Compie settant’anni ma non li dimostra affatto

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Compie settant’anni ma non li dimostra affatto

FIUME | Se nel susseguirsi delle generazioni scolastiche della CNI ci sono stati due eventi che facevano balzare di gioia i ragazzini dai banchi di scuola questi erano sicuramente le tanto attese matinée del Dramma Italiano con i suoi indimenticabili attori, e l’uscita dalle stampe del “Pioniere”, il giornalino mensile per i ragazzi delle SEI, compagno di crescita e di divertimento di tantissimi bimbi! Non appena arrivati a casa, di corsa, ci si buttava sulla rivista, sfogliando avidamente le sue pagine per scoprire nuovi racconti, poesie, filastrocche, giochi e altri contenuti legati al mondo minoritario scolastico e artistico culturale. Ebbene, codesto giornalino – trasformatosi nell’odierno simpaticissimo “Arcobaleno” – compie quest’anno settant’anni di vita! Ma non li dimostra; anzi. Coloratissimo, vivace, allegro, dinamico e ricco di contenuti, il mensile per ragazzi dell’EDIT piace ai bimbi un sacco… ma anche ai loro genitori, che spesso non disdegnano di darci un’occhiata, sentendo magari per un attimo vibrare l’eterno bambino che vive in noi.

arcobaleno rivista ragazzi

Un’evoluzione… colorata

Settant’anni sono un bel po’, un percorso di tempo davvero rispettabile, durante il quale il giornalino ha avuto una sua precisa evoluzione. Da “Pioniere” ad “Arcobaleno”, dal bianco e nero al colore, da un approccio lieto e misurato ad una schietta allegria dovuta alla partecipazione diretta dei ragazzini nella creazione della rivista.
È doveroso ricordare con gratitudine le varie redazioni guidate dalle diverse caporedattrici, a cominciare dalla prima e storica caporedattrice Fedora Martinčić, quindi Valeria Persić, Elisa Zaina e l’odierna Tiziana Dabović. Ed è appunto a quest’ultima che ci siamo rivolti per cercare di capire la strategia e i fini che muovono l’attuale dinamica creatrice di “Arcobaleno”, amatissimo e seguito ieri come oggi.
“Ho preso le redini del giornalino nel 2006 – dopo il pensionamento della caporedattrice prof. ssa Elisa Zaina – motivata dal fatto che lo conoscevo bene già da prima, in veste di grafico, e perché mi piace lavorare con i bambini – spiega Tiziana. Fin dall’inizio ho cercato d’immergermi completamente nelle necessità dei bimbi, mettendoli al centro, facendoli diventare protagonisti del giornalino, dando massimo spazio alle tante attività da loro svolte in ambito scolastico e ai loro tanti talenti. Per esempio, anni addietro il giornalino veniva illustrato dal noto pittore Vojo Radoičić e dalla prof.ssa Erna Toncinich. A un certo punto però mi sono chiesta: ma perché non illustrarlo con i tanti e meravigliosi disegnini chi i bambini stessi ci inviavano? Una partecipazione diretta li avrebbe stimolati e fatto sentire importanti, protagonisti, appunto! Con il passaggio del giornalino al colore, poi, i disegni sono stati valorizzati al massimo”.

Qual è il concetto di base di “Arcobaleno” e a quale fascia di lettori si rivolge in primis?

“Contrariamente all’idea di allora di produrre un giornalino che integrasse il programma scolastico – concetto che non condividevo, dal momento che i ragazzini sono già di per sé oberati da programmi, cartelle pesantissime, tantissimi libri – mia intenzione era fare di ‘Arcobaleno’ un punto d’incontro con i bimbi, di ancorarli alla lingua, facendoli scrivere tanti temi, racconti, poesie, che andavano ben oltre la storica rubrica ‘primi voli’, pubblicando i loro scritti onde suscitare in loro un sentimento appagante e stimolare uno spirito di sana competizione. La risposta dei ragazzini è stata molto vivace e positiva”.

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Uno stimolo alla lettura

“Siccome coprire le esigenze degli alunni dalla prima classe all’ottava è praticamente impossibile – continua la caporedattrice –, ho scelto di ‘privilegiare’ i piccoli delle prime quattro classi al fine di motivarli e stimolarli alla lettura e scrittura della lingua italiana. Un’area molto interessante l’ho riscontrata a livello prescolare. In occasione di un’edizione del ‘Girotondo dell’amicizia’, la manifestazione dedicata ai piccoli che si preparano all’iscrizione alla prima elementare, organizzata dall’Unione italiana in collaborazione con l’UPT grazie ai fondi MAECI, ho potuto osservare la grande curiosità con la quale i bimbi sfogliavano, e perfino leggevano il nostro giornalino”.

“Fino a qualche anno fa ‘Arcobaleno’ veniva distribuito gratuitamente per poi passare agli abbonamenti, per cui temevamo per la sua ‘sorte’. Dopo un primo momento di decrescita delle vendite, c’è stato tuttavia un balzo in avanti, con una richiesta maggiore del 35 p.c. rispetto al periodo in cui veniva distribuito gratis. La nostra rivista viene acquistata pure dai ragazzi delle scuole della maggioranza che studiano l’italiano come lingua dell’ambiente sociale e da associazioni in cui si insegna l’italiano, e riscuote grande successo, perfino tra i bimbi d’età prescolare”.

Qual è la tua più grande soddisfazione in quanto responsabile di “Arcobaleno”?

“Penso che il nostro più grande successo consista nell’essere riusciti a instaurare un contatto diretto con i bambini, per coinvolgerli, farli sentire protagonisti e fautori del ‘loro’ giornalino. Per fare questo bisogna muoversi dalla redazione e andare in ‘campo’, nelle scuole. I bambini sono spontanei e le loro reazioni, quando gli metti davanti il microfono o vedono il fotografo, sono spassose; sono tutti eccitati, si sentono ‘importanti’. Se poi vedono i loro testi pubblicati, si inorgogliscono e si sentono davvero al centro del loro piccolo mondo. Queste emozioni ovviamente, hanno un effetto molto stimolante sulla loro creatività e autostima. Conoscendo poi anche i tanti insegnanti siamo riusciti a intessere un fitta rete di relazioni e di collaborazioni”.

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Grande coinvolgimento dei ragazzi

Siccome le attività extrascolastiche nelle scuole della CNI e nelle Comunità italiane sono davvero tantissime, sono i ragazzini stessi e le loro insegnanti a contattarci e chiedere ‘con grande cortesia’ – alla maniera in cui ci si rivolge alle persone o istituzioni ‘importanti’ – la possibilità di pubblicare i loro simpaticissimi scritti. Se fanno una gita, un laboratorio creativo, una festicciola, lo spettacolino, iniziative benefiche o altro, ecco che ci arrivano i loro testi e i loro disegnini. I bimbi sono originalissimi. Recentemente c’è stato un ragazzino che invece di organizzare la solita festa di compleanno ha invitato i compagni a comperare delle scatolette di cibo per gatti: si sono recati poi all’asilo degli animali, stracarichi di cibo per i morbidi felini, ovviamente tutti felici di avere compiuto una buona azione. Naturalmente ci hanno mandato il loro fedele ‘resoconto’ dell’accadimento, che noi puntualmente abbiamo pubblicato!”

Quant’è importante l’aspetto grafico del giornalino?

“È essenziale. Voglio ricordare che la nuova veste grafica di ‘Arcobaleno’ è opera della compianta connazionale Daria Vlahov Horvat, un’art designer e un’artista impagabile. Con l’avvento del colore, poi, tutto il giornalino è diventato più vivace e attraente. Attualmente art designer di ‘Arcobaleno’ è Željka Kovačić, una professionista esemplare. La maniera grafica di presentare la pagina, di venire incontro ai nostri piccoli lettori è importantissima”.

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