Permacultura: l’equilibrio perfetto tra uomo e natura

Nell'ambito della 23ª Settimana della lingua italiana nel mondo la prof.ssa Mara Agostini ha tenuto a Spalato una lezione dedicata al tema della sostenibilità

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Permacultura: l’equilibrio perfetto tra uomo e natura
Mara Agostini durante la conferenza. Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Presso la sede dell’associazione “Dante Alighieri” di Spalato si è tenuto il terzo incontro organizzato nell’ambito della 23.esima Settimana della lingua italiana nel mondo. Il titolo della conferenza “Permacultura – ecologia applicata” è stato discusso dalla prof.ssa Mara Agostini. Presenti in sala un gruppo di membri dell’associazione e giovani studenti di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Spalato. La permacultura è un metodo di progettazione di insediamenti umani sostenibili. Il concetto è stato coniato nel 1978. La “Permanent agricolture” era un insieme di pratiche agronomiche, con lo scopo di progettare ambienti umani uguali agli ecosistemi naturali. I creatori e fondatori della disciplina sono Bill Mollison e l’agronomo David Holgren, che elaborarono delle teorie sulla gestione di paesaggi antropizzati che soddisfano i bisogni della popolazione, in particolare di cibo, fibre ed energia, utilizzando i campi dell’architettura, della biologia, della selvicoltura, dell’agricoltura e della zootecnia. Anni addietro il botanico giapponese Masanobu Fukuoka sviluppò un metodo di coltivazione naturale nel tentativo di invertire la degenerazione dell’ambiente agricolo causata da pratiche di coltivazione usate nell’agricoltura moderna.

Prendersi la responsabilità
Gli individui singoli o gruppi di individui, tramite l’esecuzione pratica sviluppano le teorie di metodi ecologici in maniera etica e responsabile creando alla fine il principio fondamentale di base della permacultura, che è la creazione dell’equilibrio perfetto tra uomo e natura indispensabile alla vita stessa. La teoria può esser attivata in aeree piccole come il balcone di casa o un piccolo orto domestico e allo stesso modo, può essere applicato a grandi aree naturali, insediamenti rurali, centri urbani e villaggi. La permacultura si basa su tre principi etici fondamentali che sono la cura della terra, la cura delle persone, inclusi noi stessi e la condivisione del surplus. La regola dettata dalla permacultura è “prenditi la tua responsabilità”. Solo in questo modo si può attuare un vero e profondo cambiamento o la rigenerazione degli ambienti umani. Oltre alle tre regole, la permacultura ha dodici principi codificati dall’allievo di Mollison, David Holmgren. Questi sono: osserva e interagisci, cattura e immagazzina energia, ottieni un raccolto, applica l’autoregolamentazione e accetta il feedback, usa e valorizza l’energia e i servizi rinnovabili, non produrre rifiuti, integra invece di separare, progetta un sistema al dettaglio, rispondi ai cambiamenti con creatività, usa i limiti e valorizza i margini, utilizza soluzioni piccole e lente, usa e valorizza le diversità.

Tutte le forme del riciclo
Con la permacultura gli individui attuano e creano una cultura di amore ed abbondanza che contrasta la cultura della scarsità e della paura. Molte attività si basano sul riciclo di vestiario, abbigliamento e arredamento e vengono trasformate in beni di uso comune. Diverse persone si occupano di investire il loro tempo aiutando il prossimo. Le ore impiegate ad aiutare un altro individuo vanno accumulate e accreditate in una banca del tempo. Queste ore di credito saranno utilizzate e spese dall’individuo per esser a sua volta aiutato in attività di cui ha bisogno. “Il concetto di sostenibilità – conclude la prof.ssa Agostini, attivista della permacultura spalatina – si sta sviluppando a macchia d’olio in tutta la Dalmazia con risultati già visibili in ambienti urbani degradati e ora rinnovati”.

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