Offrire un futuro migliore alle nuove generazioni

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Offrire un futuro migliore alle nuove generazioni

Leggendo anni fa il libro Thinking: Fast and Slow di Daniel Kahneman, mi sono imbattuto per la prima volta nel concetto psicologico di “flusso”. Il libro parla di due processi mentali che dirigono le nostre attività. Uno è meccanico, veloce, efficace e ripetitivo, mentre l’altro è creativo e intellettivo. La maggior parte delle nostre attività è gestita dal primo, il secondo si attiva soltanto quando il primo non è in grado di svolgere un compito e si disattiva subito dopo aver svolto il suo ruolo per lasciare spazio al primo.

Mantenere il secondo dei due processi mentale è impegnativo e probabilmente anche estenuante dal punto di vista del dispendio energetico… tranne quando siamo nello stato di “flusso”. In quel caso la concentrazione è profonda, la sfida grande, le sensazioni forti, ma in questo stato non soltanto possiamo, ma desideriamo rimanere quanto più a lungo, perché ogni istante è vissuto appieno. Nella nota a fondo pagina vidi allora per la prima volta il nome del creatore di questo concetto, uno dei fondatori della psicologia positiva: Mihály Csíkszentmihályi.

Fu uno di quei momenti che non scordiamo, l’istante in cui capiamo che qualcuno ha detto e spiegato appieno qualcosa che vagamente sappiamo esistere. Csíkszentmihályi parlava spesso della pittura, della libera arrampicata, della composizione e del gioco degli scacchi come di attività adeguate a raggiungere lo stato di “flusso”. Per me le attività ideali erano altre, ma la sensazione era la stessa. È un uomo del quale bisogna apprendere di più, bisogna studiare meglio le cose che lui conosce già, pensai allora.

Iniziate le mie ricerche, per prima cosa appresi che nacque nella nostra città! Speravo che ci sarebbe stata l’occasione per entrare in contatto con lui, forse anche per farlo tornare, dopo lunghi decenni, nella sua città natale e fargli visitare la nostra Università. Purtroppo, l’occasione è persa per sempre. Ma l’opportunità, o meglio l’obbligo, di riconoscere tra quanti oggi passano per Fiume, i futuri grandi che seguiranno le orme di Nemény, d’Ancone, Bartini e Csíkszentmihály e di assicurare loro, per quanto possibile, che possano realizzarsi in ambito scientifico nella nostra città rimane in capo a noi dell’Università di Fiume come un impegno perenne a favore del nostro sviluppo e di un futuro migliore per le prossime generazioni.

*vicerettore per la Scienza e l’Arte dell’Università di Fiume

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