IL PUNTO Schengen, strenna di Capodanno

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IL PUNTO Schengen, strenna di Capodanno
Il valico di confine tra Slovenia e Croazia di Castelvenere, in Istria

La Croazia non dovrà attendere la Romania e la Bulgaria per entrare nello Spazio Schengen. Se tutto andrà secondo i piani Zagabria potrà aderire all’Area europea senza frontiere già il primo gennaio del prossimo anno. La stampa zagabrese, richiandosi a fonti diplomatiche di Bruxelles, ha sottolineato che le procedure relative all’adesione di Croazia, Romania e Bulgaria allo Spazio Schengen non seguono lo stesso ruolino di marcia. Le procedure attinenti Zagabria sono entrate nella fase conclusiva in quanto la Francia già a giugno, alcuni giorni prima della conclusione della sua presidenza di turno dell’Unione, ha consegnato la proposta formale per l’adesione della Croazia a Schengen. Non lo ha fatto invece per Bucarest e Sofia, segno questo inequivocabile per il percorso croato verso l’Area senza frontiere non è più vincolato a quello romeno e bulgaro. La Repubblica ceca, che detiene attualmente la presidenza di turno dell’Unione ha ora il compito di completare le procedure relative a Zagabria. Bulgaria e Romania, invece, saranno costrette ancora a fare anticamera anche se hanno ottemperato ai criteri tecnici richiesti per l’adesione a Schengen ancor prima della Croazia.

Uno degli organismi ancora chiamati a dare il via libera all’entrata della Croazia nell’Area senza confini è il Parlamento europeo. Non dovrebbero esserci problemi a proposito, in quanto l’Assemblea di Strasburgo ha ribadito a più riprese il suo appoggio all’adesione di Zagabria a Schengen invitando i Paesi membri dell’UE ad accelerare le procedure in merito. Nei giorni a venire l’Europarlamento dovrebbe nominare il relatore al quale spetterà il compito di predisporre la bozza di delibera sul via libera a Zagabria. La decisione definitiva dell’Assemblea di Strasburgo è attesa per ottobre o novembre, in tempo quindi per completare le procedure per l’adesione della Croazia a Schengen entro la fine della presidenza di turno ceca dell’Unione. Le barriere confinarie, dunque, dovrebbero venire meno a Capodanno, in concomitanza con l’entrata ufficiale del Paese nell’eurozona. Per l’Istria in particolare il primo gennaio del 2023 dovrebbe essere un gran giorno: la penisola dovrebbe ritrovarsi unita dal punto di vista del traffico e le code infinite ai valichi di frontiera di Plovania e Castelvenere dovrebbero passare alla storia. Con grande soddisfazione innanzitutto delle popolazioni che vivono a ridosso del confine e dei lavoratori e degli studenti transfrontalieri.

Il venir meno dei controlli ai valichi non dovrebbe ripercuotersi negativamente sugli sforzi per fermare l’immigrazione clandestina. Anzi potrebbero esserci ricadute positive in quanto, come già annunciato, i circa mlle addetti alla Polizia di frontiera ai valichi con la Slovenia e l’Ungheria, verranno ridispiegati nei “punti caldi” lungo la rotta migratoria balcanica, rafforzando i controlli in profondità del territorio.

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