Ricchezza culturale in mostra all’IRCI

L’Ambasciatore italiano a Zagabria Pierfrancesco Sacco e il Console generale d’Italia a Fiume Davide Bradanini hanno visitato l’esposizione dedicata ai 150 anni della Modiano, un itinerario artistico, storico e civile

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Ricchezza culturale in mostra all’IRCI

“La ricchezza culturale del mondo di esuli e rimasti è grande, va promossa, fatta conoscere”. Colpisce l’entusiasmo con cui due diplomatici illustri parlano del proprio impegno in una mattinata triestina, iniziata con una visita di cortesia all’Università Popolare di Trieste e continuata in via Torino. L’incontro dell’Ambasciatore d’Italia a Zagabria, Pierfrancesco Sacco, accompagnato dal Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini con i rappresentanti dell’IRCI e dei mass media, si è svolto presso la sede dell’IRCI dove gli ospiti sono stati accolti nell’ambito della splendida mostra dedicata a Modiano, inaugurata recentemente. Ad attenderli il presidente Franco Degrassi, che ha illustrato il ruolo dell’Istituto e il direttore Piero Delbello, che ha proposto una visita della mostra e del museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata: qui hanno avuto modo di conoscere i membri del Consiglio d’amministrazione dell’IRCI e anche il presidente della Modiano, Stefano Crechici grazie al quale è stato possibile costruire un itinerario espositivo di grande valore artistico, storico e civile.
Mantenere la cultura italiana
“Accanto al nostro lavoro di Istituto – ha detto Franco Degrassi – manteniamo un continuo rapporto col pubblico attraverso esposizioni importanti, come in questo caso, che non solo ci permettono di far conoscere la nostra storia, ma anche di implementare un patrimonio librario e di materiale vario, comprese le cartoline, che sono spesso oggetto delle nostre mostre, per salvare dall’oblio una storia importante”. È poi intervenuto Stefano Crechici per esprimere la propria soddisfazione per una collaborazione che ha permesso di portare anche a Fiume oggetti di valore in esposizioni di sicuro impatto.
“L’IRCI è nato per dare voce al popolo degli esuli – ha aggiunto Piero Delbello – sparsi ovunque, mentre un piccolo nocciolo di italiani è rimasto sul territorio con i quali condividiamo il dovere di dare una continuità al mantenimento della nostra cultura. Dopo l’esodo si sono formate le associazioni di carattere politico, la cultura però aveva bisogno di una struttura specifica che se ne potesse occupare, da qui la creazione dell’IRCI”.
Saul Modiano e gli esordi

L’Ambasciatore Sacco, con la consorte, e il Console generale, Bradanini con il direttore dell’IRCI, Delbello

È iniziato poi un brevissimo giro all’interno dell’esposizione che illustra il ruolo di Trieste a cavallo tra Otto e Novecento. Un porto che non teme il confronto con metropoli come Milano, comprendendo l’importanza dell’immagine nella promozione di oggetti, imprese, industrie. Il tutto spesso affidato ad artisti di chiara fama capaci di lasciare un segno forte, indelebile appunto. Saul Modiano, il capostipite, inizia con i pacchetti di sigarette e, naturalmente con le carte da gioco, ma il manifesto è alle porte ed in breve esploderà in tutta la sua bellezza. Una chicca – indicata da Delbello, come spesso avviene nelle sue presentazioni – un manifesto che pubblicizza la Tripcovich, salvato da Guido Crechici, padre di Stefano, prima che la compagnia marittima fosse spazzata via dal fallimento. Troneggia in tutta la sua magnificenza a significare l’imprevedibilità della storia economica in grado di travolgere chiunque.
Nuove tendenze causate dal Covid-19
Per Sacco e Bradanini prosegue anche con questi incontri triestini un periodo di conoscenza diretta degli esponenti di associazioni, comunità, istituti, enti ed altre realtà del territorio di competenza, dove le difficoltà dovute all’emergenza Covid sono evidenti e hanno condizionato il lavoro della prima parte del 2020. “Le nuove condizioni – ha detto l’Ambasciatore – impongono di attivare strumenti diversi, anche tecnologici, comunque basilari per mantenere i contatti”.
Intensificare i contatti
Rispondendo alle domande dei giornalisti ha voluto ribadire l’importanza dell’opera affidata alla nuova UPT, che riparte con programmi e progetti. Ma anche il ruolo capillare della Società Dante Alighieri che ha avuto modo di seguire da vicino e delle cui potenzialità si dovrà fare una bandiera per attivarle ovunque ce ne sia necessità. E poi sull’incontro Mattarella-Pahor del 13 luglio, ha ribadito che, per quanto riguarda la Croazia, vanno senz’altro ricordati soprattutto l’incontro dei tre Presidenti in occasione del concerto del Maestro Muti e quello successivo a Pola. Si sta naturalmente lavorando per intensificare questi momenti, necessari per ridefinire un rapporto che ha mille anni di storia segnati nell’ultimo secolo da tragedie e guerre senza fine. Una realtà da trasformare ora in nuove opportunità di conoscenza e di crescita, un impegno non da poco, ma che non ha mai conosciuto tregua negli ambiti diplomatici.
Piani per l’autunno 2020
La riunione è poi proseguita con i vertici dell’IRCI, ma nell’aria ci sono le Giornate della cultura italiana, sia a Zagabria che a Fiume, possibilmente il Raduno dei fiumani a Fiume che il Console Bradanini auspica vivamente. Sarà un autunno “pacifico” dal punto di vista epidemiologico? Questa la grande incognita, ma la consapevolezza della disponibilità nel continuare a operare congiuntamente è già un dono prezioso in questo 2020 destinato a passare alla storia per la sua imprevedibilità e pesantezza.

Incontro all’UPT. Scambi bilaterali tra Italia e Croazia

Davide Bradanini, Pierfrancesco Sacco, Paolo Rovis e Fabrizio Somma

Durante la giornata di ieri, l’Ambasciatore d’Italia a Zagabria, Pierfrancesco Sacco e il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, hanno fatto visita alla sede di Presidenza dell’Università Popolare di Trieste, dove sono stati accolti dal vicepresidente Paolo Rovis e dal segretario generale, Fabrizio Somma. In riunione si è parlato di scambi bilaterali tra Italia e Croazia, attraverso la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l’area di interesse della Comunità Nazionale Italiana. L’impegno del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dell’Ambasciata d’Italia a Zagabria, del Consolato generale d’Italia a Fiume e dell’Università Popolare di Trieste stessa, è quello di promuovere progetti incentrati al miglioramento, al rinnovamento e all’arricchimento dell’attività a favore della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e a progetti innovativi e di start up per i giovani. Si è parlato inoltre del loro coinvolgimento nell’ambito delle attività dell’Unione Italiana, nonché nelle imprese di connazionali e di imprenditori italiani. Formazione quindi degli studenti della scuola secondaria di secondo grado, al fine di insegnare loro i principi base del mondo imprenditoriale, come da indicazioni del Comitato di Coordinamento riunitosi recentemente. Una riunione interlocutoria, dunque, alla quale ne seguiranno altre operative.

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