Il Rijeka ha la coperta lunga

A Koprivnica Sergej Jakirović ha rimescolato le carte operando un parziale turnover, ma le seconde linee non hanno fatto per nulla rimpiangere i titolari

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Il Rijeka ha la coperta lunga
Foto: Goran Žiković

Buona la… quarta. Dopo aver perso tutti e tre i precedenti stagionali, grazie al 3-1 colto a Koprivnica il Rijeka ha interrotto la striscia negativa contro lo Slaven Belupo, oltre ad aver mandato in frantumi le residue speranze dei “farmacisti” di agguantare un posto in Europa. Stavolta Sergej Jakirović non ha avuto pietà nei riguardi dell’amico Zoran Zekić andando a conquistare il suo decimo successo sulla panchina fiumana. Tre punti che inoltre significano un nuovo controsorpasso ai danni dell’Osijek, ringalluzzito dalla cura Stjepan Tomas, il quale ha conquistato due successi in altrettante partite dal suo arrivo sulle sponde della Drava. La battaglia per il terzo posto tra biancocrociati e biancoblù si preannuncia quindi caldissima in questo ultimo sprint della stagione. Altro aspetto importante è che anche il pass europeo è in ghiaccio e la matematica certezza arriverà sabato in caso di vittoria nel derby contro l’Istra 1961. Questo perché lo Šibenik non ha presentato la richiesta per l’ottenimento della licenza UEFA per disputare le competizioni europee perciò anche in caso di trionfo in Coppa Croazia, allo Šubićevac non si giocheranno i preliminari di Conference League.

Tornando al match di Koprivnica, per la prima volta nella sua gestione Jakirović ha operato un parziale turnover lanciando dal primo minuto diverse seconde linee (Smolčić, Goda, Banda, Liber, Djouahra). Una sorta di Rijeka B che però ha superato brillantemente l’esame. A testimonianza di come la squadra abbia la coperta lunga, ma anche di come la strigliata dello stesso tecnico di Mostar dopo la sconfitta con il Gorica (“Pretendo di più da chi entra a partita in corso”) sia stata evidentemente recepita dai diretti interessati. A tal proposito è interessante notare come tutti e tre i gol portino la firma dei titolari (Ampem, Hodža, Frigan), propiziati tuttavia dagli assist e dalle giocate delle riserve (Smolčić, Banda, Grgić).

Colpiti a freddo
“Un’ottima partita da parte nostra, specialmente nel primo tempo, e una vittoria meritata – gongola Jakirović –. Sbloccarla dopo nemmeno 40 secondi ci ha semplificato le cose. Poi siamo stati bravi a trovare il raddoppio e peccato soltanto per quell’occasione non sfruttata da Frigan perché se fossimo andati sul 3-0 l’avremmo praticamente chiusa. Sapevo che nel secondo tempo Zekić si sarebbe inventato qualcosa perciò all’intervallo ho detto ai ragazzi di tornare in campo con lo stesso atteggiamento, come se il risultato fosse ancora fermo sullo 0-0, nonché di prestare la massima attenzione in fase difensiva. E invece siamo stati colpiti a freddo e a quel punto si è insinuata un po’ di paura. Lo Slaven ha preso coraggio costringendoci ad abbassare il nostro baricentro. Abbiamo vissuto pericolosamente per 10-15 minuti e sinceramente avevo temuto di subire il pareggio. Poi però ci siamo sciolti riprendendo il pallino del gioco e nel momento in cui è arrivato il terzo gol i giochi erano chiusi”.
Con tre partite in nove giorni Jakirović è stato costretto a rimescolare le carte e a tenere inizialmente in panchina i vari Vukčević, Selahi, Marin e Janković, ma chi è sceso in campo al loro posto non li ha fatto per nulla rimpiangere. Anzi, per qualcuno potrebbe esserci anche la conferma sabato con l’Istra 1961.
“Quando la squadra ha una buona continuità di rendimento e di risultati è difficile rubare il posto a un titolare. Questa partita ha confermato ciò che già sapevamo, e cioè di non perdere nulla in termini di qualità a prescindere da chi va in campo. Istra? Mi aspetto una sfida divertente, con ritmi elevati e tanta intensità. Loro sono una squadra propositiva che esprime un bel calcio. Stanno disputando una grande stagione e faccio i complimenti a Garcia per il percorso che sta facendo. Ad ogni modo, noi giochiamo davanti al nostro pubblico e vogliamo prenderci i tre punti e assicurarci l’Europa”, ha concluso Sergej Jakirović.

La prima volta di Hodža
Dopo aver scontato un turno di squalifica, Veldin Hodža ha ritrovato il proprio posto in mezzo al campo e ha pure firmato il suo primo gol in maglia biancocrociata. “È stata una lunga attesa, ma ne è valsa la pena. Al di là del mio gol, ciò che conta è vincere le partite e poco importa chi va a segno. Magari il risultato finale non lo suggerisce, però è stata una partita complicata. Avevamo iniziato alla grande andando sul 2-0 già dopo 20 minuti, poi in apertura di ripresa loro hanno accorciato le distanze mentre noi ci siamo abbassati un po’ troppo rischiando qualcosa. Per fortuna ci ha pensato Frigi (Frigan, nda) a mettere le cose a posto”, ha aggiunto il mediano del Rijeka e della nazionale Under 21.

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