Attuazione dei diritti: garantito il monitoraggio

Il presidente del Gruppo parlamentare delle minoranze nazionali, Vladimir Bilek, sui Programmi operativi approvati dal governo

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Attuazione dei diritti: garantito il monitoraggio

Piani operativi per le minoranze nazionali: dopo la prima avutasi nella scorsa legislatura, a fine 2020 sono stati approvati dal governo anche quelli riferiti al quadriennio che va fino al 2024. Dei contenuti e dell’importanza in termini di attuazione dei diritti riconosciuti agli appartenenti alle comunità nazionali ha parlato in un’intervista all’agenzia Stina Vladimir Bilek, presidente del Gruppo parlamentare delle minoranze nazionali e deputato delle comunità ceca e slovacca al Sabor. “I Piani operativi sono una novità varata nella scorsa legislatura quando per la prima volta un pacchetto contenente progetti, programmi e modalità attuative dei diritti riconosciuti agli appartenenti alle minoranze sono stati tradotti in un documento approvato dal governo. All’epoca per arrivare all’approvazione da parte dell’Esecutivo è servito più di un anno, ma volgendo oggi lo sguardo indietro credo di non sbagliare affermando che sia stato questo un passo avanti importante; abbiamo avviato una prassi nuova e possiamo dirci soddisfatti dei risultati ottenuti. Disporre di un programma strutturato, contenuto in un unico documento fatto suo dal governo, consente di risolvere alcuni problemi e – spiega Bilek – di realizzare alcuni legittimi interessi. Certo, le difficoltà non sono mancate, abbiamo dovuto superare alcuni ostacoli – ammette Bilek –. Nonostante l’approvazione governativa e il sostegno del premier in alcune occasioni ci siamo scontrati con una scarsa comprensione da parte di chi nei ministeri competenti era chiamato a seguire la messa in pratica dei vari punti. In alcuni casi poi bisognava trovare la copertura finanziaria necessaria per poter procedere con l’attuazione di quanto concordato… Guardando però alla situazione nel suo complesso dobbiamo dire che è stato imposto un freno alla tendenza a ridurre i finanziamenti destinati alle minoranze, anzi – evidenzia il parlamentare – siamo riusciti persino ad aumentare gli stanziamenti e questo ci conferma che il passo avanti c’è stato, a tutto vantaggio dell’attuazione dei diritti sanciti.”

Inserimento a Bilancio

Conclusa l’esperienza per certi aspetti pilota della scorsa legislatura, la strada per la definizione della seconda generazione dei Programmi operativi si presentava in discesa. Anche i tempi di definizione si sono accorciati di molto. Lo conferma Bilek: “L’approvazione si è avuta in meno di sei mesi, ma non è tutto: siamo riusciti anche a rafforzare i meccanismi volti a garantire l’attuazione dei punti concordati, ovvero a definire le misure di monitoraggio. Una certezza in più è data indubbiamente dal fatto che questa volta i Programmi operativi sono parte integrante del programma di governo e di conseguenza sono confermati anche nel Bilancio nazionale. Questo ci fornisce certezze importanti. Inoltre – prosegue il parlamentare –, non va dimenticato che i negoziati si sono svolti in un contesto contraddistinto dalle misure epidemiologiche volte a contrastare la diffusione della pandemia e dalla necessità di gestire al meglio le conseguenze del devastante sisma che ha colpito il Paese. Ebbene, penso sia importante rilevare che queste circostanze non hanno inciso negativamente sulla volontà del governo di definire i Programmi operativi per il periodo 2020-2024. Certo, su alcuni punti abbiamo raggiunto un compromesso, ma i contenuti chiave e la direzione a favore della piena attuazione dei diritti delle minoranze non hanno subito limature.”

Lavorare sul piano locale

Per quanto riguarda la realizzazione dei progetti e delle attività pianificate, a detta di Bilek, l’intenzione è coinvolgere “non soltanto i ministeri competenti, ma anche tutte le istituzioni locali e regionali che operano negli ambiti di riferimento.” Coinvolgere nella realizzazione dei contenuti importanti per gli appartenenti alle comunità nazionali le realtà locali e regionali è fondamentale, spiega Bilek che, anzi, auspica che in futuro si possano varare dei Programmi operativi anche a livello di Comuni, Città e Regioni, ovviamente rimanendo nell’ambito delle competenze delle singole unità d’autogoverno. I contenuti dei documenti non guardano infatti soltanto al bene degli appartenenti alle minoranze, ma sono impostati anche per assicurare la crescita e lo sviluppo del territorio d’insediamento, delle aree in cui le minoranze risiedono.

Vantaggi per tutti

“I vantaggi che derivano dall’attuazione delle iniziative inserite nei Programmi operativi ricadono sì sugli appartenenti alle comunità nazionali, ma anche – precisa Bilek – su tutti gli abitanti di un certo territorio indipendentemente dall’appartenenza nazionale. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che alcuni dei progetti proposti riguardano l’infrastruttura, il comparto agricolo, l’economia…; è chiaro dunque che realizzando questi contenuti si assicurano benefici a tutti. Un ruolo fondamentale in questo senso spetta al Ministero dello Sviluppo regionale che segue la parte finanziaria dei progetti infrastrutturali, ma anche il Ministero dell’Agricoltura e quello dell’Economia hanno voce in capitolo laddove si tratti ad esempio di assicurare sostegno a misure pensate per il comparto agricolo o il cofinanziamento dell’acquisto di attrezzature destinate allo svolgimento di un’attività economica….”

Cultura della tolleranza

Non va poi dimenticato il segmento dedicato all’innalzamento della cultura della tolleranza, alla promozione dei valori e della cultura delle singole comunità, al rafforzamento dei diritti linguistici… “Sono convinto che anche sotto questo punto di vista si apra un nuovo capitolo. Quello che mi aspetto – dichiara il parlamentare – è una collaborazione costante con il governo sulla scia di quanto già si sta facendo onde migliorare ulteriormente lo stato dell’arte. Purtroppo, alle volte i singoli che arrecano danno non soltanto alle minoranze, ma a tutta la società ricevono uno spazio e un’attenzione spropositata rispetto a quella che è la loro vera incidenza, ma anche su questo si sta lavorando e – conclude Bilek – i risultati non mancano. Continueremo in questa direzione”.

Il ruolo di Boris Milošević

“La partecipazione di un rappresentante delle minoranze nazionali al governo, ovvero la nomina di Boris Milošević a vicepremier rafforza ulteriormente i meccanismi di attuazione dei Programmi operativi. Detto questo desidero comunque sottolineare – dichiara Vladimir Bilek – che il nostro obiettivo è far sì che si sviluppi una prassi ai sensi della quale l’attuazione dei programmi e dei progetti concordati sia fluida e riguardi esclusivamente i ministeri e le istituzioni competenti in materia senza richiedere un monitoraggio e degli interventi esterni.”

Il Censimento è importantissimo

“Per quanto riguarda il Censimento della popolazione il Gruppo parlamentare delle minoranze nazionali ha avuto più incontri operativi con i rappresentanti del governo e in particolare del ministero dell’Amministrazione. Abbiamo affrontato la questione anche direttamente con il premier Plenković e a mio avviso siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ovvero abbiamo garantito i necessari meccanismi atti ad assicurare un’adeguata partecipazione dei rappresentanti delle minoranze nelle procedure di raccolta dei dati. Purtroppo, tutto è stato rimandato a giugno a causa della pandemia da coronavirus e dei terremoti che hanno colpito la Croazia, ma va detto anche che per la prima volta è stata prevista la possibilità di procedere con le modalità elettroniche e non soltanto con il rilevamento dei dati con il sistema porta a porta. Anzi – dichiara Bilek –, non possiamo escludere che quello targato 2021 sia l’ultimo Censimento fatto in modo tradizionale dai rilevatori che viaggiano sul territorio nazionale; di giorno in giorno la digitalizzazione avanza sempre più e tutto fa intendere che tra dieci anni il rilevamento si svolgerà esclusivamente online. Quello che va sottolineato – evidenzia – è che il Censimento è molto importante perché rappresenta la base sulla quale poggiano diversi diritti riconosciuti alle minoranze nazionali, ovvero la loro attuazione. Penso ad esempio al diritto all’uso della lingua, alla partecipazione negli organi delle unità d’autogoverno a livello locale e regionale, ma anche sul piano nazionale… In altre parole, i dati raccolti nell’ambito del Censimento della popolazione incidono in maniera importante sulle possibilità degli appartenenti alle minoranze nazionali di partecipare ai processi decisionali sul territorio in cui risiedono.”

Elezioni locali. L’adesione al voto è fondamentale

“La realizzazione dei diritti riconosciuti agli appartenenti alle minoranze nazionali nel contesto delle unità d’autogoverno locale e regionale dipende innanzitutto dai noi stessi. È per questo motivo che ritengo fondamentale che in tutte le realtà dove le comunità nazionali hanno il diritto di farlo candidino i propri rappresentanti negli organi d’autogoverno locale e regionale. Ovviamente – dice Vladimir Bilek –, è altrettanto importante anche partecipare alle operazioni di voto e sfruttare la possibilità di esprimere il consenso per i rappresentanti della Comunità d’appartenenza. In sede di modifica e integrazione della Legge sulle elezioni locali il Gruppo parlamentare delle minoranze nazionali ha presentato alcuni emendamenti e ritengo importante rilevare il significato della norma ai sensi della quale laddove nel caso i risultati delle elezioni non assicurino un’adeguata rappresentanza delle comunità nazionali devono essere indette elezioni suppletive nell’arco di 90 giorni. In questo caso sono chiamati al voto soltanto gli appartenenti alla minoranza che ha diritto di essere rappresentata a livello locale e/o regionale. È questa – conclude Bilek – una garanzia della legittimità elettorale dei rappresentanti della minoranza in parola.”

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