Illegali le misure prese per esonerare Blažević

Il sovrintendente dello «Zajc» ha reso noti i risultati della causa intentata nei confronti del Consiglio cittadino

0
Illegali le misure prese per esonerare Blažević
Il TNC “Ivan de Zajc” di Fiume. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Dopo diversi mesi di silenzio stampa, dovuti anche a impegni professionali all’estero, il sovrintendente del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” di Fiume, Marin Blažević, ha indetto una conferenza stampa per informare la cittadinanza dei risultati della causa intentata nei confronti del Consiglio cittadino, che lo avrebbe voluto sollevare dal suo incarico a capo del Teatro fiumano. Blažević ha affermato di voler far sapere a tutti i cittadini fiumani che l’autorità giudiziaria croata ha confermato l’illegalità delle misure prese per esonerarlo forzatamente.

Situazioni poco chiare
Il documento conferma, dunque, la cattiva fede del Consiglio teatrale, all’epoca composto da Peranić, Šober, Mikulić, Sekulić e Laginja, ma anche del Consiglio cittadino, i quali hanno dato origine a falsità sul conto del sovrintendente. Nella sentenza la Corte suprema croata sottolinea la legittimità della decisione del Ministero della Cultura e dei Media di rigettare le decisioni prese a livello cittadino perché infondate. Secondo il Tribunale, le motivazioni per la destituzione non sono precise né concrete, e nemmeno corroborate da prove inconfutabili. Non è chiaro, dunque, quali regole siano state infrante dall’imputato, né quali sarebbero questi danni irreparabili creati all’immagine dello “Zajc”.

Nessuna illegalità
Dopo aver letto la sentenza, Blažević ha ripercorso brevemente il periodo che va dalla primavera del 2022 a oggi e ha ricordato tutti i momenti salienti di quello che ha definito un linciaggio nei suoi confronti. “Da quando è stato avviato questo putsch teatrale con tanto di scandali fabbricati ho messo in guardia i responsabili sull’illegalità di ciò che stavano facendo – ha ricordato Blažević –. Non sono valsi né la sentenza del Tribunale regionale, né il parere dei legali del Ministero a farli desistere. Ribadisco che nel corso dei miei due mandati non è mai stata infranta alcuna legge né è stata riscontrata alcuna irregolarità allo ‘Zajc’ da parte delle ispezioni o revisioni. I cittadini devono sapere che questo fiasco legale è dovuto al Consiglio cittadino e alla sua presidente, Ana Trošelj, i quali hanno lanciato questa campagna usando il denaro pubblico per i loro interessi personali. Trošelj, che è pure avvocato, ha firmato la lettera che è stata mandata al Ministero e nella quale si chiede la mia destituzione. Il denaro dei contribuenti fiscali è stato usato per infangare il mio nome e quello della mia famiglia”.
Nel frattempo, ha continuato, i membri del Consiglio teatrale si sono “dati alla fuga” e non sono più attivi, come pure il giornalista Davor Mandić, che seguiva il caso. A causa dei danni al suo onore, alla sua reputazione, al suo nome e alla sua integrità umana e professionale, Blažević si aspetta delle scuse da parte dei responsabili dei Consigli cittadino e teatrale. Se prossimamente non dovessero arrivare tali scuse, Blažević procederà per vie legali.

Blažević ha detto di aspettarsi delle scuse da parte dei responsabili dei Consigli cittadino e teatrale.
Foto: RONI BRMALJ

Interesse per la vita culturale locale
In conclusione del suo discorso il sovrintendente ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicini in questo periodo buio e in particolar modo il pubblico, che ha continuato a seguire numeroso i programmi dello “Zajc”. Blažević ha dichiarato anche che la sua famiglia partecipa alla vita cittadina fiumana da più di un secolo e che lui stesso, nonostante avesse lasciato Fiume per andare a studiare, è tornato su richiesta dell’ex sindaco Vojko Obersnel e dell’ex capodipartimento per la Cultura, Ivan Šarar, perché voleva sdebitarsi per tutto quello che Fiume gli ha dato. Per questo motivo, dieci anni fa, è entrato a far parte della squadra organizzatrice di Fiume CEC 2020 e successivamente è diventato sovrintendente dello “Zajc”. Purtroppo, però, pare che coloro che hanno lavorato al titolo di Fiume Capitale europea della Cultura, tra cui Irena Kregar Šegota, Emina Višnić, Slaven Tolj, Nikolina Radić Štivić, Idis Turato e persino lo stesso Ivan Šarar, siano stati rimossi dai loro incarichi. Blažević ha affermato di voler rimanere in carica fino alla fine del suo mandato e di voler difendere Fiume dalla provincializzazione. Una volta scaduto il mandato, però, prenderà altre strade perché le autorità cittadine non dimostrano di avere un’idea chiara e un piano di sviluppo della cultura cittadina. Attualmente il Consiglio cittadino è del parere che le spese del Teatro si debbano ridurre, ma al contempo non ha un’idea chiara circa gli obiettivi da raggiungere in campo culturale.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display