Croazia. Obbligazioni, si parte: il tasso almeno del 3,25%

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Croazia. Obbligazioni, si parte: il tasso almeno del 3,25%
L’invito pubblico apparso sulle pagine web del dicastero delle Finanze e della Borsa zagabrese

C’è grande attesa in Croazia per l’emissione a partire da mercoledì delle obbligazioni di Stato rivolte innanzitutto alla cittadinanza. È la prima volta dalla conquista dell’indipendenza che si mettono in vendita titoli di Stato con l’obiettivo di attirare i risparmiatori che finora avevano a disposizione soltanto i depositi bancari. Il Paese si adegua quindi a una prassi che negli Stati dell’Europa occidentale esiste da tempo e che riscuote di regola notevole successo. Il governo e la Banca nazionale sono convinti che l’iniziativa rappresenti un buon affare per i cittadini e che gli istituti di credito saranno pungolati in tal modo ad aumentare i tassi d’interesse offerti ai risparmiatori che attualmente sono irrisori.
Ieri è stato pubblicato ufficialmente l’invito per l’iscrizione a partire da domani delle obbligazioni di Stato da 500 euro che avranno una durata biennale e offriranno un tasso d’interesse come minimo del 3,25 p.c. I nuovi titoli di Stato verranno offerti innanzitutto alla cittadinanza e poi agli investitori istituzionali. L’obiettivo è raccogliere un miliardo di euro. I cittadini avranno una settimana di tempo per procedere all’acquisto delle obbligazioni.

Rischi ridotti ai minimi termini

Il ministro dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile, Davor Filipović, ha dichiarato di voler acquistare personalmente le obbligazioni, perché si tratta di un buon affare, Si è detto certo che numerosi ministri faranno altrettanto. “Si tratta di un’ottima opportunità d’investimento. Le obbligazioni di Stato rappresentano infatti una forma d’investimento nella quale i rischi sono ridotti ai minimi termini”, ha sottolineato il ministro dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile. Anche gli analisti sono del parere che i rischi per i cittadini siano minimi, persino inferiore a quelli di affidare i soldi alle banche, in quanto lo Stato ben difficilmente può fare fallimento. Sempre secondo gli analisti ogni raffronto con le obbligazioni emesse a suo tempo dalla ex Federazione jugoslava sono fuori luogo, in quanto il fatto stesso di essere nell’eurozona, assieme alle economie più forti dell’Occidente, fa sì che ben difficilmente il valore dei titolo di Stato denominati in euro possa essere eroso così rapidamente come all’epoca dell’iperinflazione degli anni Ottanta del secolo scorso.
Ciò non toglie che tra le file dell’opposizione non vi siano quanti invitano i cittadini alla cautela. Così il deputato del Most, Zvonimir Troskot, si è detto del parere che i cittadini non faranno la fila per acquistare le obbligazioni di Stato in quanto non avvezzi a simili forme d’investimento e ha espresso il timore che i soldi raccolti con l’emissione dei titoli finiranno nelle grinfie della corruzione. Secondo il parlamentare il fatto stesso che si offra una remunerazione superiore al 3,5 per cento dimostra che le promesse dei governanti, secondo le quali con l’entrata del Paese nell’eurozona i tassi d’interesse sarebbero scesi, non fossero credibili. Tanto più che la Banca centrale europea potrebbe procedere a un’ulteriore stretta monetaria.

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