Sanjin Mihelić a capo del MUO

L’ex direttore del Museo archeologico di Zagabria succede allo storico dell’arte Miroslav Gašparović

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Sanjin Mihelić a capo del MUO
L’edificio che ospita il MUO. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Il consigliere museale Sanjin Mihelić, che fino ad ora ha svolto la funzione di direttore del Museo archeologico di Zagabria, ha preso in mano le redini del Museo dell’Arte e dell’Artigianato (MUO) di Zagabria. Il Consiglio d’amministrazione del MUO ha sostenuto la sua candidatura all’unanimità, mentre il sindaco di Zagabria ha successivamente confermato la decisione, dando inizio ufficialmente al suo mandato quadriennale. A passargli il testimone è stato il direttore uscente Miroslav Gašparović, il quale è andato in pensione dopo vent’anni di onorato servizio a capo del MUO.

Sanjin Mihelić.
Foto: Davorin Visnjic/PIXSELL

Un archeologo apprezzato
Sanjin Mihelić si è laureato in Archeologia e Lingua spagnola alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Zagabria ed ha conseguito il dottorato all’Istituto per l’archeologia dell’University College London nel 2001. È autore e coautore di un grande numero di progetti sia a livello nazionale che internazionale e firma diverse decine di saggi scientifici in riviste croate e straniere. È membro della Società museale croata, della Società archeologica croata, dell’ICOM e altre associazioni volte alla preservazione del patrimonio. È membro del Consiglio direzionale dell’ICOMOS croata, un’organizzazione non governativa per la tutela dei beni culturali.
Le caratteristiche per le quali si contraddistingue Mihelić sono l’eloquenza, chiari obiettivi e l’approccio contemporaneo ai temi della gestione del MUO. Accanto allo svolgimento delle sue mansioni professionali si è contraddistinto in particolar modo nell’organizzazione del lavoro. È stata apprezzata la sua lunga esperienza nella realizzazione delle attività che sono seguite al terremoto, soprattutto quelle di restauro del Museo archeologico di Zagabria, da lui gestito dal 2016. Possiede un livello invidiabile di esperienza nella gestione di un grande complesso museale e di progetti complessi, come è stato negli ultimi due mandati.

Fondamentale il rinnovo dell’edificio
Nel programma quadriennale da lui proposto e legato allo sviluppo del MUO, ha definito concettualmente e metodologicamente le attività per lo sviluppo a lungo termine dell’istituzione, in particolar modo quelle volte al rinnovo dell’edificio museale. I legami pluriennali con associazioni museali a livello internazionale e i progetti realizzati sottolineano l’esperienza di Sanjin Mihelić nel settore, ma anche gli sforzi profusi a fare dell’attività museale parte integrante della società contemporanea. Il nuovo direttore ha dichiarato che accetterà l’incarico con un grande rispetto per tutti i traguardi raggiunti finora e per la reputazione di cui gode il MUO, una delle istituzioni per la tutela del patrimonio più importanti in Croazia.
“Farò il massimo per svolgere il mio ruolo in maniera coscienziosa e professionale, a beneficio dell’istituzione, dei miei colleghi e di tutta la società”, ha dichiarato.

Donate tredici opere di Vrkljan
Per quanto riguarda, invece, il direttore uscente, Miroslav Gašparović, in vista del suo pensionamento ha donato al MUO tredici opere d’arte di Zlatan Vrkljan che entreranno a far parte delle collezioni pittorica, scultorea e del vetro del MUO. L’atto di donazione è stato firmato la settimana scorsa a Palazzo Gvozdanović. Gašparović ha colto l’occasione per ringraziare l’accademico Vrkljan e tutti i donatori, collaboratori, amici e istituzioni incontrati nella sua carriera, ma in particolar modo i colleghi.
“Sono contento che tempi nuovi siano di fronte a me – ha dichiarato –. Sono convinto che questa non sia la fine della mia carriera lavorativa e che non ci sia bisogno di riposare e tranquillizzarsi, come si suol dire. La cultura è un organismo vivo che non si può mettere a riposo dopo una determinata data. Per me, che sono un vero appassionato di arte, la cultura è la vita che ho voluto vivere sia privatamente che professionalmente. Per questo motivo continuerò a dedicarmi a lei con lo stesso fervore”.

Il contributo del direttore uscente
Gašparović è uno storico dell’arte, curatore museale, critico artistico, professore e autore di centinaia di mostre, nonché redattore di cataloghi e curatore di libri. È stato direttore del MUO per cinque mandati, dal 2003 al 2023, guidandolo nei processi di ammodernamento e trasformazione per farne uno spazio nel quale il passato incontra il futuro.
Ha portato in Croazia alcuni dei nomi più grandi dell’arte mondiale, come ad esempio Rembrandt, Caravaggio e Guercino, ma ha anche piazzato la cultura croata nel mondo. Ha portato la mostra “Secessione in Croazia” nel Obecni dum di Praga, mentre la mostra “La Belle Époque Impériale” è stata ospitata a Palazzo Attems a Gorizia. La mostra di Jagoda Buić, dopo l’allestimento zagabrese, è stata portata a Trieste, Spalato e persino nella sede dell’UNESCO a Parigi.
Nel corso del suo mandato si è svolto un importante processo di digitalizzazione del patrimonio culturale custodito dal MUO. Nel 2020 è stata presentata la nuova identità visiva del Museo.
Per il suo operato ha ottenuto l’Ordine della Danica Hrvatska nel 1997 con l’effige di Marko Marulić per i contributi speciali nella cultura, nel 1998 è stato insignito della targa della giuria internazionale alla settima Biennale dell’Arte contemporanea in Cairo, nel 2005 gli è stata conferita la Carta del presidente della Repubblica per i contributi nella cultura, mentre nel 2023 ha ottenuto un riconoscimento della Società croata degli artisti visivi (HDLU) per i contributi nell’arte figurativa. Durante il suo mandato è stata ultimata la prima fase di ricostruzione della sede del museo, danneggiata dal sisma.

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