Croazia. Tribunali, al via lo sciopero bianco

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Croazia. Tribunali, al via lo sciopero bianco

I giudici e i procuratori di Stato hanno iniziato oggi, lunedì 22 gennaio, lo sciopero bianco, che dovrebbe durare fino al 2 febbraio. L’adesione alle “misure di avvertimento”, come le chiamano i magistrati, è massiccia. L’Associazione dei giudici croati (UHS) ha affermato che “è superiore all’80 per cento”. Siamo in presenza dunque di una percentuale più alta rispetto all’agitazione del maggio 2023. In alcune città, l’adesione dei giudici alla protesta è “addirittura del 100 per cento”.

Le udienze rinviate – hanno affermato i responsabili dell’Associazione dei magistrati, saranno fissate appena possibile dopo la fine della protesta. Nelle prossime due settimane, fino a venerdì 2 febbraio, tutti i procedimenti di primo e secondo grado saranno rinviati, salvo i casi urgenti in cui potrebbero verificarsi danni irreparabili. Per tutta la durata dello sciopero bianco i giudici saranno sempre sul posto di lavoro e svolgeranno altri compiti nell’ambito delle loro funzioni. L’agitazione sarà interrotta prima del 2 febbraio se ci sarà un’offerta da parte del potere esecutivo in linea con le promesse del maggio 2023, che preveda in primo luogo l’indicizzazione dei salari dei magistrati all’inflazione. L’Associazione dei giudici ha sottolineato inoltre che la protesta ha pure come obiettivo la creazione dei presupposti per una giustizia migliore, più efficiente e di maggiore qualità, con la soluzione sistematica dei problemi cronici del sistema giudiziario.

Nessun rischio per le elezioni

La prossima riunione del Consiglio di amministrazione dell’UHS si terrà al più tardi il 1° febbraio 2024. I magistrati hanno ribadito inoltre ieri di non avere alcuna intenzione – com’era stato paventato nell’ambito dell’opinione pubblica – di boicottare i prossimi appuntamenti elettorali (Europee e Politiche), rifiutandosi di far parte delle Commissioni elettorali, un timore questo che aveva fatto pensare che il governo avrebbe provveduto a modificare d’urgenza la Legge elettorale per evitare il rischio che le consultazioni venissero invalidate. “Viste la falsità più volte ripetuta”, l’UHS ha sottolineato inoltre che l’Associazione non ha mai avuto intenzione di ostacolare lo svolgimento delle elezioni, né ha invitato i suoi membri a farlo. I magistrati hanno lasciato intendere anche di non gradire che la loro protesta venga definita sciopero dalla stampa: “Chiediamo ai media di definire le misure d’avvertimento come tali, perché i giudici in quanto funzionari giudiziari non hanno il diritto di sciopero”, hanno rilevato dall’UHS. Da rilevare infine che l’Associazione dei procuratori statali croati (UHDD), che non aveva partecipato allo sciopero bianco dei giudici dell’anno scorso, si è unita questa volta alle misure di avvertimento.

Il presidente della Corte suprema, Radovan Dobronić, che è formalmente il capo della magistratura, ha affermato che garantirà durante le “misure d’avvertimento” l’attuazione delle procedure urgenti e adotterà tutte le misure affinché i cittadini siano danneggiati il meno possibile. Anche i giudici dell’Alta Corte penale (VKS) hanno aderito all’unanimità all’attuazione delle “misure di avvertimento”, per cui le sedute dei Consigli di secondo grado di questo tribunale saranno rinviate, tranne nei casi urgenti e in quelli in cui vi potrebbero essere danni irreparabili. Il VKS ha riferito che i giudici della Corte d’appello hanno tenuto una riunione relativa alle istruzioni del presidente della Corte suprema Radovan Dobronić in merito all’organizzazione del lavoro dei tribunali durante lo sciopero bianco.

Non si accettano ricatti

Il ministro della Giustizia Ivan Malenica ha cercato da parte sua di ridimensionare la portata dello sciopero bianco di giudici e procuratori statali, affermando che solo il 22 p.c. delle udienze è stato annullato e che la maggior parte dei funzionari giudiziari non ha aderito alle “misure di avvertimento”. Secondo il ministro ieri sono state rinviate 741 delle 2.077 udienze previste, ovvero circa il 35 per cento. La media giornaliera delle cancellazioni delle udienze è di circa il 13 per cento, quindi l’effetto di questo sciopero dei giudici è di 22 punti percentuali. Riguardo alla promessa di introdurre l’indicizzazione dei salari, a cui si richiama l’UHS, Malenica ha asserito che la questione si porrà quando verrà avviata la riforma salariale di tutti i dipendenti dei servizi statali e pubblici. Il ministro ha detto pure che i giudici e i procuratori hanno incrociato le braccia dopo aver respinto la proposta del dicastero di un aumento salariale netto di 700 euro, assumendosi così la responsabilità dello sciopero e delle sue conseguenze. Il Ministero ha inoltre respinto le affermazioni del presidente della Corte suprema secondo cui il governo non rispetta il principio della separazione dei poteri, si pone in una posizione di superiorità rispetto alla magistratura e agisce come datore di lavoro dei giudici. Il governo è ancora aperto al dialogo, ma non accetta alcun ricatto o ultimatum, ha osservato Malenica.

 

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