Fiume e Abbazia: musica, petardi, alcol e Covid (foto)

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Fiume e Abbazia: musica, petardi, alcol e Covid (foto)

Le misure epidemiologiche non hanno condizionato più di tanto quella che chiamiamo la notte più pazza del mondo. A Fiume e ad Abbazia lo è stata, ma non troppo. Non si sono potuti organizzare i grandi concerti, ma sia a Fiume che ad Abbazia la gente è scesa nelle strade e nelle piazze dove, invece di uno grande ci sono stati tanti assembramenti più piccoli. Per gli abbaziani e i loro ospiti le feste si sono concentrate nella vasta area allestita per l’Avvento intorno ai vari luoghi di ristoro. Né qui né a Fiume, possiamo dire che siano state rispettate le più elementari misure epidemiologiche, a partire dal distanziamento.
Il cuore della festa a Fiume, per la prima volta, è stata la zona del Teatro, un’autentica rivelazione e un’idea azzeccata che avrà sicuramente un seguito anche nei prossimi anni. Di mascherine non ne abbiamo notate tranne che tra i camerieri e baristi. Si è cantato e ballato in piazza della Risoluzione e al Castello di Tersatto, ma anche nei numerosi locali in Corso e vie circostanti che ospitano solitamente la movida fiumana.

Numerosi i veglioni di mezzogiorno, sparsi in tutta la Regione, tra Abbazia, Castua fino a Fužine che ha la tradizione più lunga e che negli anni “normali” è stata capace di ricevere fino a 20-30mila persone. Non sappiamo quante ve ne siano state ieri, ma al Covid-19 non ci pensava nessuno, dimenticato per qualche ora.

 

In tema di pubblica sicureza non si segnalano grossi problemi, a parte qualche intervento dei pompieri che, tutto sommato, hanno potuto trascorrere una notte abbastanza tranquilla. 

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