione elettorale. In questo modo la sproporzione del numero degli elettori è stata ridotta al 2,2 p.c (i giudici costituzionali hanno rilevato che non può essere superiore al 5 p.c.) della media degli elettori per ciascuna circoscrizione (364.664 persone). La circoscrizione con il minor numero di elettori sarà la IV e quella con il maggior numero la IX.
Trasloca Novi Vinodolski
Tra le modifiche più significative ci sono quelle riguardanti la suddivisione della capitale. La Città di Zagabria, si ricorda, finora era ripartita in quatto collegi elettorali. Una volta approvata ed entrata in vigore la nuova Legge, gli elettori zagabresi saranno suddivisi in tre circoscrizioni, la Prima, la II e la VI, ma non voteranno più nella VII. “In questo modo abbiamo risolto il reclamo legato al fatto che i residenti dei quartieri (zagabresi) di Jarun o Brezovica votavano assieme agli elettori della costa adriatica (tra cui quelli registrati nella Città di Novi Vinodolski, che ora però passerà all’VIII circoscrizione che include la Regione istriana, le isole e la fascia costiera della Regione litoraneo-montana ad eccezione di Buccari, nda)”, ha rilevato Plenković. Il capo dell’Esecutivo ha affermato che l’obiettivo consisteva nel mantenere invariato il numero delle circoscrizioni elettorali ordinarie, ossia 10 e il numero dei seggi parlamentari spettanti a ciascuna di esse (14). Il processo democratico croato, si ricorda, contempla ulteriori due circoscrizioni: l’XI riservata all’elezione dei tre parlamentari della diaspora e la XII per l’elezione degli otto deputati ai seggi garantiti alle minoranze nazionali, di cui uno riservato alla Comunità Nazionale Italiana. La regolarità dell’XI e della XII circoscrizione, in virtù delle loro specificità, non è stata messa in discussione dai giudici della Corte costituzionale.
Andamenti demografici
Il primo ministro ha osservato che la Croazia ha una configurazione particolare e che di conseguenza disegnare le circoscrizioni non è un’impresa semplice. “Prendete il caso della Regione di Ragusa e della Narenta. L’unica soluzione era farne una sola circoscrizione”, ha detto il premier. Ha chiarito che nel delineare le nuove circoscrizioni si è tenuto conto dei trend demografici, in modo da evitare di dover rifare il lavoro tra un anno o comunque in tempi brevi. “La circoscrizione più vasta è la VII, ma comprende alcune delle aree del Paese che hanno subito il maggior declino demografico. La medesima comprende la Regione della Lika e di Segna, la Regione di Karlovac, la maggior parte della Regione di Sisak e della Moslavina, la parte settentrionale della Regione di Zara e la parte orientale della Regione litoraneo-montana”.
Plenković ha smentito le voci in base alle quali alla stesura della nuova mappa delle circoscrizioni elettorali abbiano lavorato l’ex presidente del Sabor, Vladimir Šeks e l’europarlamentare Karlo Ressler. Ha ribadito che il Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione si è avvalso della collaborazione di esperti. Il premier ha affermato che si tratta di una proposta “educata, civile, corretta e che non discrimina nessuno”.
Registro degli elettori
La bozza della nuova Legge è stata preparata basandosi sui dati del Registro degli elettori, nel quale tuttavia risultano essere iscritte 500mila persone in più rispetto a quelli che sono i cittadini maggiorenni in base ai dati scaturiti dal Censimento della popolazione del 2021. Il ministro della Giustizia e dell’Amministrazione, Ivan Malenica, ha assicurato che è tutto a posto in quanto i dati del Registro vengono aggiornati quotidianamente attingendo ai dati sull’evidenza dei residenti curata dal Ministero degli Affari interni.
L’opposizione grida allo scandalo
Come era prevedibile l’opposizione non ha accolto con favore la proposta. Nikola Grmoja sostiene che l’HDZ abbia organizzato il tutto allo scopo di assicurarsi la vittoria alle elezioni. Gli ha fatto eco il collega di partito, Marin Miletić. “Non abbiamo paura di voi. La rivisitazione delle circoscrizioni non vi aiuterà, non vi aiuterà il fatto che Mattuglie è nella stessa circoscrizione con Obrovac (Obrovazzo) e Petrinja”, ha dichiarato Miletić, convinto che l’HDZ uscirà sconfitto dalle prossime elezioni parlamentari. Per il presidente della DDI, Dalibor Paus, la proposta di modifica non contribuisce a migliorare il quadro democratico del Paese. “Evidentemente il legislatore ritiene che gli abitanti di Mattuglie abbiano priorità e problemi diversi dai loro vicini residenti nella Regione istriana o nella Città di Fiume e uguali a quelli degli abitanti di Sisak e del Gorski kotar”, ha affermato con ironia. “Tutto questo – ha proseguito – non solo non ha senso, ma non è in linea a quanto sancito dai giudici costituzionali, che nella loro decisione hanno puntualizzato che le circoscrizioni devono rispecchiare il più possibile i confini naturali e amministrativi della Croazia”. La GONG ha definito circoscrizioni alla “Frankenstein” quelle proposte dal governo.

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