Neva Rošić, un’attrice con la primavera negli occhi

L’artista ha incontrato il pubblico nel foyer dello «Zajc» per raccontare la sua esperienza professionale

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Neva Rošić, un’attrice con la primavera negli occhi
Božana Knežević e Neva Rošić durante il colloquio. Foto: RONI BRMALJ

Trascorrere qualche ora in compagnia di una grande artista quale Neva Rošić, che si lascia generosamente andare nel racconto di una miriade di preziosi momenti e aneddoti relativi alla sua vita privata e professionale, non ha prezzo. Una riflessione condivisa da tutti coloro i quali hanno presenziato all’incontro organizzato dal Club universitario per la terza età (Club dei professori universitari dell’Ateneo fiumano in quiescenza) con la stimata attrice, regista e pedagogista teatrale al primo piano dello “Zajc”. Magnetica, calda e disponibile, narrata da Božana Knežević, già docente di Anglistica della Facoltà di Marineria, nonché membro e coordinatrice programmatica delle attività del succitato Centro, la nota icona del teatro croato ha esordito narrando i suoi incontri con Miroslav Krleža, nelle cui trasposizioni teatrali ha interpretato svariati ruoli, conosciuto nell’ascensore di un albergo abbaziano in cui soggiornavano entrambi. Fino ad allora, come pure in seguito, ha rilevato Rošić, ad ogni prima delle sue opere in cui lei recitava, lo scrittore le inviava una cesta piena di rose rosse corredata da un biglietto, come altresì lo aveva fatto anche sua moglie Bela, nel momento in cui Neva aveva preso il suo posto nei “Signori Glembaj”, consacrandola in tal modo fra le più significative attrici teatrali del panorama nazionale.“Il momento che mi è rimasto maggiormente impresso è stato durante un elegante ricevimento, quando Krleža mi ha detto “Quali primavere vedo nei Suoi occhi!”, ha raccontato ancora l’artista, pur sempre colpita dal timore dell’autore del giudizio del pubblico in merito ai suoi indubbi capolavori.
A seguire, riferendosi alle affermazioni di Mani Gotovac sul difficile duplice ruolo delle donne in qualità di attrici e mogli/madri, Knežević ha affermato che la regista ha effettivamente dimostrato il contrario. “Sono nata a Fiume, città aperta e tollerante, in una famiglia in cui la donna veniva valorizzata, per cui la mia scelta di entrare nel mondo del teatro è stata accolta, seguita e supportata. In seguito anche Tonko Lonza, mio marito, appoggiandomi, capendomi e incitandomi sempre a continuare, mi ha aiutato tantissimo. Ci mettevamo sempre d’accordo in merito ai nostri lavori, alle scelte relative ai ruoli che ci venivano proposti, ai trasferimenti nelle varie città, alla figlia. Solo grazie a tutto ciò la mia carriera è stata longeva. Non è mai stato semplice essere donna nel mondo del teatro. Nonostante le cose siano migliorate, le disparità di genere si sentono ancora”, ha spiegato l’artista. In conclusione Neva Rošić ha raccontato come affrontare il processo di avvicinamento e separazione al/dal ruolo teatrale.

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