Uljanik. Danko Končar dimostri la sua serietà

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Uljanik. Danko Končar dimostri la sua serietà

POLA | Caro Končar o sganci i soldi oppure addio. Ovviamente non sono state queste le parole utilizzate dai membri del Comitato di sorveglianza dell’Uljanik, per sollecitare l’imprenditore a pronunciarsi in merito all’intenzione della sua società Kermas Energija di entrare nella proprietà del Gruppo polese, ma il messaggio è stato chiaro: il tempo sta per scadere e la pazienza dei dipendenti anche. “Se realmente vuole essere il nostro partner strategico, che dimostri la propria serietà con fatti concreti perché i dipendenti dell’Uljanik non possono più aspettare. Chiediamo apertamente che ci dica se sia interessato o meno al cantiere navale”, ha dichiarato Samir Hadžić membro del Comitato di sorveglianza. I dipendenti non sono soddisfatti dell’atteggiamento di Končar perché a loro avviso rallenterebbe l’iter per il procedimento di selezione di un nuovo partner strategico. “Dopo il cambio del CdA, dopo il lavoro sul nuovo piano di ristrutturazione e dopo che dal ministro Horvat abbiamo sentito parole incoraggianti, ci ritroviamo di nuovo ai nastri di partenza, a un passo da nuovi scioperi a causa del partner strategico”, si è lamentato Hadžić, sottolineando che “tutte le altre parti coinvolte hanno adempito in maniera seria al proprio dovere”, mentre Končar continua a temporeggiare. Ricordiamo che l’ex CdA e il Comitato di sorveglianza del Gruppo Uljanik avevano scelto nel marzo scorso quale partner strategico la società Kermas Energija di proprietà di Danko Končar. La situazione sembrava evolversi positivamente, con il nuovo partner che aveva messo sul piatto un centinaio di milioni di kune, per cui il rilancio dei cantieri, sia quello di Pola che quello di Fiume, non sembravano più un miraggio, ma nei mesi a seguire tutto si è complicato e siamo arrivati al punto odierno. Ora, a quanto pare, Končar sembra essere fuori gioco e gli ultimi spiragli di speranza arrivano dall’Italia e dall’Ucraina, con i gruppi Fincantieri e Smart Holding che, stando al ministro, si sono fatti avanti per entrare nel Gruppo polese.

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