Il futuro di Dalić? Decide Plenković

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Il futuro di Dalić? Decide Plenković

ZAGABRIA | “Chiariremo tutte le questioni legati al cosiddetto scandalo mail che vede coinvolti la vicepremier Martina Dalić, consulenti e avvocati e che riguarda la stesura della Lex Agrokor. Approfondiremo tutti gli aspetti della vicenda e laddove dovessero emergere punti controversi o condotte inadeguate si chiederà alle persone coinvolte una piena assunzione di responsabilità. Nel coso siano stati commessi degli errori faremo il possibile per correggerli”. Così il premier Andrej Plenković commentando ieri la posizione del governo e del partito di maggioranza relativa, l’HDZ, riguardo allo scandalo emerso nei giorni scorsi che ha suscitato una valanga di reazioni provocando un forte scossone sulla scena politica nazionale. La maggioranza di governo, come emerso anche nel corso del vertice organizzato venerdì scorso, non è a rischio, ma il dialogo a riguardo prosegue e già domani di partner di coalizione torneranno a riunirsi per approfondire ulteriormente la vicenda che ruota attorno alla vicepremier Marina Dalić e alle attività da lei intraprese nei mesi in cui si lavorava alla Lex Agrokor.

Buona fede

“L’HDZ è il partito più forte e più responsabile sulla scena politica croata. Tutte le sue attività sono all’insegna della buona fede”, ha tenuto a sottolineare Plenković. “Non mi sono soffermato sui dettagli della corrispondenza elettronica intercorsa tra la vicepremier Dalić, i consulenti e gli avvocati. Mi prenderò tutto il tempo necessario per leggere le e-mail e per analizzarle. Soltanto dopo averlo fatto potrò commentare i contenuti”, ha aggiunto in margine alla cerimonia organizzata a Medvedgrad dove una delegazione dell’HDZ da lui guidata ha deposto corone di fiori e acceso ceri all’Altare della Patria in occasione del 96º anniversario della nascita del primo Presidente croato e leader dell’HDZ, Franjo Tuđman.

Ombre e meriti

Il premier dunque non esclude che lo scandalo possa sfociare in una richiesta di assunzione di responsabilità politica. Per arrivare a questo vanno però chiariti diversi aspetti. I tempi non possono essere infiniti anche perché stando alle norme in vigore l’accordo sull’Agrokor dovrebbe essere siglato entro il 10 luglio, ovvero tra poco meno di due mesi. Si aspetterà fino ad allora per chiarire la vicenda mail oppure il premier intende farlo prima. Questa al momento rimane un’incognita perché a riguardo Plenković non appare disposto a fare alcuna anticipazione. Alla domanda diretta dei giornalisti si è limitato a rispondere: “Valuteremo”. Per poi aggiungere, rimanendo fedele al suo stile che lo ha portato già in passato a evidenziare che alcune scelte spettano a chi presentandosi agli elettori come candidato premier ha ottenuto la fiducia, che in ultima analisi la tempistica delle decisioni spetta a lui.

La maggioranza è stabile

Al momento, dunque, nulla appare scontato e Plenković non intende bruciare le tappe, né tantomeno pregiudicare le decisioni che richiedono di valutare diversi aspetti. In questo senso ha ricordato: “La vicepremier e ministro dell’Economia, Martina Dalić, forte del suo sapere e delle sue competenze, ha dato in veste di membro del governo un contributo grandissimo al raggiungimento di obiettivi importanti, tra i quali spiccano la crescita economica e il sufficit di Bilancio“. Inoltre, va anche tenuto conto delle posizioni dei partner che reggono la maggioranza e con i quali si tornerà a parlare del cosiddetto scandalo mail e del da farsi domani. “Venerdì scorso ci siamo trovati tutti d’accordo che la priorità da tenere a mente è il bene dello Stato, della società e dell’economia croata”, ha detto Plenković, dando ad intendere che sarà questa la base sulla quale domani proseguirà il dialogo tra i partner forti di due certezze. “Il messaggio lanciato da tutti i partner della coalizione è che la maggioranza è stabile e che il governo svolge normalmente le sue attività”, ha evidenziato il premier, facendo presente che nelle prossime settimane tutte le parti coinvolte dovranno impegnarsi al massimo per raggiungere un’intesa sull’Agrokor e consentire che la procedura si concluda entro i termini stabiliti, ovvero entro il 10 luglio.

Verifiche necessarie

“All’incontro di venerdì è stato concordato anche un terzo punto. Questo attiene alla necessità di procedere con tutte le verifiche necessarie per appurare se siano state commesse delle irregolarità nella procedura riguardante la stesura e l’approvazione della Lex Agrokor. Nel caso le verifiche dovessero aver un esito positivo le persone responsabili dovranno risponderne”, ha detto ancora il premier. “A mio avviso i primi due punti sono strategici. Il terzo impone di fare i passi necessari a fare chiarezza. Dobbiamo dissipare ogni possibile ombra perché altrimenti si rischia di vedere fallire un risultato che per importanza possiamo paragonare a quelli conseguiti durante gli anni della Guerra patriottica dal primo Presidente croato Franjo Tuđman”, ha concluso Plenković.

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