Guerra in Ucraina. Gli esuli invitano alla solidarietà

Un appello di Maria Grazia Ziberna da Gorizia. Joe Bastianich apre ai profughi le porte della tenuta di famiglia in Friuli Venezia Giulia

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Guerra in Ucraina. Gli esuli invitano alla solidarietà

“Gli esuli giuliani, fiumani e dalmati che oltre 70 anni fa furono costretti a fuggire dalla propria terra per avere salva la vita e vivere in libertà e non sotto il regime comunista di Tito, ben comprendono chi oggi fugge dalla guerra scatenata contro il popolo ucraino”. Lo scrive in questi giorni Maria Grazia Ziberna sul sito dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) all’indirizzo web www.anvgd.it e fa un appello. “Come figli e nipoti di coloro che, esuli, trovarono rifugio e accoglienza nella città di Gorizia, vogliamo essere vicini ai profughi ucraini in modo concreto. So che molti di noi in questi giorni hanno già aderito, a titolo personale, a varie raccolte di fondi e di generi di prima necessità, ma volevo segnalare anche l’iniziativa del bar Venezia Giulia, che si trova in via Capodistria, nel “nostro” villaggio dell’esule, in Campagnuzza. Krystian, il generoso titolare del bar, polacco, che già durante i momenti più duri della pandemia aveva messo a disposizione pasti gratuiti per chi era in serie difficoltà economiche, ha avviato una raccolta di fondi, di biancheria, medicinali, batterie, torce, candele, prodotti per l’igiene, alimenti in scatola, che porterà personalmente in Ucraina. Il comitato provinciale ANVGD di Gorizia farà una donazione: saremmo davvero lieti se anche altri facessero altrettanto, o si mettessero in contatto con Krystian, per acquistare ciò che può attualmente servire”.

Anche il celebre imprenditore e musicista Joe Bastianich, figlio della famosissima cuoca e proprietaria di numerosi noti ristoranti negli USA Lidia Bastianich Matticchio, polesana emigrata negli Stati Uniti, è particolarmente colpito dagli eventi bellici in Ucraina e dichiara a RaiNews: “Il dramma dell’esodo mi fa tornare in mente i racconti dei miei nonni esuli istriani”. Bastianich, che dal primo giorno di guerra ha fatto suo il dramma dei rifugiati, ha colto al volo l’occasione di poter seguire una troupe televisiva lungo il confine e, in un attimo, il passato da figlio di esuli istriani emigrati in America è riesploso in tutta la sua forza ed è scattato in lui l’istinto di fare la sua parte. Al telefono da New York, Bastianich ha raccontato ai cronisti di RaiNews come ha vissuto il suo viaggio verso il confine ucraino e quali emozioni ha risvegliato in lui.

Joe Bastianich

“Il 25 febbraio dovevo lasciare la tenuta di famiglia in Friuli Venezia Giulia per rientrare a New York e invece c’è stata l’invasione. Ho avuto l’occasione di seguire una troupe televisiva de ‘Le Iene’ diretta al confine ucraino con la Polonia. Era il primo giorno di guerra, non c’era nulla e nessuno ad aspettare le file di persone in fuga. Né tende d’accoglienza, né volontari. Solo privati che offrivano soccorso. Mi hanno colpito i volti delle persone, donne e bambini senza uomini, la paura, lo spaesamento. Mi sono tornati in mente i racconti dei miei nonni, esuli istriani. Anche la mia famiglia è stata costretta a emigrare dall’Istria dopo la Seconda guerra mondiale; ha vissuto nei campi d’accoglienza e poi si è trasferita negli Stai Uniti. Anche mio nonno non poté andare via, scappò solo mia nonna con i figli, senza quasi nulla. Avevano una casa, un lavoro e hanno dovuto fare le valigie e partire per sempre”.

Nell’intervista rilasciata a RaiNews Bastianich rileva inoltre di essersi dichiarato disposto ad accogliere alcuni nuclei familiari ucraini nella sua tenuta di famiglia in Friuli. “Sì, siamo pronti – ha detto alla stampa –. Abbiamo avviato la candidatura con la Regione Friuli Venezia Giulia e aspettiamo da un momento all’altro che ci contattino. Ci piacerebbe ospitare persone che vogliono restare in Italia, fermarsi e creare qui una nuova opportunità di vita”.

Bastianich ha poi agginto che è rimasto colpito in positivo dalla disponibilità degli italiani a venire incontro al popolo dell’Ucraina. “I miei nonni sono arrivati in America quando c’era bisogno, si cercavano gli stranieri e oggi la situazione è di nuovo d’apertura verso chi arriva. Secondo me anche in Italia c’è possibilità non solo di accogliere, ma anche per far restare le persone che arrivano. Tra l’altro ci sono molte case vuote, soprattutto nei piccoli centri e nelle campagne. Tanti borghi oggi svuotati potrebbero ripopolarsi ospitando famiglie straniere. Mi auguro che colgano quest’opportunità. Io sono ottimista”, ha concluso Joe Bastianich.

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