«Se fai le cose col cuore sincero arrivi sempre al pubblico»

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«Se fai le cose col cuore sincero arrivi sempre al pubblico»

Si è fatta conoscere e amare dal pubblico grazie al suo ruolo nella serie tv “Andrija i Anđelka”, accanto all’attore serbo Andrija Milošević, in cui interpreta la fidanzata di quest’ultimo, tra siparietti comici, ma anche messaggi seri lanciati all’audience. Anđelka Prpić, classe 1984, è un’attrice ormai affermata, che ha calcato di recente anche il palco della Casa di cultura croata di Sušak (HKD), con il monodramma “Što me snađe” (Che mi è successo), scritto da Nebojša Romčević e la cui regia è firmata da Branko Đurić Đuro, in cui interpreta ben 12 ruoli. Successo garantito e annunciato, per una commedia teatrale di cui si è parlato molto e che sarà nuovamente di scena nel Quarnerino, il prossimo 21 novembre, nel Centro “Gervais” di Abbazia. Durante la sua trasferta a Fiume, abbiamo colto l’occasione per conoscere meglio quest’attrice amatissima, che grazie alla sua innata simpatia e al suo innegabile talento, sta conquistando a piano a piano il pubblico anche oltre i confini della sua nativa Serbia. La prima domanda che le abbiamo fatto ha riguardato ovviamente lo spettacolo con il quale è attualmente in tour, appunto “Što me snađe”.

Com’è iniziata quest’avventura?

“Siccome sono una stacanovista e non mi piace aspettare che la ruota della fortuna cominci a girare nuovamente a mio favore, ho preso la situazione in mano e sono partita facendomi coraggio. Fortunatamente i miei collaboratori, lo sceneggiatore Nebojša Romčević e il regista Branko Đurić, avevano più fiducia in me che non io stessa. Nascono proprio da qui i 12 ruoli che interpreto nel monodramma. Mi diverto tantissimo e godo nel proporli, adoro questa pièce che riesce a captare l’attenzione di un pubblico vastissimo e variegato. Il mio personaggio preferito cambia pertanto dipendentemente dal tipo di spettatori che ho davanti. Una cosa, però, è costante, ed è il fatto che siamo riusciti a tirare fuori e a parlare sul palco di alcuni argomenti, come ad esempio i vari dilemmi morali e l’abuso di potere sulla donna, in forma divertente e col sorriso”.

È soddisfatta del successo dello spettacolo? Dove esso ha debuttato e qual è stato il riscontro del pubblico in quell’occasione?

“Oggi mi sembra sia trascorso un secolo, come fosse stato in un’altra vita, ma in realtà è successo soltanto un anno fa in un piccolo posto che si chiama Mladenovac in Serbia. Uno dei miei desideri era concentrare l’attenzione della pièce su una località minuscola e portare una prima di spettacolo proprio lì dove non ce ne sono mai. Per quanto mi riguarda, avevo una fifa terribile. In quanto al pubblico, dovrete chiederlo a lui. A me sembrava piuttosto contento (risata)”.

Con lo stesso spettacolo è stato inaugurato il nuovo teatro zagabrese “Luda kuća“ (Casa matta), nel quale la pièce rimarrà d’altronde fissa in cartellone. Lei ci sarà anche con altre rappresentazioni teatrali?

“Il teatro ‘Luda kuća’ è un posto particolare, con un’energia meravigliosa e dei padroni di casa che te li puoi soltanto sognare. Sono felice che il monodramma che mi vede protagonista viva una propria vita e che sia fisso in cartellone. Gli zagabresi sono un pubblico fantastico, dopo che riesci a conquistarli, e spero che questo sia soltanto l’inizio di una bella collaborazione. Per nuovi spettacoli c’è sempre tempo, non sono una fan del detto ‘Voglio tutto e subito’. Bisogna sapere dosare le cose e sé stessi”.

In quali città è stata finora con “Što me snađe“? Dove si è sentita meglio? C’è differenza tra audience e audience da posto a posto, da Paese a Paese?

“La mia paura era proprio questa: che lo spettacolo non avrebbe avuto lo stesso riscontro ovunque, ma in realtà siamo noi stessi che ci inventiamo le cose e ci fissiamo con questi strani concetti delle differenze. Non è così. La verità è che uno spettacolo, sia esso una commedia o una tragedia, colpisce le persone alla stessa maniera e provoca più o meno le stesse reazioni e questo mi conforta. Se lo si fa col cuore sincero, senza bugie, non c’è timore, arrivi al pubblico sempre. Con il monodramma abbiamo già girato la Bosnia ed Erzegovina, ma nei prossimi giorni saremo nuovamente a Sarajevo, Tuzla, Zenica, Banja Luka, ecc. Per la Croazia dovremo aspettare ancora qualche mese, eccezion fatta per Fiume, Pola e Zagabria, dove siamo già stati. Ci aspettano ancora Osijek, Zara, Spalato, Čakovec, Abbazia, e spero che presto andremo in scena anche nel resto del Paese”.

Quanto le è servito per prepararsi per la parte? O meglio, le parti, visto che ne interpreta dodici?

“Mi ci è voluto un anno, tantissimo. Anche perché allo stesso tempo mi occupavo pure di altre cose. Il mio focus di base era comunque questo progetto. Ora mi sembra che avrei potuto lavorarci ancora, e preparare ulteriormente ogni singolo ruolo”.

Le parti erano già tutte scritte o lei ne ha aggiunto delle sue?

“Accanto a uno scrittore/sceneggiatore di questo livello, che nella sua carriera ha raccolto tutti i premi possibili, che attualmente sta realizzando una serie per l’HBO, non mi sono assolutamente permessa di intervenire con qualche mia idea. Non ce n’era bisogno”.

Il monodramma è l’unico progetto di cui si occupa in questo momento della sua carriera o sta lavorando anche su altre cose?

“Stiamo preparando un film serio, un thriller psicologico, e la cosa mi rende felicissima. Sono emozionata all’ennesima potenza e gioisco di ogni momento. La televisione è il mio amore e ci torno con gioia ogni qualvolta posso. Recentemente è partita inoltre sull’emittente croata Nova Tv la serie ‘Ne diraj mi mamu’ (Non toccare mia madre) del cui cast faccio parte. Vista la reazione del pubblico al primo episodio, mi sa che ce ne saranno altri. Insomma, ho parecchio lavoro da fare e non posso che esserne grata”.

Quali sono i suoi piani futuri una volta finita la tournée in Croazia?

“Andrò negli Usa e in Canada, in Australia e nelle città europee in cui c’è gente nostra…”.

Torniamo un attimino indietro nel tempo. Quando e in che momento della sua vita ha deciso di diventare attrice? Qual è stato il suo primo ingaggio? Ci racconti i suoi inizi…

“Direi che non c’è nulla di fiabesco nel mio percorso artistico. Mi sono iscritta alla facoltà e nel momento in cui ho pensato ‘ecco, ho fatto il mio’, ho capito di non sapere niente e di avere fatto appena il primo passo in un mondo a me sconosciutissimo. È appena dopo esserti laureato che capisci di essere all’inizio. È seguita la fase dei casting e delle audizioni, che finivano sempre maluccio. Sono state la mia tenacia e la mia forza di volontà a convincermi di non mollare. Oggi posso permettermi di scegliere tra un lavoro e l’altro, e in quest’epoca è veramente un grande privilegio”.

Com’era da bambina, da ragazza? Che genere di musica ascoltava? Che cosa amava? Che cosa sognava?

“Ero una bimba calma e obbediente. A scuola ero ottima, studiavo pianoforte e recitazione e la matematica era la mia grande passione. Quello che mi rende maggiormente fiera di quel periodo della mia vita è il gruppo di amicizie che avevo. Sono amici che frequento tuttora. In quanto alla musica, non avevo preferenze: bastava potessi ballare. Per quanto riguarda i miei sogni, ero e sono una grande sognatrice”.

Com’è stata la sua infanzia? E la giovinezza? Com’è stato crescere nella sua città, Požarevac? I suoi primi amori? Dove ha conosciuto suo marito?

“Požarevac è una città piccola e ai tempi della mia infanzia era perfetta per crescerci. Lo posso dire adesso, da genitore. In un posto così, tutto in qualche maniera è più ingenuo e genuino. Sognavo però da sempre di trasferirmi a Belgrado, una città piena di energia, che non dorme mai. È lì che ho conosciuto mio marito, e ho capito prestissimo che era lui la persona con cui avrei voluto crearmi una famiglia”.

Quanto le è di sostegno lui nella sua carriera? Come riesce a conciliare la vita familiare e professionale? Il suo ruolo di mamma?

“Non è facile focalizzarsi nel mondo di oggi, con i valori di oggi. Il sostegno della famiglia è la cosa fondamentale in un contesto simile. È d’importanza essenziale che il tuo compagno ti sia di supporto e non che tenti di… tagliarti le ali. Io credo di essere riuscita a far bilanciare le cose e a trovare il giusto equilibrio”.

Come trascorre il suo tempo libero? Che cosa la appassiona? Come si rilassa?

“Amo viaggiare, trovarmi con i miei amici, andare al cinema, a teatro, mangiare bene e ascoltare la musica”.

In varie interviste ha raccontato che viaggia spesso con suo marito e suo figlio. Quanto spesso lo fate?

“In ogni momento libero partiamo per qualche destinazione, più di tutto per la Croazia e l’Italia. Non ci sono mete definite, ci basta partire e girare per il mondo”.

Suo figlio ha talento recitativo? Le piacerebbe facesse un giorno il suo stesso lavoro? Che bambino è?

“È un bambino molto particolare, con le sue idee ben fissate in testa, molto allegro. È comunicativo e per il momento non dimostra timidezza. Gli piace stare al centro dell’attenzione, ma non è detto che rimarrà così. Dobbiamo appena scoprire come si svilupperà negli anni la sua creatività, suo padre ed io siamo qui per aiutarlo e sostenerlo. Come i miei genitori hanno fatto con me”.

Com’è la sua giornata tipo?

“Non ne ho una. Vivo dall’oggi al domani e questo mi rende felice. Nel momento in cui finisce un periodo frenetico, arriva la quiete e viceversa. Non cambierei le cose”.

È diventata famosa per il suo ruolo di Anđelka nella serie tv “Andrija i Anđelka”. Quanto l’ha segnata questa parte? Ha mantenuto i contatti con il suo partner lavorativo Andrija Milošević? Quanto è importante professionalmente il rapporto personale tra due persone?

“Ho ottenuto la parte a un casting. Abbiamo provato combinazioni diverse con altri ottimi attori, ma già questo primo tentativo con Andrija, che fino ad allora non conoscevo, è stato il più naturale e il più piacevole. Oltre alla ‘chimica’, è importante la volontà di entrambe le parti di scegliersi e lavorare assieme. Con Andrija vorrei lavorare per sempre, perché da lui si può soltanto imparare. E poi, si ride tantissimo, che non nuoce”.

Andrija e Anđelka avranno un seguito o è un progetto finito?

“Bisogna chiederlo alla produzione, anche se io sono dell’idea che sia meglio chiudere quando si è all’apice del successo, che non tirare la molla in eterno”.

Collaborerà ancora con Andrija Milošević?

“Come ho già detto, con lui lavorerei in eterno e spero che ci sarà in futuro qualche nuovo progetto per noi”.

Quando si guarda indietro, quanto è cambiata negli anni come persona dopo tutte le esperienze acquisite, sia di vita che professionali? Come donna? Come attrice?

“Tutte le esperienze che una persona fa, sia sul piano professionale che privato, la definiscono e la cambiano nel tempo. Sarebbe innaturale se ciò non succedesse. Personalmente tento di mantenere la mia autenticità e di non dimenticare mai perché sto facendo una determinata cosa”.

Qual è il suo sogno attuale?

“Di poterlo vivere per sempre, come faccio ora”.

Che cosa pensa del mondo caotico di oggi? Com’è viverci?

“Non c’è altro da fare che adattarsi. Non deve per forza essere difficile. L’importante è essere in pace con sé stessi e non fare le cose perché gli altri se lo aspettano, ma perché sei tu a volerlo. Allora almeno sai perché vivi nel caos e riesci a godere di ogni attimo”.

Che cosa consiglierebbe ai giovani che si accingono a intraprendere la carriera di attori?

“Di non desistere e di fare i bravi, di lavorare su sé stessi e di essere tenaci, di non mollare mai”.

Com’è la situazione in Serbia per quanto riguarda la sua professione? Cambierebbe qualcosa?

“Credo non si differenzi dalle altre professioni. Ci sono tanti talenti, per cui suggerirei soltanto di aumentare il numero dei casting. Ognuno merita una chance”.

Ha un desiderio irrealizzato? Che cosa aspira nel suo futuro?

“Di mantenere la salute mentale e di non perdere le persone che amo”.

È felice? Che cos’è per lei la felicità?

“Risponderei citando la grande poetessa Desanka Maksimović: ‘Solo quando si attende appare bella la felicità, e non cercata ci manda un suo cenno’”.

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