Promuovere i diritti e le politiche giovanili

A colloquio con il presidente del Consiglio regionale, Roberto Matić

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Promuovere i diritti e le politiche giovanili

Il Consiglio dei giovani è un organo consultivo che ha il compito di promuovere e sostenere i diritti, i bisogni e gli interessi dei giovani a livello locale o regionale. Mediante quest’organo, i giovani possono esprimere il loro parere, dare consigli e proposte nonché presentare cambiamenti che soddisferanno i giovani in un dato ambiente. Anche in seno alla Regione litoraneo-montana ne opera uno ed è guidato dal presidente Robert Matić, il quale in un colloquio ci ha spiegato il suo funzionamento e illustrato quanto è stato fatto nell’ultimo periodo, soprattutto in virtù dell’emergenza sanitaria che ci ha colpiti a livello globale.

 

I membri del Consiglio dell’attuale mandato, 2019-2021, sono stati scelti nel corso delle sessioni dell’Assemblea regionale tenutesi il 13 e il 20 dicembre 2018, in base alla Decisione della nomina dei membri del Consiglio dei giovani della Regione litoraneo-montana, mentre la seduta costitutiva si è svolta il 17 gennaio 2019. Il Consiglio è formato dal presidente, dal suo vice e da 9 membri, mentre i mandati hanno una durata di tre anni. Dell’organo fanno parte giovani dai 15 ai 30 anni d’età, che provengono da associazioni giovanili, consigli degli alunni o studenti, partiti politici, organizzazioni sindacali o gruppi informali di giovani che hanno residenza nella zona in cui operano”.
Quali attività svolge il Consiglio?
“Le nostre attività riguardano qualsiasi tipo di partecipazione politica, economica o sociale che sia a favore della comunità e che risponda alla necessità dei giovani di affermarsi in questo o quel campo. Il lavoro del Consiglio comprende un approccio a lungo termine, che sia strategico e pianificato allo scopo di stimolare la partecipazione dei giovani ad attività volte a migliorare la loro qualità di vita”.

Quanto spesso vi riunite durante l’anno? Che cosa è stato fatto finora?
“Nel 2019 abbiamo trattato vari temi e attività nel corso di 7 sessioni, mentre nel 2020 ce ne sono state soltanto 4. Dato che per gran parte dell’anno non abbiamo potuto tenere incontri dal vivo, le attività sono state pianificate mediante video chiamate nel corso di incontri informali, durante i quali abbiamo trattato diversi temi e discusso di attività e programmi previsti per il 2020, sempre in osservanza delle vigenti disposizioni antipandemiche della Task force nazionale”.
Avete un’ottima collaborazione anche con gli altri Consigli a livello nazionale, in particolar modo con il Coordinamento dei Consigli regionali dei giovani della Repubblica di Croazia. Ci può dire qualcosa in merito a quest’organo?
“Abbiamo instaurato un’ottima collaborazione con tutti i Consigli. Uno dei maggiori riconoscimenti per il lavoro eseguito è stata la possibilità di presiedere il Coordinamento del Consiglio regionale dei giovani a livello nazionale, che è assunta a turno ogni sei mesi. Noi abbiamo avuto l’onore di guidare un semestre nel 2020. Il Consiglio ha fatto da padrone di casa al 10° Coordinamento che si è svolto dal 17 al 19 luglio del 2020 a Fiume, guidato appunto dal nostro Consiglio. Il Coordinamento unisce tutti i Consigli regionali dei giovani nonché quello della Città di Zagabria. La presidenza cambia ogni sei mesi e oltre alla Regione che presiede il semestre, il Coordinamento è formato anche dal segretario generale e da quello internazionale, che vengono scelti ogni anno, nonché dal segretario per la collaborazione con la Comunità nazionale delle Regioni, che ha un mandato di due anni”.

Avete avviato anche il Coordinamento del Consiglio dei giovani regionale. In che modo nasce la collaborazione con i Consigli locali?
“È stato istituito nel 2019 e rappresenta una piattaforma informale nella quale sono inclusi tutti i Consigli dei giovani a livello locale. Alla fine del 2020 abbiamo tenuto anche la prima assemblea nel Comune di Kostrena. La collaborazione tra i vari Consigli è molto importante perché rafforza la sinergia tra gli stessi, sensibilizza i ragazzi sull’importanza della partecipazione attiva nella vita quotidiana e sulla possibilità di venire inclusi in processi che permettono di decidere su vari temi a livello locale, regionale o nazionale. Finora abbiamo svolto delle assemblee anche a Viškovo e Abbazia. Nel 2019 abbiamo organizzato una serie di riunioni con i rappresentanti delle varie unità d’autogoverno locale, che non hanno ancora formato il proprio Consiglio dei giovani. Da sottolineare che nelle 36 Città e Comuni della Regione litoraneo-montana, sono stati fondati in tutto 9 Consigli dei giovani. Secondo i dati del 2017 forniti dal Ministero per la Demografia, la Famiglia, i Giovani e la Politica sociale, a livello nazionale operano soltanto 106 Consigli dei giovani in 576 unità d’autogoverno locale”.
La pandemia ha stravolto le nostre vite. Come la vivono i giovani? Avete avute delle attività a proposito?
“Abbiamo partecipato al Coordinamento dei Consigli regionali il 26 aprile del 2020, in forma online, durante il quale sono state fatte delle proposte per introdurre degli aiuti straordinari a favore dei giovani in questa situazione di crisi. Queste proposte sono state inoltrate a tutte le Regioni per spronare le stesse a trattare i giovani come una categoria particolarmente vulnerabile in questo periodo di pandemia. Abbiamo inviato a tutti una missiva della presidente del Consiglio nazionale dei giovani e invitato tutte le unità a offrire dei consigli costruttivi riguardo a questo delicato argomento. I suggerimenti che ne sono scaturiti sono stati poi inviati al Consiglio nazionale e sono per il momento in attesa di valutazione. La procedura è ancora in corso.

Il 5 giugno del 2020 abbiamo organizzato ad Abbazia il secondo Coordinamento per i Consigli regionali durante il quale si è discusso delle attività realizzate nel contesto del post-Covid e sono state proposte attività comuni per la seconda parte dell’anno. Inoltre, siamo stati i coorganizzatori del panello online I giovani e il turismo, che si è svolto il 18 settembre e al quale hanno partecipato anche Melita Raukar, capodipartimento per il turismo, l’imprenditoria e lo sviluppo rurale, e Tatjana Špoljarić della Facoltà di management per il turismo e la ristorazione di Ica, nonché i rappresentanti dei Consigli regionali dei giovani. Nel corso dell’incontro abbiamo trattato il tema della posizione dei giovani nel turismo nell’era della pandemia e di eventuali misure e politiche giovanili del settore”.
Com’è concepita la vostra collaborazione con il Consiglio regionale degli alunni?
“Collaboriamo in maniera molto attiva e partecipiamo alla fondazione dei Consigli assieme ai membri del Dipartimento per l’istruzione e l’educazione affinché in ogni scuola, elementare e media superiore, vengano svolte in maniera trasparente le elezioni dei rappresentanti di ogni classe. Questi entrano, poi, a far parte del Consiglio degli alunni della Regione litoraneo-montana come un organo vero e proprio”.

Quali sono i progetti di cui andate maggiormente fieri?
“Alla fine del 2019 abbiamo richiesto al presidente della Regione l’approvazione di mezzi per la realizzazione del Programma per i giovani in base alla Legge sui Consigli dei giovani, ottenendo da lui una risposta positiva. Nella seconda metà del 2020 abbiamo inziato la stesura del programma, che rappresenta un documento strategico per la realizzazione di progetti e misure volti a migliorare la qualità di vita dei giovani a tutti i livelli”.
Come i giovani ottengono informazioni sulle vostre attività?
“Presentiamo il nostro lavoro usando la piattaforma studentesca dell’Università di Fiume, Kišobran, e l’emittente radiofonica Radio Sova. Un’attività, la nostra, che è stata riconosciuta anche da tantissimi media, che regolarmente pubblicano articoli a proposito sui giornali o sui portali. In questo modo otteniamo una promozione veloce del nostro lavoro e ci avviciniamo più facilmente ai giovani”.

Avete fatto anche una valida donazione al CCO di Fiume.
“Lo scorso anno abbiamo visitato la Clinica pediatrica di Costabella e donato ai piccoli pazienti dei giochi per rendere meno pesante il loro soggiorno in ospedale. All’inizio di quest’anno, invece, abbiamo regalato agli psicologi che operano in seno alla stessa Clinica, degli albi illustrati terapeutici, dei quaderni attivi e libri che aiutano dal punto di vista emotivo e offrono un sostegno psicologico ai bambini e ai giovani in questi tempi difficili. In vista delle festività natalizie organizziamo delle azioni a favore dell’Associazione Damdom, che lavora con i genitori adottivi, e del brefotrofio di Laurana”.
Ci parli del concorso Case study Realizator 2020.
“Abbiamo partecipato alla quinta edizione di questo concorso, che viene organizzato dalla Fondazione delle Facoltà di Fiume. A nome del Coordinamento, ho presentato una relazione dal titolo Dall’idea all’azione: come ridurre la disoccupazione dei giovani. Lavorando su casi reali, gli studenti hanno l’occasione di mettere in atto il proprio sapere e di sviluppare competenze necessarie per il mercato del lavoro. Grazie al supporto di un mentore, i giovani possono effettuare delle ricerche e realizzare e presentare idee innovative per risolvere il problema. Abbiamo contato sull’aiuto di vari partner, che ci hanno offerto degli utili spunti, quali la Erste&Steiermärkische Bank, l’INA, l’Infobip, lo Jadran Galenski laboratorij e altri. Il tutto si è svolto interamente online. All’evento hanno preso parte 109 partecipanti divisi in 47 team. Un numero record”.

Organizzate anche conferenze e stage?
“Lo scorso anno abbiamo organizzato il woekshop Design thinking per tutti i membri del Consiglio regionale e i rappresentanti dei Consigli locali. In collaborazione con il Consiglio di Abbazia e l’HANFA, abbiamo tenuto una conferenza sull’alfabetizzazione finanziaria. In seguito, con il supporto del vicepreside della Facoltà di Giurisprudenza, Vanja Smokvina, abbiamo organizzato una conferenza sul diritto del lavoro e le sue basi, abbiamo celebrato la Giornata dei diritti umani e informato gli interessati sulla Legge sul lavoro. Nell’ambito di Fiume CEC 2020, abbiamo organizzato una presentazione del programma puntando sulle attività per i giovani. E poi, ancora, conferenze aventi per tema l’incitamento all’odio sui social media, la solidarietà e la discriminazione, le pari opportunità e tant’altro”.

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