Temi impegnati nella musica dei The Beat Fleet

Gli hip-hopper si sono esibiti a Pola nell’ambito del programma Jazz Waves assieme all’Orchestra jazz dell’HRT

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Temi impegnati nella musica dei The Beat Fleet
I TBF e l’Orchestra. Foto: Fredy Poropat

Il terzo appuntamento consecutivo del programma Jazz Waves, iniziato giovedì scorso, con il quale è iniziata la manifestazione Estate culturale polese (Pulsko Kulturno ljeto – Pula Summer of Culture), ha avuto luogo nel Piccolo teatro romano con il concerto intitolato “Pozitivan stav” del gruppo spalatino TBF assieme all’Orchestra jazz della Radiotelevisione croata di Zagabria. I primi due concerti, “JazzIstra Four meets Miguel Zenòn” (quest’ultimo sassofonista e compositore portoricano che quest’anno ha ricevuto il premio Grammy per il miglior album latin-jazz) e “Jaka Kopač quintet feat Jim Rotondi” (il primo è uno tra i più rinomati contraltisti sloveni, e il secondo un noto trombettista jazz statunitense), causa il maltempo si sono tenuti nella Sala maggiore della Comunità degli Italiani di Pola, gremita in entrambe le occasioni.

Una combinazione inedita
Altrettanto apprezzato è stato pure il concerto dei The Beat Fleet, chiamati comunemente TBF, accompagnati dalla bravissima Orchestra Jazz dell’HRT, diretta da Miron Hauser. Un accoppiamento inedito e molto interessante, che si è rivelato azzeccatissimo nell’ambiente davvero unico e suggestivo del Piccolo teatro romano. Tra il pubblico per la maggior parte persone di mezza età, che seguono i TBF dai loro inizi, ovvero dai primi anni ‘90. Gli “ambasciatori del rap/hip-hop spalatino”, in forma smagliante, assieme all’Orchestra hanno fatto ballare il pubblico con i loro brani più gettonati caratterizzati da testi sempre molto incisivi (scritti da uno dei tre frontman Aleksandar Saša Antić). Del gruppo spalatino, oltre ad Antić, fanno parte anche i rapper Mladen Badovinac e Luka Barbić, nonché i bravissimi musicisti Nikola Vidović (batteria), Ognjen Pavlović (basso) e Nikša Mandalinić (chitarra elettrica), assieme all’affiatata Orchestra nella quale a seconda dei brani si sono distinti numerosi solisti ai sassofoni, trombe, tromboni e flauti.

Luka Barbić, Saša Antić, Mladen Badovinac e Miron Hauser.
Foto: Fredy Poropat

I maggiori successi
Si è iniziato con “Genije” e “Malo san maka”, tanto per riscaldare il pubblico, per poi passare alla profonda “Trilogija jada”, che illustra il problema della tossicodipendenza a Spalato, loro città natale che solitamente descrivono da diversi punti di vista, toccando non di rado il lato sociale. Come nella “Heroji”, “Grad spava”, per poi offrire “Mater”, e descrivere l’ira e la rabbia nei confronti dell’ex fidanzata. Ha fatto seguito la “ribelle” “Uvik kontra” e la sentimentale “Nostalgična”, alla quale si è legata “Smak svita” e come ultimo brano la ottimista “Alles gut”. Ultimo nella parte ufficiale della serata, in quanto i “TBF” e l’Orchestra sono stati… costretti dal pubblico, oramai in delirio, a proporre “Lud za njom”, nonché a riproporre il primo brano “Genije” per concludere nel migliore dei modi questo bel concerto al Piccolo teatro romano, un altro “gioiello” di Pola (accanto all’Arena e al Castello) adatto a ospitare eventi e spettacoli culturali e d’intrattenimento di vario tipo.

L’euforia del pubblico.
Foto: Fredy Poropat

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