«Uno studioso eccezionale e un’ispirazione per i suoi allievi»

All'Istituto di scienze storiche e sociali dell'HAZU di Fiume è stato commemorato il compianto prof. Miroslav Bertoša, il quale lasciò un segno indelebile nella storiografia croata

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«Uno studioso eccezionale e un’ispirazione per i suoi allievi»
Predrag Šustar, silvana Vranić, Marta Žuvić, Igor eterović, Marijana Dlačić e Maja Polić. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Un professore esemplare e uno studioso eccezionale dotato di un grande talento letterario, che lasciò un segno indelebile nella storiografia croata. Queste sono soltanto alcune delle impressioni sul professor emerito Miroslav Bertoša, espresse durante la commemorazione del compianto studioso istriano tenutasi ieri all’Istituto di scienze storiche e sociali dell’HAZU di Fiume. A ricordare con affetto l’illustre storico, spentosi la scorsa estate, sono stati i suoi colleghi e collaboratori, tra cui anche la moderatrice dell’evento, la storica Maja Polić, collaboratrice scientifica del succitato Istituto.

Un uomo unico
All’inizio della commemorazione è stata letta la lettera del sindaco di Pola, Filip Zoričić, ex studente del prof. Bertoša, nella quale lo storico è stato ricordato con ammirazione. Zoričić ha dichiarato di essere orgoglioso per il fatto che il prof. Bertoša fu cittadino di Pola, la cui storia ha illustrato nei suoi libri. “Nella scienza, ma soprattutto nella società, nella città e in altri ambienti rimarrà il ricordo di questo uomo unico, semplice e particolare”, recita la lettera del sindaco polese.
A presentare la ricchissima biografia del prof. Bertoša è stata l’accademica Silvana Vranić, direttrice dell’Istituto di scienze storiche e sociali dell’HAZU di Fiume con la sezione dislocata di Pola, la quale ha ricordato che l’area principale dei suoi interessi scientifici comprendeva lo studio dei fenomeni economici, sociali, etnici, migratori, colonizzatori e antropologico-culturali in Istria (specialmente la parte veneziana) dalla fine del XV alla fine del XVIII secolo, nonché la valutazione critica del patrimonio storiografico istriano.
Tutti i relatori hanno rimarcato la grande comprensione del prof. Bertoša per i giovani e il suo sostegno ai nuovi colleghi giunti all’Istituto, come pure la sua completa dedizione alla ricerca scientifica.

La prospettiva europea
La prof.ssa Marta Žuvić, vicerettrice per gli studi, gli studenti e la qualità dell’Università di Fiume, si è soffermata sull’interdisciplinarietà nell’approccio scientifico e sulla prospettiva europea, che il prof. Bertoša applicava nella sua attività scientifica arricchendo la storiografia e la comunità accademica in generale. Ha sottolineato che il prof. Bertoša si dedicava con entusiasmo e dedizione al lavoro con gli studenti, ispirando molti a intraprendere la carriera di studiosi.
La storica Maja Polić ha raccontato le sue impressioni legate al prof. Bertoša, arricchite anche da alcuni aneddoti, mentre il prof. Predrag Šustar, della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, ha osservato che lo storico polese si occupò anche di pubblicistica, scrivendo commenti sul “Glas Istre”, e si è sempre considerato un “lettore, ovvero un lector ludens”. Il prof. Igor Eterović, docente alla Facoltà di Medicina di Fiume, ha rilevato che il compianto storico influì moltissimo sui suoi studenti e sul loro approccio alla storia e che “vive ancora in tutti noi”. Marijana Dlačić, dell’HAZU di Zara, ha fatto riferimento all’ultimo libro scritto da Bertoša, “La vita che ho speso vivendo”, citando un passo nel quale l’autore stesso racconta il modo originale in cui esponeva i dati storici appassionando i suoi studenti.
Alla commemorazione hanno preso parte, tra gli altri, il figlio del defunto, prof. Slaven Bertoša e Jessica Acquavita, vicepresidente della Regione istriana.

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