Ripudiamo non uno, ma tutti i fascismi

0
Ripudiamo non uno, ma tutti i fascismi

Umberto Eco ha proprio ragione. “Internet dà diritto di parola a legioni di imbecilli”. Ma non basta. Proprio perché in questo mondo globalizzato e interconnesso chiunque può crearsi un profilo anche falso e dire al mondo qualsivoglia baggianata, la Rete fa circolare sempre più anche un sacco di notizie false. Tante, da non riuscire ormai più a distinguere il vero, il fatto che merita rilievo, da cretinate che andrebbero del tutto ignorate. Fake news, e a volte sono pure provocazioni. Di questi giorni si abbonda. A partire dall’improbabile notizia che il 3 novembre CasaPound da Trieste arriva a Fiume per organizzare un fantomatico concerto, in occasione del centenario dalla fine della Prima guerra mondiale. Una notizia probabilmente fasulla, diffusa con il preciso intento di creare scompiglio e scatenare polemiche. E infatti accade. Con conseguenze concatenate. La stampa chiede il parere del sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, che si dice convinto che non sia altro che una bufala. Sarà, ma già il giorno dopo la Comunità degli Italiani appare comprensibilmente e giustamente preoccupata. Non sarebbe la prima volta che in casi del genere qualcuno la tiri in ballo. Era successo anni fa, quando ignoti avevano lanciato in Piazza della Risoluzione fiumana dei volantini inneggianti a D’Annunzio e subito si era trovato chi era corso a chiedere ai rappresentanti degli italiani di Fiume che cosa avevano da dire a proposito. E quando in occasione dell’Incontro mondiale dei fiumani del 2013, si era diffusa la notizia che in Corso sarebbero arrivati i bersaglieri, certi esponenti di un partito si erano precipitati a mettere in guardia polizia, ministeri e ambasciate, “preoccupati” di un’“invasione” italiana.
Motivo per cui, all’annuncio di CasaPound, a prescindere se il fatto sia questa volta vero o falso, il sodalizio di Palazzo Modello ha reagito con un comunicato stampa nel quale si distanzia dall’iniziativa. “Pubblicare notizie di un certo tipo, anche solo per scherzo – si rileva – non può far altro che creare un grave danno al lavoro di riconciliazione che da anni stiamo compiendo”. Oggi poi, in un momento in cui gli italiani di Fiume, dopo tanti anni, sono riusciti a instaurare in uno spirito di collaborazione aperta rapporti con tutti gli appartenenti alla Fiume di ieri e di oggi, indipendentemente dalla lingua parlata e stanno per veder finalmente ricomparire l’italiano nella toponomastica cittadina, annunci come quello di CasaPound non possono far altro che nuocere alla nostra Comunità. In ogni senso. Creando un clima ostile tra il popolo di maggioranza nei confronti di chi è o si sente e si dichiara italiano. Il rischio è quello di farci ripiombare in climi che noi italiani rimasti speravamo di aver dimenticato per sempre. Non si illuda chi è convinto che in democrazia, nel terzo millennio, in una Croazia che è ormai parte integrante dell’Unione europea, cose del genere non possano più accadere. A crederlo può essere soltanto chi vive molto lontano da Fiume e poco o mal conosce la nostra realtà. Che la storia, più e meno recente, dalle leggi razziali alle guerre dei Balcani, non ci abbia insegnato proprio nulla? A far riaccendere il seme dell’odio e dell’intolleranza nazionale e a scatenare i demoni del passato basta poco. È una miccia che prende fuoco in un baleno e occorre fare di tutto perché non accada. Ripudiamo non uno, ma tutti i fascismi, italiano, croato, serbo, tedesco…

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display