Istra 1961. Garcia spegne gli entusiasmi

L’unico a rimanere con i piedi per terra è il tecnico dei polesi, che predica cautela

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Istra 1961. Garcia spegne gli entusiasmi
Einar Galilea sventola la bandiera dell’Istra 1961. Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

Un giocatore basco che sventola la bandiera dell’Istra 1961 rivolto verso i tifosi. Un’immagine emblematica quella che ha visto protagonista il capitano Einar Galilea domenica sera dopo il successo dei polesi sugli spalatini, che rimarrà impresso nella memoria di coloro che hanno assistito al match Istra 1961-Hajduk, finito con il successo di 3-0 per i padroni di casa. “Il miglior Istra degli ultimi dieci anni”, ha commentato qualcuno, “Questa squadra può battere chiunque in campionato”, gli ha fatto eco un altro tifoso, “Il sogno europeo è più vivo che mai”, ha aggiunto un terzo. Una simile euforia al Drosina non l’abbiamo mai vista nei 35 anni che seguiamo la squadra polese.

L’unico a spegnere gli entusiasmi, ed è giusto che sia così, è stato l’allenatore Gonzalo Garcia. Alla domanda di un giornalista se si possa ora parlare di lotta per un posto che porta alle competizioni europee ha fatto un cenno di diniego con il capo. “Andiamoci piano. Il cammino in campionato è ancora lungo. Siamo molto contenti per questa vittoria e a titolo personale sono molto fiero dei miei ragazzi per il modo in cui hanno affrontato la partita. Credo sia stata una gara godibile, il pubblico sugli spalti ha potuto divertirsi. Avevamo di fronte una squadra molto forte, che ha disputato un buon primo tempo con un pressing molto alto. Passato qualche momento di difficoltà siamo riusciti a trovare gli spazi necessari per fargli del male. Ci sono stati dei momenti in cui siamo stati in posizione sfavorevole, ma credo che abbiamo ottenuto una vittoria meritatissima. Abbiamo giocato da squadra e indicato la direzione nella quale dobbiamo proseguire”, ha dichiarato a fine match Garcia, il quale, alla domanda se questo sia il suo successo più prestigioso sulla panchina dell’Istra 1961, ha risposto “La vittoria a Rujevica è stata qualcosa di storico anche per il fatto che è stata la prima in trasferta con il Rijeka”.

Un sorridente Gonzalo Garcia nel post partita.
Foto: SRECKO NIKETIC/PIXSELL

L’Istra 1961 domenica sera non ha avuto un punto debole. Ottimo in difesa, con il quinto clean sheet nelle ultime sei giornate e con la nona partita senza subire gol in 18 incontri. Ordinato e incisivo a centrocampo, nonché micidiale in attacco, con Vuk che ha fatto da ottima spalla a Erceg. E poi lo stesso Erceg, venuto a Pola per dimostrare che non è ancora pronto per il pensionamento. Ante sta andando oltre alle più rosee aspettative: già 8 reti al suo attivo, tre delle quali proprio alla sua ex squadra, l’Hajduk.
“In primo luogo vorrei fare i complimenti ai compagni di squadra e a tutte le persone del club per questa prestazione fantastica. Semplicemente siamo stati migliori, non perché l’Hajduk abbia giocato male, in quanto sia nel primo che nel secondo tempo ha cercato di fare la partita, ma semplicemente perché noi siamo stati in giornata. Prima o poi dovevamo venire premiati anche dai risultati. Ce lo siamo proprio meritati. Ripeto, l’Hajduk è una delle migliori squadre in Croazia, se non la migliore, ma stavolta abbiamo sfruttato i nostri vantaggi, abbiamo vinto ogni duello e siamo stati impeccabili nei passaggi. Abbiamo conquistato tre punti fondamentali, ma bisogna ora pensare a venerdì, quando ospiteremo il Varaždin. Dobbiamo recuperare in fretta e vincere un’altra partita davanti al nostro pubblico che ha creato un’atmosfera meravigliosa”, ha detto il centravanti dei gialloverdi, che ora sono a soli tre punti dal quarto posto, avendo peraltro disputato una partita in meno del Varaždin e dello Slaven Belupo, che li precedono in graduatoria.

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