Rijeka, l’ottimismo è… giustificato

I fiumani non sono favoriti, ma diversi fattori giocano a loro vantaggio

0
Rijeka, l’ottimismo è… giustificato
Il confronto di Rujevica con la Dinamo di inizio maggio potrebbe essere determinante. Foto: RONI BRMALJ

Rijeka, Hajduk e Dinamo, in rigoroso ordine di classifica, sono in lotta per il titolo di campione croato. Il “triello” durerà presumibilmente fino all’ultimo turno, anche se forse non sarà una volata a tre. I fiumani sono primi da sei giornate, ma tale fatto non sembra godere eccessivamente della fiducia da parte degli esperti in materia, ricevitorie su tutti. Quest’ultime, dopo il 26º turno di campionato, hanno aggiornato i loro coefficienti in merito. Ebbene, in testa figurano Dinamo e Hajduk a 2.50. Gli spalatini, paradossalmente, erano la settimana prima quotati a 2.70. Il Rijeka, invece, era ed è rimasto a 3. In parole povere ciò sta a significare che l’Hajduk ha visto salire le proprie quotazioni, mentre il Rijeka non viene considerato per niente “un passo” più vicino al traguardo, sebbene i turni alla fine siano sempre meno. Meglio così, dirà qualcuno, visto che i quarnerini potranno in avanti giocare più “rilassati”, senza la pressione psicologica che si ritrovano le altre due. Poi, parliamoci chiaro, sappiamo benissimo che non è del tutto vero: difficile infatti credere che Labrović e compagni siano spensierati (e con ciò in un certo senso anche poco partecipi) come se niente fosse. D’altronde lo hanno lasciato intendere anche gli stessi giocatori fiumani, definendo la lotta per il titolo un “obbligo” verso sé stessi, la società, i tifosi e via dicendo. E quando hai obiettivi simili da raggiungere, la paura di non sbagliare e la tensione ci sono eccome…

Se le ricevitorie privilegiano Dinamo e Hajduk, i tifosi croati danno maggiore credito al Rijeka. Un recente sondaggio online assegna ai fiumani il 32 per cento delle possibilità di vincere il titolo contro il 38 p.c. degli zagabresi. Gli spalatini si ritrovano invece a quota 29 p.c. Le lunghezze che separano le tre contendenti sono comunque talmente minime che un eventuale passo falso rischia di avere serie ripercussioni e cambiare le carte in tavola in un attimo.

Calendario più agevole
Da qui alla fine del campionato mancano esattamente dieci giornate e il Rijeka sembra avere il calendario più agevole. Su questo concordano un po’ tutti. Se a ciò sommiamo il vantaggio in classifica, quasi insignificante ma comunque esistente, allora c’è da essere ottimisti. Gli uomini di Željko Sopić affronteranno da qui alla fine sia l’Hajduk che la Dinamo in casa: i “bili” il 7 aprile e i “modri” un mese dopo, il 4 maggio. Il problema maggiore potrebbe rivelarsi la trasferta dei 18 maggio, nell’ambito del penultimo turno, alla Opus Arena. Difatti, è ormai cosa risaputa che Osijek è terreno di difficile conquista per i colori fiumani a prescindere dalla situazione di classifica delle due squadre. L’Hajduk sarà atteso dalla trasferta di Rujevica e riceverà sia la Dinamo che l’Osijek, mentre la squadra di Sergej Jakirović dovrà andare a Fiume e a Spalato. Questo in quanto agli scontri diretti tra le prime quattro. Ovvio, però, che affrontare Lokomotiva, Gorica o Varaždin nasconde sempre delle insidie. D’altronde, il Rijeka ha in stagione una sola sconfitta interna, arrivata per mano del modesto Slaven Belupo a conferma che nulla è del tutto scontato.

L’unione fa la… forza
L’altro fattore che potrebbe giocare a favore del Rijeka è del tutto tecnico-tattico, ovvero che i fiumani sono rispetto alle altre due “più squadra”. Se l’Hajduk è in gran parte Marko Livaja-dipendente e la Dinamo ha in Bruno Petković il suo punto di riferimento, il Rijeka non si basa sulle individualità, bensì sul gruppo. A inizio stagione fu il periodo di Marco Pašalić e Bruno Goda, poi è emerso prepotentemente Toni Fruk e ultimamente siamo stati testimoni dei momenti di gloria di Bruno Bogojević e Veldin Hodža, senza dimenticare le zampate di Jorge Obregon, uno che sembrava ormai caduto nel dimenticatoio. Il Rijeka, paradossalmente, è la squadra che meno di tutte dipendente dagli attaccanti. Il 2-0 al Varaždin porta ad esempio le firme di due difensori, ovvero Matej Mitrović e Niko Galešić. Quest’ultimo, poi, ci ha abituati a gol da cineteca, come il coast to coast a Koprivnica. A proposito, sabato c’è la trasferta in casa dello Slaven Belupo e Galešić dovrebbe partire titolare…

Timore reverenziale?
Arriviamo ora a un fattore che il Rijeka accusa forse troppo spesso in alcuni casi, ovvero una specie di timore reverenziale nei confronti della Dinamo. Questa stagione, ricordiamolo, nei tre confronti diretti i quarnerini non hanno mai vinto, perdendo le due gare al Maksimir (2-1 e 1-0) e pareggiando quella di Rujevica (2-2) con un gol allo scadere di Mitrović. Risultati maturati in modo specifico e sconfitte di misura, ma pur sempre sconfitte. Il tutto contro una Dinamo tutt’altro che irrestistibile e, nell’ultimo confronto del Maksimir, logora dall’impegno con il Betis tre giorni prima. Come dice Sopić, il Rijeka deve sempre cercare di imporre la propria presenza, anche (e in primis) nelle sfide con gli zagabresi. Un po’ come succede ai danni dell’Hajduk, soprattutto al Poljud. Se dovesse accadere, il 7 aprile, ma in particolar modo il 4 maggio, i tifosi quarnerini potrebbero mettere a piano a piano lo champagne in frigo…

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display