Vi siete mai chiesti come si sceglie la location di un film? Noi sinceramente no, almeno finché non ci siamo ritrovati alle prese con quest’articolo. Nell’ultimo periodo ci siamo accorti che in Istria ci si imbatte sempre più spesso in set cinematografici e incuriositi da questo fatto ci siamo messi a indagare, scoprendo che esistono tantissimi film girati sul territorio e che la penisola è una meta molto gettonata per la produzione cinematografica. Ma perché?
Per trovare il luogo ideale nel quale girare un film si inizia dalla “lista degli ambienti”, cioè una lista che di solito viene divulgata dal regista, in cui si definisce il contesto in cui si vuole ambientare una storia, sia dal punto della località, sia da quello temporale. A scegliere i luoghi sono lo scenografo e il location manager, i quali devono ricreare lo spazio ideale per ottenere le migliori riprese possibili, partendo dalla lettura della scenografia. Allo stesso tempo, tali figure fanno attenzione alla logistica: i luoghi devono essere facilmente accessibili anche con macchinari e mezzi ingombranti e garantire ampi spazi di manovra, ovviamente nel rispetto del budget prestabilito.
Località ideale
In un tale contesto, l’Istria si presenta come un’ottima località grazie agli scorci dei centri storici delle cittadine e dei paesini che con la loro architettura in stile tipicamente veneziano ricordano molto l’Italia. La sua natura incontaminata, i suoi paesaggi, che spaziano dalle dolci colline dell’entroterra al litorale carsico con spiagge dall’acqua cristallina, sono sicuramente un incentivo ad ambientare lungometraggi in queste zone. Non secondario il fatto che, conti alla mano, alla produzione risulta più conveniente lavorare in Istria piuttosto che altrove nel mondo. Infatti, diverse produzioni si sono rese conto che l’arena di Pola rappresenta un’alternativa più economica al Colosseo romano, solo per fare un esempio. Un altro punto che ha fatto incrementare la produzione dei film nella penisola istriana è il turismo, sempre più diffuso, che produce una maggiore pubblicità a livello europeo, ma anche su scala mondiale.
Una curiosità bizzarra è che la gran parte dei film girati nella Regione istriana non parlano dell’Istria e della sua storia, ma sono ambientati in luoghi più o meno lontani e in periodi storici molto vari, si spazia dall’antica Roma ai Vichinghi, fino ad arrivare ai giorni nostri, con una miriade di lungometraggi ambientati durante le Seconda guerra mondiale. Ne sono stati girati tantissimi, di conseguenza anche gli attori di fama mondiale approdati in questo pezzetto di terra sono molti: Clint Estwood, Pierce Brosnan, Alida Valli, Jackie Chan, Anthony Hopkins, Nicolas Cage, Terrence Howard, Cuba Gooding Jr, Naomi Watts, Halle Barry, solo per citarne alcuni.
Forse non ce ne rendiamo conto, ma l’Istria è talmente gettonata nell’industria cinematografica che alcune località sono famose per avere ospitato e, per continuare a ospitare, set cinematografici internazionali, tanto da trasformarsi in mete di pellegrinaggio per appassionati cinefili. Una su tutte: Draguccio (Draguć)! Si tratta di un paesino adagiato su un colle nell’Istria centrale, che ha ospitato il maggior numero di sceneggiati di tutta la penisola e si è guadagnato l’appellativo di “Hollywood istriana”. L’abitato, situato nel Comune di Cerreto (Cerovlje), conta una settantina di abitanti; la sua vista mozzafiato e le sue vie dal sapore antico hanno fatto sì che questo piccolo centro sperduto tra le colline istriane diventasse destinazione ideale di registi e sceneggiatori. Tra i film più famosi girati lì troviamo “La Femme Musketeer” (La donna moschettiere) del 2004 per la regia di Steve Boyum con Michael York, Gerard Depardieu e Nastassja Kinski. La vicenda prende ispirazione dai romanzi di Alexander Dumas e ripropone le figure di D’Artagnan e dei moschettieri, dando vita a un racconto originale. Un aneddoto divertente è che nel 2006 nel lungometraggio croato “Libertas” del regista Veljko Bulajić, per le necessità della sceneggiatura Draguccio si è trasformato niente meno che in Firenze, e la sua rivisitazione è stata molto credibile, tanto che il film ha vinto diversi premi e la Croazia lo ha addirittura proposto per la candidatura agli Oscar.
Spostandoci verso ovest arriviamo al Canale di Leme, famoso per la sua particolare conformazione geografica, per le sue bellezze naturali, per le grotte abitate già in età preistorica e… indovinate un po’? Sì, per i tanti film girati proprio lì. La sua somiglianza con il paesaggio norvegese ha reso l’insenatura ottima per il film “Le lunghe navi” (The Long Ships) del 1964 diretto da Jack Cardiff. Il regista è considerato uno dei migliori direttori della fotografia del cinema e nella sua carriera ha vinto due Golden Globe e due Oscar. La trama si svolge in tempi antichi, all’epoca dei Vichinghi; per l’occasione fu ricostruito fedelmente un villaggio del periodo, che rimase intatto per anni dopo le riprese del film.
Grandi attori
Uno dei capolavori più famosi realizzato quasi interamente in Istria, almeno per quanto riguarda le riprese esterne, è “I guerrieri” (Kelly’s Heroes) del 1970 per la regia di Brian G. Hutton, con attori del calibro di Clint Eastwood e Donald Sutherland. All’epoca le riprese di questo film segnarono un evento per gli istriani, molti di loro infatti si ricordano ancora oggi di quei giorni e hanno aneddoti e storielle da raccontare a riguardo; i più fortunati riuscirono a guadagnarsi una parte marginale come comparse nel lungometraggio hollywoodiano. La location è Visinada, anche se la trama è ambientata in un villaggio francese durante la Seconda guerra mondiale. Il centro della cittadina, con la sua imponente piazza principale, le viuzze costeggiate da palazzi autorevoli e da casali rustici si presta a raffigurare anche realtà europee.
Spostandoci nuovamente sulla costa facciamo tappa a Rovigno, perla indiscussa dell’Istria, che con il suo landscape maestoso e fiero nel tempo è diventata la località perfetta per film e lungometraggi. Le calli della cittadina, i suoi scorci sul mare, l’aria tipicamente veneziana si prestano a rivisitazioni storiche per girare film dall’ambientazione italiana. Un esempio ne è “Red Tails”, film del 2012, diretto da Anthony Hemingway in cui uno squadrone di piloti afroamericani viene mandato a combattere in Italia. La pellicola è stata girata anche in altre località della penisola e ha visto tra i protagonisti Cuba Gooding Jr. e Terrence Howard.
Sempre a Rovigno sono state riprese alcune scene di “Diana – La storia segreta di Lady D” con Naomi Watts nel ruolo della principessa del popolo. Per la precisione la maggior parte del film è stato realizzato in Gran Brettagna e a Trieste, mentre per le parti legate alle missioni umanitarie di Lady D la troupe si è spostata in India, Monzambico e appunto Croazia. Più di recente (2019) nella città di Sant’Eufemia è stato filmato “Come ti ammazzo il bodyguard” (The Hitman’s Wife’s Bodyguard) diretto da Patrick Hughes, con attori come Ryan Reynolds, Samuel L. Jackson, Salma Hayek, Antonio Banderas e Morgan Freeman. Le stelle del cinema sono rimaste così incantate dalla città che hanno postato diverse foto sui loro canali social.
Scendendo lungo la costa un altro regista ha trovato in Istria la location perfetta per un film di grande successo. Si tratta di Dominic Sena che ha ambientato a Punta Promontore “L’ultimo dei templari” (Season of the Witch) con protagonista niente meno che Nicolas Cage. Le scogliere scoscese e le rocce erte del parco naturalistico hanno ospitato le scene di un terribile naufragio.
In Istria sono di casa anche le produzione televisive, infatti alcuni episodi della terza stagione della serie di successo “I Borgia” sono stati girati tra Pola, Pisino e Sanvincenti. La dimensione antica di queste città dal passato glorioso hanno permesso allo scenografo di ricostruire fedelmente il tempo e il luogo in cui dare vita agli intrighi e alle vicissitudini di una delle famiglie più emblematiche e discusse d’Italia.
Per la nostra terra un grandissimo riconoscimento è arrivato nel 2017, quando Piemonte d’Istria (Završje) è stata nominata la seconda migliore località europea nel settore cinematografico e televisivo. La nomination è giunta in seguito alle riprese di “Robin Hood – L’origine della leggenda” diretto da Otto Bathurst e ha portato grandissima fama al piccolo borgo nei pressi di Grisignana. Un gioiello dell’Istria Nord-occidentale ad oggi quasi disabitato, ma che con le sue case in pietra, la vegetazione ricca e l’aria rustica accoglie produzioni mondiali e si modella a seconda delle necessità più disparate.
Raccontare l’Istria nei film
Per quanto riguarda invece la storia dell’Istria, questa ahimé è stata raccontata molto poco al cinema ed è un peccato vista la sua eredità millenaria. Nel 1940 Mario Bannardo ha diretto “La città dolente”, ambientata a Pola, anche se le riprese non sono state effettuate nella città, ma il regista ha utilizzato una sostanziosa documentazione d’archivio per illustrare la tragedia dell’esodo. Questa vicenda l’ha provata a raccontare nel 2004 anche la RAI con “Il cuore nel pozzo”, miniserie televisiva di due puntate con Leo Gullotta e Beppe Fiorello ambientata nel 1945, a nostro avviso, non riuscendosi benissimo. La complessità e la delicatezza dell’argomento non sono materia facile da narrare, se si vogliono tenere presenti tutte le sfaccettature di un territorio e di un avvenimento storico così variegati. Il colpo di grazia è stato dato dalla scelta di fare le riprese in Montenegro e per chi conosce l’Istria il contrasto tra questi paesaggi è apparso lampante.
Risale al 2018 invece “Rosso Istria” (Red Land) diretto, sceneggiato e prodotto da Maximiliano Hernando Bruno, che ha cercato di raccontare i fatti avvenuti qui dopo l’8 settembre 1943, ma l’ha fatto stereotipando i personaggi e offrendo un unico punto di vista, dimenticando completamente che, prima di quella data emblematica, queste zone sono state un crocevia di culture vissute in armonia per secoli.
Anche la produzione croata ha cercato di raccontare il territorio; risale al 1978 il TV dramma “Rapsodia istriana” (Istarska rapsodija) del regista Daniel Marušić in cui si ripropone la vita di una famiglia istriana di Albona negli anni ’20 durante l’instaurazione del fascismo. Molto più recente “La fuga fino al mare” (Bijeg do mora), del 2017, che racconta il ritorno di un soldato tedesco nella terra in cui 50 anni prima aveva combattuto, firmato dal regista Veljko Bulajić.
Questi appena citati rappresentano una cernita dei titoli e delle località in cui si sono girate le riprese di pubblicità, serie cult, sceneggiati televisivi e cinematografici, citarli tutti risulta impossibile, a meno che non si vogliano riempire due pagine di giornale con titoli, nomi di registi, attori e cittadine.
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