Matjaž Kek: «Non è facile dire qualcosa di intelligente»

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Matjaž Kek: «Non è facile dire qualcosa di intelligente»

FIUME | Per come ha giocato, forse, il Rijeka non ha meritato di vincere in casa della Lokomotiva, ma ci sono sconfitte e sconfitte. Il Rijeka non ha incantato, ma non ha nemmeno meritato di perdere. Quella subita in via Kranjčević è una di quelle che sono difficili da digerire. La partita è stata fortemente condizionata dalla direzione arbitrale, affidata a Duje Strukan. I padroni di casa hanno segnato al 26’ su deviazione di testa da parte di Datković, in posizione di fuorigioco, dopo una conclusione di Burić sugli sviluppi di un corner. Il guardalinee non ha segnalato nulla e il gol è stato convalidato. Non è né la prima né l’ultima volta che qualcuno segni in fuorigioco e occorre farsene una ragione. Quanto avvenuto nella ripresa, al 52’, rientra già in un’altra categoria di errori. Calcio di rigore e espulsione per lo stopper del Rijeka Punčec per un inesistente fallo di mano. Il difensore, in caduta, è stato colpito al corpo, fermando il tentativo di concludere di Uzuni defilato sulla sinistra. Non c’era né il fallo di mano né, tantomeno, l’intenzionalità. Strukan, tra l’altro, aveva esitato prima di indicare il dischetto, ma una volta presa la decisione ha espulso Punčec. Il rigore è stato parato dall’ottimo Simon Sluga, ma per i rimanenti 40 minuti il Rijeka ha dovuto cercare di rimontare il gol subito giocando in dieci, esponendosi al rischio deicontropiede avversari. Netto, almeno quello, il gol di Kastrati al 71’, per il definitivo 2-0. Ci sono state occasioni da entrambe le parti in una partita che, tutto sommato, è stata piacevole. Se non ci fossero state le decisioni discutibili dell’arbitro, forse il risultato sarebbe anche stato lo stesso, ma una volta ancora si è gettata benzina sul fuoco.
L’allenatore Matjaž Kek,saggiamente, evita accuratamente di comentare certi episodi. Lo può fare indirettamente, anche con la mimica, ma parlando della partita con la Lokomotiva pone l’accento sui meriti degli avversari, sui demeriti del Rijeka: “Dopo una sconfitta così non è facile dire qualcosa di intelligente. La Lokomotiva ha vinto meritatamente perché ha segnato e noi no. Ci saranno anche delle decisioni che hanno influito sull’andamento della partita, ma quella che ho visto io è stata una gara in cui entrambe le squadre hanno voluto giocare. Penso che sia stata una partita interessante. Ho rivisto gli episodi e posso dire soltanto che ci sono delle persone che in questo senso hanno delle responsabilità, mentre noi dobbiamo pensare solo a noi stessi, al modo di uscire da questa serie negativa. In dieci abbiamo avuto molte difficoltà e abbiamo dovuto concedere degli spazi alla squadra avversaria. Tutto sommato, abbiamo giocato abbastanza bene, soprattutto prima del gol nel primo tempo”.
Già mercoledì si torna in campo, questa volta in Coppa Croazia in casa del Radnik di Križevci, formazione di Quarta lega: “Dobbiamo dimenticare questa e pensare alla prossima partita che arriva tra pochi giorni e che va affrontata con la massima serietà. Ci sono tante cose da correggere. In attacco non siamo molto pericolosi e credo non sia semplice esserlo senza quei giocatori che hanno segnato finora gran parte dei nostri gol. Non èuna situazione semplice, ma adesso tutti igiocatori devono sapercela mettere tutta. Io li aiuterò. Nel corso di una stagione può arrivare un momento come questo in cui ti mancano molti giocatori”.
In via Kranjčević contro la Lokomotiva non è andata molto bene nelle ultime stagioni e quello di sabato scorso è stato il quarto KO consecutivo. Con questa partita è stato inaugurato anche il nuovo terreno di gioco, appena rifatto su iniziativa della Federcalcio che ha provveduto, in collaborazione conl’UEFA, a creare delle condizioni ideali a tutti i campi di Prima lega. Le condizioni per giocare ci sono state, quelle di cui in passato si è spesso lamentato Kek il quale oggi ha altri motivi per non essere particolarmente soddisfatto. L’infermeria è affollata più che mai. A Zagabria non hanno potuto giocare Heber, Acosty e Zuta. Gorgon è uscito alla fine del primo tempo, mentre Župarić soffre di sinusite. “La squadra è quella che è. Pensiamo alla Coppa e all’appuntamento contro una squadra che non possiamo permetterci di sottovalutare. Le partite di Coppa, come si sa, nascondono molte insidie e se non hai l’approccio giusti, rischi di grosso, a prescindere dal nome dell’avverario”.

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