Orlanderie. Igor sulle orme di Boškov

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Orlanderie. Igor sulle orme di Boškov

Vujadin Boškov, storica figura del calcio jugoslavo e italiano da giocatore e allenatore, disse: “Gli allenatori sono come i cantanti lirici. Sono molti e anche bravi, ma soltanto due o tre possono cantare alla Scala di Milano!“. Boškov vinse il titolo spagnolo con il Real Madrid, ma è per l’impresa nel Golfo di Genova che lo ricorderanno per sempre. Regalò infatti alla Sampdoria l’unico scudetto della storia, ma anche un trofeo europeo: la Coppa delle Coppe.
Igor Bišćan è stato da giocatore campione d’Europa con il Liverpool di Benitez, mentre da allenatore ha abbinato campionato e Coppa con l’Olimpija Lubiana. A Fiume ha dimostrato di essere un vincente, uno di quelli che un giorno potrebbero… cantare alla Scala di Vujadin Boškov. Con il Rijeka, infatti, conquistò la Coppa Croazia battendo nella finale del Drosina la Dinamo di Nenad Bjelica, che sulla carta aveva una squadra tre volte migliore. Il pronostico parlava di un macello, ma finì con un trionfo memorabile.
Domani sera al Rijeka serve un’impresa come quella di Pola. Fu un’opera d’arte di Bišćan. Con il Gent il tecnico fiumano deve ripetersi, dare un calcio al pronostico scegliendo gli uomini giusti e la tattica in grado di mettere il bavaglio ai belgi. A Gent finì 2-1 firmato Depoitre: due gol nella ripresa, dopo che il Rijeka aveva fatto andare su tutte le furie i belgi con un un gol di Halilović. Quello della speranza, che è l’ultima a morire…
Il Gent è sia tecnicamente che fisicamente più forte. Detto questo, il Rijeka deve fare una partita perfetta. Non bisogna dubitare che Bišćan preparerà mentalmente la squadra a dovere. In campo serviranno cuore e cervello, nonché disciplina tattica. Tutti dovranno tirare fuori il massimo delle proprio possibilità, al servizio della squadra. Bišćan, e finora lo ha dimostrato, saprà certamente disegnare il gioco. Non devono ripetersi gli errori difensivi dell’andata, quando un doppio cortocircuito costrinse Prskalo alla capitolazione.
Al Rijeka basta un gol, a patto di mantenere intatta la propria rete. Va sottolineato che nelle ultime 21 partite (in tutti i tornei) il Gent ha sempre segnato almeno un gol. Sarà interessante vedere la scelta tattica di Bišćan, che certamente non si scoprirà rischiando di finire KO già in fase d’apertura. E poi addio sogni di gloria. Sul tavolo verde di Rujevica c’è un bottino di quasi tre milioni di euro, quanto vale il visto per la fase a gironi dell’Europa League.
La tradizione delle partite decisive nel play off a Rujevica non sorride al Rijeka. Tre volte, infatti, dopo un risultato “attivo” nella prima partita, si buttò tutto alle ortiche nella rivincita. Con il Basaksehir 2-2 (0-0, nel primo incontro), con l’Olympiacos 0-1 (1-2) e il Sarpsborg 0-1 (1-1) i precedenti. I tifosi fiumani sperano che sia giunto il momento di dare un calcio alla tradizione. Bišćan è indubbiamente una garanzia.
Bišćan come Boškov, un vincente che domani cercherà il miracolo storico. Damir Mišković, presidente del Rijeka, ci crede eccome. “Darei il mio premio Nobel – confessò un giorno Ernest Hemingway – soltanto in cambio di una cosa: il titolo di campione del mondo dei pesi massimi“. Chissà cosa darebbe Mišković per una vittoria di 1-0 sul Gent. Oppure Čolak per firmare lo storico gol…? Lo spettacolo è garantito.

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