Slovenia: «Fine dell’epidemia». E la Croazia?

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Slovenia: «Fine dell’epidemia». E la Croazia?

La Slovenia ha proclamato oggi, mercoledì 16 giugno, la fine dell’epidemia, mentre la Croazia non ha alcuna intenzione di farlo, almeno per ora. Il governo di Lubiana ha annunciato che le attuali misure epidemiologiche resteranno in vigore fino a giovedì, quando potrebbero essere ulteriormente allentate. Però, come scrivono i media sloveni, le mascherine rimaranno obbligatorie negli spazi chiusi, come pure l’uso del disinfettante e il mantenimento della distanza di almeno due metri tra le persone. Il sistema PCT (guariti, vaccinati, testati) resterà pure in vigore. Ciò significa che l’ingresso nella parte interna dei locali, nonché le visite alle manifestazioni culturali e sportive saranno consentite soltanto alle persone che soddisfanno i suddetti criteri.
“In Croazia non esiste alcun piano per proclamare la fine dell’epidemia”: lo ha detto il ministro della Salute, Vili Beroš. “Dobbiamo andare con i piedi di piombo, perché vediamo che in alcuni Paesi, come il Regno Unito e la Russia, la pandemia ha ripreso vigore”.
L’Istituto nazionale per la salute pubblica (Hzjz) allontana pure questa possibilità. “La fine dell’epidemia comprende non solo il calo dei contagi e dei decessi dovuti al virus, ma anche la revoca delle misure epidemiologiche”, spiegano le fonti interne all’Istituto. “Le ricerche dimostrano che la fine dell’epidemia può essere proclamata soltanto quando la malattia diventa di carattere endemico, ossia quando è costantemente presente o molto frequente in una popolazione o territorio”, ribadisce l’Hzjz, aggiungendo che molto dipende anche dalla vaccinazione. “L’epidemia può essere considerata conclusa anche quando si raggiunge l’immunità di gregge, ma in Croazia siamo ancora lontani da questo obiettivo, ossia dall’immunizzazione di almeno il 70% della popolazione”. Secondo gli ultimi dati disponibili in Croazia è stato vaccinato con una dose il 35% dei cittadini, mentre soltanto il 17% ha fatto il richiamo.

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