Sergej Jakirović: «Resto al Rijeka»

Il tecnico chiude alla possibilità di allenare la Bosnia ed Erzegovina giurando amore ai colori biancocrociati

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Sergej Jakirović: «Resto al Rijeka»
Sergej Jakirović. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

A Kranjska Gora non si parlava d’altro che del possibile addio di Sergej Jakirović, corteggiato dalla Federcalcio di Sarajevo alla ricerca del nuovo selezionatore della Bosnia ed Erzegovina. La Federazione stava facendo sul serio e nei giorni scorsi una delegazione aveva fatto tappa proprio nel ritiro del Rijeka per incontrare il tecnico di Mostar. “Abbiamo avuto un incontro informativo. Volevano conoscere le mie intenzioni, ovvero se fossi interessato a quest’incarico. Non ho avuto ancora una risposta e sono in attesa di novità. Sono legato al Rijeka fino al 2025 perciò c’è una clausola rescissoria da pagare per ‘liberarmi’. È chiaro che per un allenatore guidare la nazionale del proprio Paese rappresenta la massima aspirazione”, ha dichiarato Jakirović in un’intervista rilasciata al quotidiano bosniaco Dnevni avaz.

Parole che suggerivano un suo allontanamento da Rujevica e invece ieri, con una nota apparsa sul sito della società, il tecnico ha voluto chiarire la propria posizione giurando amore ai colori biancocrociati. “Ribadisco che la nazionale è un grande onore per ogni allenatore, ma al tempo stesso mi preme sottolineare che al Rijeka sto benissimo, che andremo avanti insieme sulla strada già tracciata e che sarò io a guidare la squadra nella nuova stagione”. Fine della telenovela dunque?

Più ombre che luci
Una vittoria, una sconfitta e un pareggio: questo il parziale bilancio delle tre amichevoli disputate a Kranjska Gora, prima del match con il Koper di domani che chiuderà il ritiro dei fiumani in terra slovena. Nel test contro il Čukarički dell’ex Dušan Kerkez, il più impegnativo di tutto il precampionato dal momento che i belgradesi hanno chiuso al terzo posto l’ultima Superlega e sono qualificati direttamente ai play-off dei preliminari di Europa League, è maturato uno 0-0 con più ombre che luci. A preoccupare è soprattutto l’attacco, decisamente spuntato senza il bomber Frigan. Nell’arco dei 90 minuti i fiumani hanno avuto un unico tiro in porta di una certa pericolosità, ovvero la botta dal limite di Djouahra in apertura di ripresa. Per il resto ci ha provato solamente Janković un paio di volte, senza però inquadrare lo specchio. Anche la difesa si è dimostrata piuttosto ballerina, con la traversa e tre interventi provvidenziali di Labrović nel primo tempo a salvare la squadra di Jakirović, il quale tuttavia non è sembrato troppo preoccupato. “Mi è piaciuto l’atteggiamento – ha detto –. Mi aspettavo esattamente questo tipo di partita, molto equilibrata e combattuta perché il Čukarički è l’avversario più forte con cui ci siamo fin qui misurati. Nel primo tempo ho visto una squadra ben messa in campo per mezz’ora, poi loro sono cresciuti mettendoci in difficoltà, ma Labrović è stato bravissimo a evitare il peggio. Nella ripresa abbiamo avuto il pieno controllo non concedendo nulla, però avremmo dovuto fare di più in attacco. Con il Koper ruoterò la formazione: chi ha giocato 30 minuti ne farà 60 e viceversa”.
Jakirović ha concesso mezz’ora a Veldin Hodža, reduce dall’Europeo Under 21 con la maglia della Croazia, che lo ha visto partire titolare nell’ultimo match del girone contro la Romania. “Un’esperienza incredibile, ma soprattutto è stato bellissimo viverla e condividerla assieme a Niko e Matija (Galešić e Frigan, nda). Sportivamente parlando non è andata come speravamo, ma pazienza. Ora non vedo l’ora di iniziare la stagione con il Rijeka. Ho visto diversi volti nuovi qui in ritiro. Siamo una bella squadra e puntiamo in alto, sia in campionato che in Europa”, sottolinea il mediano classe 2002.

Salta Ćuže, Vrančić saluta
A seguire a bordo campo l’amichevole col Čukarički è stato anche il direttore sportivo Darko Raić-Sudar. “La preparazione sta procedendo secondo i piani: si lavora bene e non ci sono infortuni, al limite qualche piccolo acciacco – spiega il diesse –. Il mercato? Fin qui abbiamo preso soprattutto giocatori giovani, ma di grande talento e prospettiva. Nel complesso la squadra è ben bilanciata, con un bel mix di giovani ed altri più esperti. Il mercato non è che alle battute iniziali e può succedere ancora di tutto. I movimenti in entrata dipenderanno da quelli in uscita. La stagione? Sarà lunga e impegnativa. In Europa l’obiettivo minimo è raggiungere i play-off di Conference League. L’ideale sarebbe centrare la fase a gironi, ma per riuscirci ci vorrà anche un po’ di fortuna al momento del sorteggio. In campionato vogliamo confermarci tra le migliori quattro e in Coppa Croazia spingerci il più lontano possibile”.
Capitolo mercato. L’esterno offensivo Mario Ćuže, a lungo inseguito dal Rijeka, ieri ha lasciato la Dinamo firmando un quadriennale con lo Zrinjski, dove peraltro aveva trascorso l’ultima stagione. Lascia definitivamente Rujevica il centrocampista Mario Vrančić, il quale ha rescisso il proprio contratto con i fiumani accasandosi al Sarajevo.

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