Croazia, inizia un nuovo ciclo

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Croazia, inizia un nuovo ciclo

ZAGABRIA | “La Nations Cup è sicuramente una competizione utile, nella quale sperimentare diverse varianti tattiche e vedere all’opera forze fresche. Il tutto al servizio del nostro vero obiettivo, l’inizio delle qualificazioni per gli Europei del 2020”. Parlava così, circa sette mesi fa, il selezionatore della Croazia, Zlatko Dalić. Ebbene, quel momento è finalmente arrivato, con la nazionale vicecampione del mondo che giovedì sera (ore 20.45) sarà impegnata al Maksimir con l’Azerbaigian nel suo primo impegno del nuovo ciclo. L’obiettivo finale, inutile dirlo, è quello di ottenere il visto per la rassegna continentale che si svolgerà in 12 città di altrettanti Paesi.

Ieri mattina la nazionale si è ritrovata a Zagabria, per poi allenarsi in serata (a porte aperte) sul campo Hitrec Kancian. Oggi e domani ci sarà una doppia seduta di lavoro, con appuntamento finale la tradizionale conferenza stampa della vigilia del match con l’Azerbaigian, guidato in panchina da Nikola Jurčević.
Il giorno dopo l’incontro d’esordio, venerdì, la Croazia svolgerà un allenamento a Zagabria prima di raggiungere Budapest, sede del confronto con l’Ungheria. Sabato Modrić e compagni proveranno l’erba dello stadio Groupama Arena, mentre il giorno dopo (inizio ore 18) ci sarà il confronto con i padroni di casa magiari.
A presentare il doppio confronto delle euroqualificazioni è stato il selezionatore Zlatko Dalić. Tanti i giornalisti, croati ma anche stranieri, che hanno presenziato all’incontro.
“Basta andare indietro negli anni per vedere che nelle qualificazioni, indipendentemente se riguardassero gli Europei o i Mondiali, abbiamo spesso e volentieri incontrato grandissime difficoltà. In ben cinque occasioni siamo stati costretti a ricorrere agli spareggi. Spero vivamente che stavolta tutto possa filare liscio, senza stress – l’acuta osservazione iniziale da parte del tecnico di Livno –. Ci aspettano due gare particolari e tutt’altro che semplici, a prescindere da ciò che si voglia far credere. L’Azerbaigian non è una nazionale da sottovalutare: hanno una certa continuità di risultati e si conoscono benissimo tra di loro. Inoltre, Jurčević ha chiamato 5-6 nuovi giocatori che finora non facevano parte del gruppo e che di conseguenza potrebbero essere delle incognite. A tenere le chiavi del centrocampo è una brasiliano, Almeida, mentre in attacco ci sono due punte molto veloci e mobili. Insomma, la prudenza non è mai troppa”.

Dalić: «Cambieremo stile di gioco»

Gli allenatori, per natura, non amano scoprire troppo le carte, ma Dalić ha per certi versi sorpreso un po’ tutti annunciando un… cambio radicale rispetto al recente passato. “Nel ciclo delle qualificazioni che sta per iniziare non giocheremo come contro l’Argentina, l’Inghilterra e la Francia. Se allora avevamo optato per una tattica basata principalmente sul contropiede, o comunque attraverso ripartenze veloci, adesso cureremo maggiormente il possesso palla. Ora toccherà agli avversari fare ciò che abbiamo fatto noi per un periodo. Questa sarà la novità principale sotto l’aspetto tattico. Certo, ci vorrà tanta pazienza nell’impostare la manovra d’attacco. Il tiki-taka sul modello spagnolo sta a piano a piano passando di moda, ma noi dovremo adottarlo. E chissà che non ci capiti di scoprire qualcosa di nuovo”, ne è convinto Dalić.
La lista dei convocati è stata resa nota a inizio marzo, ma nel frattempo Marko Pjaca e Tin Jedvaj sono stati costretti a dare forfait per problemi fisici. Al loro posto ecco arrivare Bruno Petković, alla sua prima chiamata, e Karlo Bartolec. Il selezionatore motiva così la sua scelta. “Petković è il tipo di giocatore che ci manca in rosa, un attaccante abile nei sedici metri, bravo nel gioco aereo e che sa tenere la palla. Direi che è il profilo ideale della punta capace di scardinare le difese avversarie, soprattutto quelle più chiuse. Bartolec? L’ho chiamato in quanto Jedvaj ha dei problemi muscolari e non credo possa essere pronto per questa doppia sfida”.

Preoccupano la difesa e Kalinić

Ieri la nazionale ha effettuato una seduta di lavoro rigenerante. L’obiettivo è ben chiaro e mirato. “Non abbiamo molto tempo a disposizione e prima di tutto voglio verificare le condizioni dei ragazzi. Alcuni mi hanno fatto notare di avere dei problemi fisici di minor conto, ma aspettiamo di vederli all’opera per valutare le loro condizioni. Non voglio pensare negativo, ma dobbiamo affidarci soltanto a giocatori completamente sani”, aggiunge Dalić, ammettendo di essere preoccupato in particolare per la difesa. “Della squadra scesa in campo nella finale mondiale contro la Francia in difesa c’è il solo Vida. Dobbiamo improvvisare, il che non è mai facile. Alcuni di questi calciatori non hanno mai giocato finora insieme in nazionale. Il problema del portiere? Per natura non mi piace cambiare troppo, ma resta il fatto che il nostro titolare, Lovre Kalinić, ultimamente fa parecchia panchina all’Aston Villa, mentre allo stesso tempo Dominik Livaković sta attraversando un ottimo momento di forma con la Dinamo. Kalinić ha la mia piena fiducia, ma prima di decidere devo consigliarmi con il preparatore dei portieri, Marijan Mrmić”.
Per finire, un auspicio. “Voglio un Maksimir pieno. La partita con l’Azerbaigian è l’occasione per confermare la sinergia che si è venuta a creare tra la nazionale e i tifosi durante e dopo i Mondiali in Russia. Insieme possiamo fare grandi cose”.
In base ai dati a disposizione della Federcalcio, fino a ieri pomeriggio sono stati venduti 12.500 biglietti messi in prevendita. I tagliandi si possono acquistare anche su Internet o direttamente allo stadio, ma a prezzo pieno.

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