Parmigiano Reggiano. Un’icona dell’italianità

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Parmigiano Reggiano. Un’icona dell’italianità
Paolo, Federica e Marco Crotti. Foto Via Crotti

La Festa della Repubblica Italiana simboleggia una parte fondamentale della memoria storica del Belpaese. Il 2 giugno – anniversario del Referendum istituzionale del 1946 che sancì la fine della monarchia sabauda e la nascita della Repubblica Italiana – testimonia il coraggio degli italiani che difesero la Patria e diedero un determinante contributo per far nascere un Paese libero e democratico, basato su fondamentali valori di dignità, di giustizia e di solidarietà. La ricorrenza è celebrata in modo solenne in tutta Italia. All’estero le celebrazioni del 2 giugno sono curate dalle rappresentanze diplomatiche e consolari. Come da tradizione il Consolato generale d’Italia a Fiume organizzerà un ricevimento ad Abbazia. Nel corso dell’appuntamento, in calendario il 5 giugno, gli invitati avranno la possibilità di degustare prodotti del “Pantheon enogastronomico” dello Stivale.

Il Parmigiano Reggiano è un’icona della gastronomia italiana. Foto Via Crotti

Tra queste eccellenze figurano il Parmigiano Reggiano e il Lambrusco. Nella Perla del Quarnero sarà possibile assaggiare i prodotti del Caseificio Gavasseto e Roncadella nonché quelli dell’azienda agricola Podere Giardino. Il Caseificio Gavasseto e Roncadella è costituito da un anello di aziende a conduzione familiare che collaborano per produrre, come da tradizione, il Parmigiano Reggiano (12, 24, 30 e 40 mesi di stagionatura), con metodi di lavorazione artigianali e attenzione alla biodiversità, con latte di molteplici razze bovine, alimentate con erba e foraggi freschi. Un marchio storico le cui origini risalgono al 1924. Le origini del Podere Giardino risalgono, invece, alla fine dell’800, quando Donnino Crotti allevava nella pianura reggiana vacche da latte per la produzione del Parmigiano Reggiano. L’allevamento non era molto grande e s’integrava a un’altra attività, la coltivazione del Lambrusco. L’unione tra zootecnia e viticoltura si è tramandata di padre in figlio. Nel tempo l’azienda è cresciuta grazie al contributo di ogni membro della famiglia. Il nonno Adolfo prima, il figlio Bruno insieme alla moglie Lella poi. Dal 2001 i fratelli Marco, Paolo e Federica si occupano dell’azienda nel segno della continuità familiare, coniugando al meglio tradizione e innovazione. Un passato ricco di storia che oggi si sposa con l’amore per il biologico, per un risultato 100 p.c. naturale. Per i Crotti fare il vino e produrre il formaggio è un’arte che richiede estro, passione ed esperienza. Una tradizione che oggi raccoglie i suoi frutti migliori, vini biologici e naturali DOC e IGP: i Lambruschi Reggiani DOP Rosé e Rosso-Metodo Charmat, i Lambruschi dell’Emilia IGP Rosé e Rosso-Metodo Ancestrale, il Lambrusco dell’Emilia IGP Spumante Rosé-Metodo Classico e la Malvasia dell’Emilia IGP-Metodo Ancestrale.

Le forme di Parmigiano Reggiano devono stagionare almeno 12 mesi. Foto Via Crotti
Alcune delle vacche da latte del Caseificio Gavasseto e Roncadella. Foto Via Crotti

A illustrarci com’è nata la collaborazione di queste due eccellenze emiliane con il Consolato generale d’Italia a Fiume è stato Paolo Crotti, titolare del Podere Giardino e amministratore del Caseificio Gavasseto e Roncadella. “La mia famiglia e quella del Console generale Davide Bradanini sono legate da un rapporto d’amicizia. In passato abbiamo già collaborato e quando ci è stata proposta la possibilità di partecipare a quest’iniziativa abbiamo accettato volentieri. Ci tengo a sottolineare che parteciperò insieme allo chef stellato Michelin, Edoardo Ferrera, che mi affiancherà nella preparazione di qualche specialità finger food molto curiosa e interessante”, ha detto Crotti, puntualizzando che il Parmigiano Reggiano che si potrà assaggiare ad Abbazia è già presente sul mercato croato nel segmento Horeca.
“Il protagonista della nostra partecipazione sarà certamente il Parmigiano Reggiano. Un’icona dell’italianità, come lo sono pure i vini autoctoni emiliani”, ha osservato Crotti. “Il Parmigiano credo non abbia bisogno di presentazioni – ha proseguito – è il prodotto a denominazione di origine protetta (DOP) per eccellenza e uno dei formaggi italiani più importanti. Può essere prodotto e confezionato nel comprensorio di origine (Reggio Emilia, Parma, Modena e in parte Mantova e Bologna). Tutta la filiera deve iniziare e finire all’interno del comprensorio”. “Per quanto riguarda il vino – ancora Crotti – parliamo di un prodotto classificato DOC, il Lambrusco in particolare, declinato nelle varie tipologie, cloni di vitigni presenti sul territorio di Reggio Emilia e Modena”.
Abbiamo chiesto al nostro interlocutore se è consapevole dell’esistenza della Comunità autoctona italiana in Croazia. Ci ha risposto che lo intuiva, anche in virtù dei legami tra i due Paesi. “Fiume, mi ricordo dai miei studi liceali, ha vissuto una storia piena d’italianità. Però non posso dire, nel senso tecnico del termine, di essere a conoscenza dell’esistenza della Comunità italiana, ma l’immaginavo”, ci ha risposto aggiungendo d’aver visitato, qualche anno fa, in veste di turista, assieme alla famiglia la Croazia, più correttamente la zona di Pola. “Una terra bella e interessante”, ha rilevato.

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