Croazia. Scandalo gas, danni per 10 mln di euro: il governo corre ai ripari

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Croazia. Scandalo gas, danni per 10 mln di euro: il governo corre ai ripari

A causa della quantità sufficiente di gas immagazzinato, il governo “sospende la decisione secondo cui l’Ente elettroenergetico croato (HEP) acquista gas dalla compagnia petrolifera  INA”, che è stata introdotta durante la crisi energetica. “Grazie alle decisioni del governo, le scuole, gli asili nido, i comuni e le regioni hanno avuto accesso a un gas a prezzi calmierati, che altrimenti sarebbe stato difficile da pagare”. Così il premier Andrej Plenković sullo scandalo gas che negli ultimi giorni sta scuotendo la politica e l’economia croata.

In questo senso, l’agenzia regolatoria per l’energia (HERA) e l’Ufficio del Pubblico Ministero (DORH) stanno investigando sul caso, come riportato dal Jutarnji list, dopo che il deputato del partito Most, Zvonimir Troskot, ha rivelato che la HEP acquistava gas dall’INA a 47 euro per megawattora, mentre poi, a causa degli eccessi nelle quantità, lo rivendeva a solo un centesimo al giorno. Anche il DORH sta monitorando gli sviluppi, come confermato al quotidiano zagabrese.

Secondo alcuni calcoli i danni superino già i 10 milioni di euro. Ora è stata rivelata una delle informazioni chiave: chi, all’interno di HEP, ha acquistato il gas a prezzi drasticamente inferiori rispetto a quelli di mercato. Secondo il canale all news N1, il cliente principale è uno dei più importanti distributori di gas in Croazia, la Prvo plinarsko društvo (PPD). Secondo i media croati tra HEP e PPD esisto dei rapporti “molto speciali”. Ad esempio, nel luglio 2021, HEP ha anticipato, senza alcuna garanzia, l’intera cifra di 737 milioni di kune per il gas invernale a PPD. “Nonostante i numerosi sospetti che PPD abbia ottenuto enormi profitti dal gas a basso costo accumulato da HEP, non è stato possibile ottenere dati precisi in questi giorni”, si legge sul sito di N1. Al contrario, sia da parte di HEP, del governo, di Plinacro e delle agenzie regolatorie, è stato mantenuto il segreto su chi ha ottenuto quali quantità di gas a prezzi estremamente bassi dalle riserve di HEP.

Il canale all news N1, citando fonti affidabili, afferma ora che, nel mese di giugno, PPD ha acquistato il 63% del totale di 343.000 MWh di gas. Non tutto è stato venduto per un centesimo o pochi centesimi, ma è stato abbastanza economico: il prezzo medio a cui PPD ha acquistato il gas dalle riserve di HEP era di circa 11 euro.

N1 ha scoperto altri grandi beneficiari del gas a basso costo nel mese di giugno: al secondo posto c’è l’azienda E.ON Plin, che ha acquistato poco meno del 10% delle scorte, anche a prezzi bassi – mediamente intorno ai 10 euro al mese. La società MET Croatia ha acquistato l’8% delle scorte di questo gas a basso costo, a un prezzo leggermente più alto, comunque al di sotto di quello di mercato: circa 14 euro.

Se queste notizie fossero confermate, sarebbe evidente che tutte queste aziende avrebbero tratto seri vantaggi dall’acquisto degli eccessi di gas da HEP, considerando che i prezzi di mercato del gas nel mese di giugno variavano da 26 a 41 euro/MWh.

La smentita della PPD

A stretto giro è arrivata la smentita della società Prvo plinarsko društvo. Questo il testo del comunicato: “Respingiamo con fermezza le notizie maliziose e tendenziose, nelle quali alcuni giornalisti cercano di arrecare danni alla reputazione e agli affari della PPD attraverso la pubblicazione continua di dati non verificati e discutibili. Questo si riferisce in particolare alla teoria secondo cui la PPD avrebbe acquistato il 63% degli eccessi di gas della HEP che sono stati venduti nelle aste di HROTE (Agenzia per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica) a giugno. Alla PPD questa informazione non è nota, poiché HROTE avrà i dati per il mese di giugno solo il 15 luglio prossimo. I dati a nostra disposizione indicano che a giugno 2023 sono stati attivati complessivamente 54.958 MWh di energia di bilanciamento negativa, che è stata venduta agli operatori dei gruppi di bilancio nelle aste quotidiane. Alle stesse aste, la PPD ha acquistato un totale di 3.702 MWh di energia di bilanciamento negativa a giugno”.

Si fa notare che la PPD “ha già comunicato pubblicamente di aver acquistato complessivamente l’11% delle quantità offerte degli eccessi di gas nelle aste di bilanciamento di HROTE da aprile a giugno 2023. La PPD non può commentare le cause e le ragioni che hanno portato all’accumulo di eccessi di gas”, conclude il comunicato.

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