Referendum. Le firme ci sono

La parola al Parlamento. Due gli scenari possibili: consultazione o richiesta di costituzionalità

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Referendum. Le firme ci sono

L’Iniziativa “67 è troppo” ha raccolto un numero sufficiente di firme affinché possa essere indetto il referendum popolare attinente alle modifiche apportate alla Legge sull’assicurazione previdenziale. Lo ha stabilito il Ministero dell’Amministrazione, che nel corso della giornata di ieri ha informato il governo in merito all’esito dei controlli eseguiti in materia. L’ultima parola sull’indizione del referendum spetta al Sabor.

Firme passate al setaccio

Per poter indire un referendum popolare i promotori del medesimo devono ottenere l’assenso di almeno il 10 p.c. degli elettori residenti in Patria. Nel caso dell’iniziativa referendaria promossa allo scopo di sospendere l’innalzamento dell’età pensionabile ciò significava dover dimostrare di godere dell’appoggio di almeno 373.568 persone. Stando alle stime dei verificatori l’Iniziativa “67 è troppo” di sottoscrizioni valide ne ha raccolte 708.713. I controlli sono stati eseguiti su un campione di firme raccolte a caso dai 65 faldoni consegnati lo scorso 13 giugno al Sabor e contenenti complessivamente 745.486 autografi. A scegliere le 49.952 firme passate al setaccio sono stati gli addetti dell’Istituto statale di Statistica (DZS).

Due possibilità

La palla passa ora al Parlamento croato. Gli scenari possibili sono due. Il Sabor può dare luce verde all’indizione del referendum. In alternativa, prima di stabilire la data della consultazione i deputati possono chiedere alla Corte costituzionale di esprimere un giudizio sulla costituzionalità del quesito referendario proposto. In tal caso i giudici di piazza San Marco avranno a disposizione 30 giorni di tempo per esprimersi. Il presidente del Gruppo parlamentare dell’HDZ, Branko Bačić, ha annunciato che i deputati del suo partito insisteranno affinché siano consultati i giudici costituzionali. Gli esperti di diritto hanno fatto presente che il referendum, qualora non emergeressero impedimenti di carattere costituzionale, dovrà essere indetto entro il 25 dicembre 2019. Considerato che molto probabilmente le elezioni presidenziali si svolgeranno il 22 dicembre prossimo, è verosimile che il referendum sulle pensioni si tenga prima.

Assistenza sociale: ecco i metal detector

Il ministro della Demografia, della Famiglia, dei Giovani e delle Politiche sociali, Vesna Bedeković, ha annunciato che entro il prossimo 30 settembre tutti i Centri per l’assistenza sociale dovranno installare un metal detector al loro ingresso. Il provvedimento rientra nel pacchetto di misure con le quali il governo intende contribuire a incrementare la sicurezza degli assistenti sociali. Parallelamente all’introduzione dei cercametalli saranno ampliate pure le competenze delle guardie giurate di servizio nei Centri per l’assistenza sociale. Vesna Bedeković ha confermato, inoltre, che si sta lavorando al riconoscimento dello status di pubblici ufficiali agli assistenti sociali e agli altri addetti del settore.

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