Nevia Rigutto: “Noć è la mia canzone”

Reduce dalla vincita alla 60ª edizione del Festival MIQ la connazionale Nevia Rigutto racconta in un'intervista l'iter della canzone premiata, dalla sua ideazione all'ottenimento del riconoscimento della giuria

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Nevia Rigutto: “Noć è la mia canzone”
Nevia Rigutto sul palco del MIQ. Foto Ivor Hreljanović

Sono state 16 le canzoni in gara all’edizione di quest’anno delle Melodie dell’Istria e del Quarnero (MIQ), il Festival musicale tradizionale che punta alla tutela e al recupero del nostro folclore e del patrimonio musicale delle nostre terre. La carovana musicale ha fatto tappa a Pisino, Buccari, Castua, Ponte, Sanvincenti, per fermarsi definitivamente a Fiume, dove si sono tenute anche le premiazioni. Tra i numerosi nomi che hanno spiccato quest’anno c’è pure quello della connazionale, Nevia Rigutto, la quale ha letteralmente conquistato la giuria del Festival, che le ha assegnato il premio della giuria per il brano “Noć” (Notte). Ci siamo rivolti all’artista e cantante fiumana, attualmente impegnata nell’allestimento di un altro evento musicale, il Festival delle Canzonette fiumane – che si terrà domani in Piazza della Risoluzione fiumana oppure, in caso di pioggia, nel magazzino dell’Exportdrvo – per chiederle com’è nata la canzone che ha impressionato gli esperti.

La serata conclusiva in piazza della Risoluzione fiumana.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Un brano impegnativo
Chi ha scritto la canzone «Noć»?
“L’autrice della musica è Lara Pilepić, mentre il testo è di Ljubica Bestulić Stanković. Pilepić è una ragazza giovane e ha gusti molto moderni, quindi la canzone esula dai canoni del MIQ. Il musicista dalmato Oliver Jakovčev ha affermato che se il testo della canzone, che è in ciacavo (di Parenzo), fosse stato in italiano, avremmo potuto candidarla al Festival di Sanremo! L’arrangiamento è stato fatto da Darko Jurković Charlie, il quale ha vinto il premio di Radio Istria per il miglior arrangiamento del Festival. Il pubblico del MIQ ha gusti un po’ diversi e preferisce le melodie più allegre, ma devo dire che la canzone ‘Noć’ è molto bella, anche se impegnativa da eseguire. Io l’ho capito al momento dell’esecuzione e anche gli altri musicisti e lo stesso Charlie hanno affermato di aver fatto un grandissimo lavoro”.

Sperava di vincere?
“Tutti mi chiedono se sono contenta di aver vinto questo premio e devo dire che è un’enorme soddisfazione, ma indipendentemente dal riconoscimento, io mi ero già innamorata di questo brano. Mi piacciono tutti i generi musicali, ma la canzone ‘Noć’ corrisponde al mio modo di cantare, ovvero mi ha permesso un’interpretazione in sintonia con i miei gusti e le mie capacità vocali, anche perché trasmette sentimenti molto profondi. Anche la collega Meri Cetinić si è complimentata con me per l’interpretazione e questo mi ha fatto molto piacere. Sento il bisogno di lodare i musicisti dell’orchestra del MIQ che sono tutti molto giovani, ma hanno affrontato questo impegno con serietà e dedizione”.

La canzone proposta da Nevia Rigutto e Darko Jurković Charlie ha conquistato la giuria del Festival.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Come mai un musicista jazz come Darko Jurković Charlie ha curato l’arrangiamento?
“L’idea è stata di Lara Pilepić, l’autrice della musica, la quale lo ha contattato per proporgli questa collaborazione. Charlie, quando ha sentito la parola ‘MIQ’ era un po’ titubante perché anche lui ha affermato che questo tipo di musica non è nel suo stile. Però quando ha sentito la canzone ha cambiato idea e ha accettato il compito. Ricordo la prima volta che ci siamo trovati in studio, abbiamo acceso il registratore e alla prima esecuzione la canzone era pronta per venire presentata al MIQ. Questa è una cosa che succede raramente perché solitamente sono necessarie diverse prove e numerosi tentativi prima di giungere al prodotto finale. Noi siamo riusciti a ottenerlo al primo tentativo, soltanto con la voce e la chitarra”.

Il ricordo non svanisce… mai
Di cosa parla la canzone?
“Il tema del testo è un incontro risalente a molti anni fa di cui ci si ricorda negli anni della vecchiaia. Il protagonista non ha mai esternato i suoi sentimenti, anche se aveva già comprato un anello per dichiarare il suo amore. Gli anni sono passati e i due si sono persi di vista, fino a quando lui torna sul luogo dell’incontro, conservando ancora l’anello, e la rivede senza riconoscerla. Potremmo dire che si tratta, dunque, di un amore che non è mai iniziato né finito, anche se penso che il testo si presti a diverse interpretazioni. Ho chiesto all’autrice, Ljubica Bestulić Stanković, di spiegarmi il significato di alcuni passi, ma anche lei ha preferito rimanere sul vago. Il punto principale della canzone è sicuramente l’importanza del ricordo”.

Nell’interpretazione è stata accompagnata anche da due ballerini?
“Sì, al concerto in occasione dei cinquant’anni di carriera di Betty Jurković, tenutosi a gennaio ad Abbazia, ero rimasta affascinata da questa coppia di ballerini, Nikol Car e Bartol Brusić, che hanno dato un tocco in più alla parte musicale. Mi sono rivolta, dunque, ai due artisti, attivi in seno alla Scuola di danza Dansel di Elio Bašan, per chiedere loro se avevano voglia di trasmettere al pubblico con i loro corpi e movimenti i sentimenti dei quali parla la canzone. Come nel caso di Charlie, appena hanno sentito che si trattava del Festival MIQ erano sul punto di rifiutare la proposta, ma una volta ascoltata la canzone hanno cambiato idea”.

Tirando le somme, com’è stata questa edizione del MIQ?
“Come ogni anno, anche in questo 2024 abbiamo lavorato tanto e la canzone presentata è il frutto di un grandissimo lavoro di squadra. Devo dire che i tempi sono cambiati e anche il rapporto verso la musica e il dialetto non è come una volta, ma quando ci ritroviamo al MIQ, sento sempre una bellissima atmosfera che mi fa stare bene”.

Nevia Rigutto e Darko Jurković Charlie durante l’esibizione a Castua.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

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