Mišković: Fedeli allo slogan «Insieme siamo il Rijeka»

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Mišković: Fedeli allo slogan «Insieme siamo il Rijeka»

La tradizionale festa di fine anno, denominata “Insieme siamo il Rijeka”, organizzata ieri sera nel centro sportivo di Rujevica e che ha visto la partecipazione di circa 600 invitati tra i quali giocatori, staff tecnico e dirigenti, ma anche diversi esponenti della vita sociale, culturale e politica della città e della regione, è stata l’occasione per rivivere quanto successo negli ultimi dodici mesi, che non si possono assolutamente paragonare, in termini di risultati, con quelli del 2017. Ai festeggiamenti e alle scene di trionfo hanno fatto seguito un po’ di delusione e rassegnazione, il tutto “macchiato” da una guerra silenziosa (e a momenti nemmeno tanto) tra gli ultrà fiumani e la società, nella fattispecie il presidente Mišković. Motivo? Non avere respinto le dimissioni di Matjaž Kek, considerato un beniamino della “curva” e, ancora peggio, avere nominato al suo posto Igor Bišćan, etichettato come un ex Dinamo e pertanto poco idoneo (e anche indegno, a sentire la tifoseria organizzata) a guidare il Rijeka.
In un certo senso è stato proprio questo il momento topico del 2018 calcistico fiumano: la partenza dopo cinque anni del tecnico sloveno, artefice di tanti trofei e di oltre 200 presenze in panchina. E quando un allenatore dà le dimissioni, oppure viene esonerato, l’atmosfera che viene a crearsi è quasi sempre negativa, anche se va detto che dall’arrivo di Igor Bišćan la squadra ha ritrovato entusiasmo e, ciò che più conta, sono arrivati anche i risultati. Ritornando a Kek, lui alla festa purtroppo non c’era, ma nonostante tutto resterà una figura storica del calcio quarnerino. Che poi ami più il campo che esporsi pubblicamente lo sappiamo ormai da tempo. A Rujevica non lo hanno dimenticato e il direttore Luka Ivančić lo ha ricordato e ringraziato durante il suo intervento.


L’articolo completo sull’edizione di domani della Voce del Popolo 

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