Rijeka, una sconfitta… indolore Puljić: «Accettiamo e ripartiamo»

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Rijeka, una sconfitta… indolore Puljić: «Accettiamo e ripartiamo»

FIUME | Una giornata storta può capitare a chiunque e pertanto non sembra il caso di creare eccessivi allarmismi. La sconfitta del Rijeka a Velika Gorica può avere diverse chiavi di lettura e la più frequente è che prima o poi i fiumani avrebbero dovuto pagare il dazio della stanchezza. Contro i padroni di casa si è vista una squadra in debito d’ossigeno, che non riusciva a reggere il ritmo dell’avversario. Senza una buona tenuta fisica, anche sul piano tattico le cose non funzionano a dovere. Il Rijeka ha provato a fare il suo gioco, ma la mancanza di aggressività era evidente: i giocatori del Gorica “andavano a mille”, arrivavano per primi su tutti i palloni ribattuti e attuavano un pressing dal quale i fiumani non sapevano uscire. Come detto, non è il caso di preoccuparsi eccessivamente. Prima di tornare in campo, sabato sera a Rujevica con l’Inter, bisogna ritrovare un po’ di freschezza fisica e mentale. Alcuni titolari hanno evidente bisogno di rifiatare e il recupero degli infortunati diventa quasi una priorità. Antonio Mirko Čolak è sulla via del rientro, mentre per gli altri indisponibili bisognerà attendere ancora un po’ di tempo. Non dubitiamo che Igor Bišćan saprà trovare la formula giusta e superare anche questo piccolo momento di difficoltà.

«Non può essere una casualità»

La partenza di Heber, l’assenza prolungata di Čolak e le ripetute noie fisiche di Gorgon, ovvero i “tre tenori“ del Rijeka nella fase autunnale, hanno promosso in un paio di settimana Jakov Puljić come caponannoniere della squadra con 10 gol (il brasiliano si è fermato a quota 9, mentre il capitano e Antonio Mirko ne hanno 8 sul proprio conto). Puljić è andato a segno in quattro gare di fila (Dinamo, Osijek, Lokomotiva e Slaven Belupo), ma a Velika Gorica nemmeno lui ha brillato. “Al di là di alcune attenuanti, come la stanchezza fisica, è un dato di fatto che lo stile di gioco del Gorica ci crea parecchie difficoltà. Tre sconfitte nei quattro confronti diretti non possono essere certo una casualità – ammette Puljić –. Loro prediligono i lanci lunghi, mentre noi puntiamo sul possesso palla. Non voglio cercare scusanti, ma anche l’erba era piuttosto alta e il campo lento, il che non ci consentiva di fare il nostro gioco. Queste, però, non sono le cause principali della sconfitta: non eravamo all’altezza della situazione e abbiamo meritatamente perso. Tutto qua. Adesso cerchiamo di voltare subito pagina e prepararci a dovere per la prossima gara, quella con l’Inter. Siamo secondi, abbiamo un buon margine di vantaggio, ed è tutto nelle nostre mani”.

«Un vantaggio rassicurante»

La sconfitta di sabato non ha avuto pesanti conseguenze per la classifica anche grazie al pareggio tra Hajduk e Osijek. Gli slavoni hanno guadagnato un punticino, ma rimangono comunque a distanza di sicurezza (6 lunghezze), mentre gli spalatini sono ora a -9. Il Rijeka, insomma, può gestire con tranquillità anche perché nei prossimi tre impegni ha l’Inter e il Rudeš in casa. In mezzo ci saranno la trasferta al Poljud e la semifinale di Coppa Croazia in casa dell’Inter. “Ho visto la gara tra Hajduk e Osijek e devo ammettere che ci è andata di lusso: più che aver guadagnato un punto a testa, entrambe le squadre ne hanno persi due – aggiunge Puljić –. Non voglio essere presuntuoso, ma se il Rijeka sarà all’altezza della situazione né dalmati né slavoni non avranno alcuna possibilità di insidiare il secondo posto. Direi che abbiamo un vantaggio rassicurante sulle immediate inseguitrici, ma non rilassiamoci troppo”.

«A Rujevica sempre favoriti»

Sabato, con fischio d’inizio alle ore 19, a Rujevica arriverà dunque l’Inter, squadre nella quale Puljić ha trascorso una parte della carriera. “A differenza dei confronti diretti con il Gorica, contro l’Inter abbiamo questa stagione un bilancio molto favorevole di tre vittorie su tre incontri disputati. Ogni partita è però un capitolo a parte e pertanto dobbiamo dimenticare le statistiche e prepararci a dovere. Giochiamo davanti ai nostri tifosi e a Rujevica, a prescindere da chi ci sta di fronte, il Rijeka è sempre favorito. Le partite non si vincono a parole, ma con i fatti. Loro verranno a Fiume con l’intenzione di giocare a viso aperto, anche perché non avvertono alcuna pressione essendo già praticamente salvi. Tuttavia, sono ottimista e convintissimo che i tre punti non verranno a mancare”.

Dinamo, domenica il titolo?

Domenica la Dinamo ha battuto il fanalino di coda Rudeš, incrementando così il suo vantaggio nei confronti del Rijeka, secondo in classifica. Quando alla fine del campionato mancano ormai otto turni le due squadre sono divise da ben 20 punti. Non serve essere certo un genio matematico per capire che gli zagabresi potrebbero laurearsi campioni già domenica sera in caso di successo in casa dell’Istra 1961 e a patto che il Rijeka perda o pareggi con l’Inter.

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