Kek: «La tradizione? Non conta»

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Kek: «La tradizione? Non conta»

FIUME | Quando si parla del Poljud, sul volto di Matjaž Kek compare regolarmente l’espressione di colui che ama rievocare i bei ricordi, ma che non lo confessa apertamente. Il tecnico sloveno in casa dell’Hajduk non ha infatti mai perso. Ma Kek, è ormai cosa arcinota, non guarda mai indietro, dando pochissimo peso alle tradizioni. “Alle tradizioni pensateci voi giornalisti, io so soltanto che prima o poi vengono interrotte. Ce ne siamo accorti sulla propria pelle, visto che dopo tantissimo tempo abbiamo perso con l’Hajduk in casa”, ha precisato Kek in vista del derby dell’Adriatico di domani pomeriggio (ore 17) a Spalato.
“È una sfida speciale, di quelle stimolanti – prosegue –. Il nostro obiettivo è raggiungere un risultato positivo, tornare a casa con dei punti. Come riuscirci? Non sarà semplice. Al Poljud ci aspetta un ambiente straordinario. Affrontiamo una squadra in salute, cresciuta notevolmente con il nuovo allenatore. Si è investito parecchio in questa squadra, circondata da un una bella atmosfera. Con le novità adottate dal nuovo tecnico noi dovremo farci trovare pronti a rispondere con aggressività agli avversari. Per il Rijeka è un vero test onde capire a che punto siamo arrivati dopo i cambiamenti che hanno caratterizzato gli ultimi mesi”.
Il giocatore scelto da Kek al consueto incontro con i media che precede ogni partita ieri era Simon Sluga: “Noi giocatori siamo consapevoli dell’ambiente che ci aspetta al Poljud, come pure del valore dell’avversario. Siamo fiduciosi. Naturalmente, nei confronti dell’Hajduk e del suo pubblico abbiamo tantissimo rispetto, ma non anche paura. Siamo pronti a giocare a carte scoperte e a lottare per un risultato positivo”.

Tra infortuni e acciacchi

Le carte non le scopre Kek, come sempre. Ha parlato vagamente di infortunati, di convalescenti sulla via del ritorno e di acciaccati, senza dare indicazioni precise. Non sarebbero nelle condizioni migliori Kvržić, Gorgon e Heber, quest’ultimo capocannoniere del campionato, ma anche reduce da un lungo periodo in cui è rimasto ai box per infortunio. “Heber è stato fuori per tanto tempo e ogni suo problema oggi lo dobbiamo considerare molto seriamente. Dobbiamo vedere in che condizioni si trova Bradarić dopo il lungo viaggio di rientro con la nazionale. Čolak si è allenato separatamente e non ha disputato l’amichevole con il Vinodol. Anche lui è in dubbio”, ha precisato il tecnico, che all’elenco dei giocatori in dubbio ha aggiunto il portiere Prskalo, come pure i giovani Mitrović, Ristovski e Čeliković, questi ultimi reduci dagli impegni con le nazionali giovanili.

Le cose sono cambiate

Domani al Poljud vedremo due squadre molto diverse da quelle che si sono incontrate nella nona giornata, quando il Rijeka vinse per 2-0 con doppietta di Heber. “L’Hajduk è cambiato molto e nel suo stadio sa dominare. L’allenatore Kopić ha portato la squadra a una serie di buoni risultati, che ha portato un’ondata di energia positiva. Dicono che sugli spalti ci saranno oltre 20mila spettatori. Cosa c’è di meglio che giocare in un ambiente come questo? Preferisco farlo cento volte al Poljud piuttosto che trovarmi nel tugurio di via Kranjčević. All’ambiente e alla forza dell’avversario non ci pensiamo più di tanto e guardiamo soprattutto a noi stessi, ai nostri problemi. Per quanto mi riguarda cercherò in tutti i modi di evitare che si interrompa la tradizione che ho al Poljud, ma saranno i giocatori a dover dare la loro parte”.
Nonostante il lungo elenco dei possibili assenti, Kek ha comunque aggiunto che nessuno è irrecuperabile, ma che i dilemmi sono tanti: “Per una partita come questa occorrono giocatori in grado di dare il loro massimo. Nei prossimi allenamenti capirò chi schierare”. Di certo non ci sarà lo squalificato Leovac. Prima del suo ritorno a Rujevica il ruolo di terzino sinistro è stato coperto da Zuta. Quando tutti si aspettavano di vedere il macedone inchiodato alla panchina, Kek lo ha sistemato sulla destra. È proprio in questa posizione che il difensore ha fatto le cose migliori in questa stagione. Tornerà sulla sinistra? “Non è detto”, ha concluso Kek, che una volta ancora ha dato pochissimi punti di riferimento a chi vorrebbe poter prevedere quale sarà la probabile formazione.

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