Galeb, il costoso progetto di recupero sta volgendo al termine

Dopo cinque anni di lavori di restauro e milioni di euro investiti, entro la fine di quest’anno il panfilo dovrebbe essere finalmente aperto ai visitatori. La Città di Fiume spera pure che al prossimo concorso si faccia avanti anche l’affittuario degli spazi commerciali della nave

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Galeb, il costoso progetto di recupero sta volgendo al termine
La nave Galeb come si presenta oggi

Se non ci saranno ulteriori imprevisti, e come sappiamo questi sono sempre possibili quando si parla della nave Galeb, i lavori al suo interno, che si sono ormai dilungati all’inverosimile, dovrebbero concludersi nei mesi estivi, dopo ben cinque anni dal loro inizio. Abituati ormai a non fare completo affidamento alle previsioni che riguardano questo sofferto progetto di recupero, che come noto trasformerà il panfilo in un museo galleggiante (gestito dal Museo civico di Fiume), speriamo comunque che quanto annunciato per l’ennesima volta dall’amministrazione cittadina (che abbiamo interpellato per informarci sull’andamento e la possibile conclusione dei lavori) questa volta si avveri.

Stando dunque a quanto ci è stato riferito, la conclusione dei lavori di ricostruzione e restauro di questo bene culturale protetto e prima nave-museo in Croazia, che vengono portati avanti nel cantiere navale Dalmont di Kraljevica, è prevista durante l’estate. Attualmente è in corso la procedura degli acquisti pubblici per l’attrezzamento dell’allestimento museale della nave che, contemporaneamente con la conclusione dei lavori nel cantiere navale, si svolgerà in base al progetto della pluripremiata designer Nikolina Jelavić Mitrović. Ricordiamo che la designer ha firmato pure l’allestimento permanente al Palazzo dello Zucchero.

Il “viaggio” della Galeb da Fiume verso Kraljevica

Concluso il restauro dei mobili originali
Inoltre, il Museo civico fiumano ha concluso il restauro dei mobili originali della nave, che verranno riportati sull’imbarcazione. Infatti, tutto il mobilio farà parte dell’allestimento museale che comprenderà anche materiale fotografico e video, copie di documenti sulla costruzione e la storia della nave, l’archivio di articoli, libri e altri materiali scritti, filmati delle esperienze dei visitatori e utenti che hanno soggiornato o lavorato sul panfilo. Con l’aiuto dei contenuti multimediali ai visitatori verrà presentata la ricca storia della Galeb e l’esperienza del soggiorno a bordo. La Città prevede che la nave-museo Galeb sia in funzione entro la fine di quest’anno.
Abbiamo voluto inoltre sapere se sia stato confermato il punto in cui la Galeb verrà ormeggiata (nei pressi delle gru in Molo longo), o se ci saranno dei cambiamenti in questo contesto. Infatti, negli ultimi mesi erano stati ipotizzati dei problemi relativi agli allacciamenti della nave al sistema delle fognature e dell’acquedotto. Ci è stato risposto che non ci sono stati cambiamenti per quanto riguarda la futura collocazione della nave, per cui questa troverà la sua dimora nei pressi delle gru in Molo longo. Sarà inoltre rivolta con la prua in direzione della città, come se stesse per entrare nel porto. Per quanto riguarda il progetto delle condutture delle acque di scarico dal panfilo, ci è stato riferito che questo è completato, per cui il prossimo passo è l’opera di montaggio delle condotte forzate e il loro allacciamento alla stazione di pompaggio Baross.

Uno dei mobili d’epoca recuperati all’interno della nave

Concorsi annullati
Nonostante l’indubbia attrattiva della nave Galeb dal punto di vista commerciale, soprattutto per quanto riguarda gli esercizi di ristorazione, nonostante ripetuti concorsi, nessuno ha ancora dimostrato un interesse concreto a prendere in affitto gli spazi commerciali della nave, che comprendono un ostello, un bar e un ristorante. In quest’ultimo settore, il progetto ha incontrato notevoli difficoltà. I tentativi precedenti di trovare un locatario per la parte commerciale della nave si sono rivelati piuttosto infruttuosi. L’intenzione della Città era di pubblicare un nuovo bando entro la fine del 2023, ma finora ciò non è avvenuto.
Abbiamo chiesto in questo contesto una dichiarazione dal sindaco Marko Filipović: “L’interesse c’è. Bisogna puntualizzare che si tratta di un progetto specifico, ovvero della prima nave-museo in Croazia, per cui investire nei contenuti commerciali a bordo del panfilo rappresenta comunque una novità per i potenziali affittuari e ci sono dei dettagli che esulano, per così dire, dalle procedure standard quando si tratta dell’affitto di spazi commerciali. Come ho detto, i potenziali esercenti dimostrano interesse, per cui stiamo preparando un nuovo concorso”.

Il sindaco Marko Filipović sulla nave la scorsa estate

Costi lievitati
Un tasto dolente nella… storia recente della Galeb sono i finanziamenti. Infatti, con l’allungamento dei tempi dei lavori sono lievitati anche i costi dell’intervento, ulteriormente cresciuti recentemente. Infatti, qualche mese fa la Città di Fiume aveva pubblicato un avviso di modifica al contratto di restauro della ex nave del Maresciallo Tito, in base al quale sono emersi nuovi lavori non previsti, che aumentano ulteriormente i costi e prolungano l’intero progetto. Di conseguenza, il costo totale dei nuovi lavori ora ammonta a 164.571,59 euro, Iva esclusa, portando il costo totale dei lavori a 7.263.680,71 euro, Iva esclusa, ovvero il 16,79 per cento in più rispetto all’importo iniziale contrattato alla vigilia del 2020, anno in cui Fiume ha portato il titolo di Capitale europea della Cultura.
Il termine per l’esecuzione dei lavori è stato formalmente prorogato fino al 15 marzo 2024 (anche questo ovviamente disatteso), mentre la scadenza per l’adempimento di tutti gli obblighi contrattuali, ovvero la consegna della nave alla Città di Fiume, fino al 15 luglio 2024. Inizialmente, ricordiamo, l’opera di restauro della Galeb era stata candidata ai fondi europei assieme al Palazzo dello Zucchero (inaugurato nel mese di novembre del 2020), nell’ambito del programma operativo “Concorrenza e coesione” e in quest’ambito il progetto aveva ottenuto 81 milioni di kune, di cui circa 69, ossia poco meno di 9,2 milioni di euro, erano stati attinti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale in seguito al Bando di concorso del Ministero dello Sviluppo regionale e dell’Ue relativo al programma “Valorizzazione turistica dei monumenti del patrimonio industriale di Fiume”.

Gli interni, con il mobilio, prima del restauro

Una “vita” avventurosa
Ricordiamo che la nave vantò una “vita” avventurosa, dapprima come bananiera Ramb III, quindi come posamine Kiebitz nella Seconda guerra mondiale e in seguito come yacht del Maresciallo Tito con il nome di Galeb. La sua fama è dovuta, però, soprattutto al fatto che è stata la residenza marittima di Josip Broz Tito durante i suoi viaggi di Stato per tutto il mondo, diventando, dunque, una specie di simbolo della Jugoslavia nel Movimento dei non allineati. Dopo la morte del Maresciallo la nave rimase nella Marina militare jugoslava e negli anni Novanta fu venduta a un possidente navale greco, che la portò nel cantiere Viktor Lenac per farne uno yacht. Ciò, però, non avvenne. Il Ministero della Cultura la proclamò bene culturale nel 2006 e la Città di Fiume successivamente l’acquistò. I lavori che la trasformeranno in un museo galleggiante iniziarono nel 2019, in occasione del progetto Fiume Capitale europea della Cultura 2020.

La nave come si presentava mentre era ancora ormeggiata a Fiume

Sette ponti aperti ai visitatori
La nave si articola in sette ponti e una volta conclusi i lavori al suo interno tutti saranno aperti ai visitatori. L’allestimento permanente, al quale stanno lavorando le curatrici del Museo civico, Kristina Pavec ed Ema Makarun, e il cui design è stato affidato a Nikolina Jelavić Mitrović, si articolerà su sei ponti e le sue tematiche seguiranno in linea di massima le specifiche funzioni di ciascun’area dell’imbarcazione.
Ema Makarun aveva rilevato a suo tempo come entrambe si approcciano alla nave come a un cimelio museale e durante il lavoro al progetto espositivo hanno avuto modo di collaborare con numerose istituzioni, tra cui il Museo della Jugoslavia per le fotografie e i filmati, il Museo tecnico di Pivka, grazie al quale verrà esposta una delle mine che la nave aveva posato in mare durante la Seconda guerra mondiale e la Galleria Augustinčić di Klanjec che fornirà alcune opere del grande scultore. Parlando dell’allestimento permanente della nave, l’ex capodipartimento per la Cultura, Ivan Šarar, aveva ribadito che lo spazio espositivo della nave è praticamente il doppio rispetto a quello nel Palazzo dello Zucchero, in quanto la Galeb dispone di circa 2mila metri quadrati di spazio e di più di 80 stanze. Sulla Galeb, infatti, i visitatori potranno raggiungere praticamente tutti i ponti e tutti gli spazi, mentre nel Palazzo, ad esempio, il terzo piano è adibito ad uffici e non è aperto ai visitatori, mentre una grande fetta di spazio è occupata dalla monumentale scalinata al centro dell’edificio.
Va anche detto che la Galeb offre molto di più della storia di Tito e dei Non allineati, ha molti più strati e sono tutti estremamente interessanti. Ultimamente sta acquistando importanza il lato tecnico della nave e sono numerose le persone che sono interessate ai motori e alla tecnologia usata a bordo. Si spera, pertanto, che il 2024 diventi l’anno in cui questo affascinante yacht verrà finalmente aperto al pubblico.

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