«Mosaico di grafiche, parole e materia» un laboratorio per fare laboratorio

Negli spazi galleria dei Sacri Cuori per toccare con mano il «Reggio Emilia Approach»

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«Mosaico di grafiche, parole e materia» un laboratorio per fare laboratorio

La pedagogia reggiana del “Mosaico di grafiche, parole e materia” ha raggiunto Pola anche prima dell’inaugurazione dell’esposizione-atelier, in calendario domani (giovedì). È dall’inizio della settimana che gli enormi ambienti della galleria (chiesa sconsacrata) dei Sacri Cuori, messi a completa disposizione dal Museo archeologico istriano, sono diventati una vera e propria palestra formativa, scuola di laboratorio specialistico e di approfondimento professionale per gli educatori di Pola. Cinque insegnanti d’asilo della scuola d’infanzia italiana “Rin Rin Tin” di Pola e altrettanti di quella croata “Dječji vrtić Pula”, cui si è unita, da coordinatrice la psicologa Ana Koroman Runko, hanno il privilegio di fare tesoro degli insegnamenti del celebre “Reggio Emilia Approach” importato da Federica Castrico e Sabrina Casadei, atelieriste del Centro internazionale “Loris Malaguzzi”, che difende e promuove i diritti e le potenzialità dei bambini. È già laboratorio per offrire laboratorio, perché le modalità di lavoro si tradurranno in conoscenze, competenze e patrimonio didattico-pedagogico per gli asili di Pola. Il bellissimo progetto promosso dal Consolato della Repubblica d’Italia, nell’ambito della XXI Settimana della lingua italiana e della Giornata della cultura italiana nel mondo, in collaborazione con la Comunità degli Italiani e il “Rin Tin Tin” di Pola, e con l’Unione Italiana, la Regione istriana e la Città in veste di patrocinatori, conosce la sua validissima ouverture in un saggio dal vivo, con tante innovazioni offerte in diretta dall’Italia, dopo di che saranno le stesse educatrici di Pola a rendersi coautrici dell’allestimento. A sbirciare dentro agli spazi galleria, già si intravvedono le prime configurazioni della mostra e le pannellature di Reggio Children fissate alle pareti. La numerosa tavolata si è ritrovata davanti tutto un ricettario d’arte applicata, utensili da maneggiare in piena libertà creativa, in modo autentico e inedito per la didattica prescolare standard.

La penna-microscopio: perfetta per scoprire il mondo celato nei segni grafici

Scambio di competenze

”Ci occupiamo di condurre e progettare gli atelier del Centro di Reggio ‘Loris Malaguzzi’ – così Federica – e siamo arrivate a Pola per allestire la mostra coinvolgendo le insegnanti, che aiuteranno l’allestimento e condurranno a loro volta gli atelier. Stiamo lavorando per offrire loro più immaginari e spunti possibili inerenti al linguaggio della grafica, attraverso il Reggio Emilia Approch, ma in uno scambio reciproco umano e professionale di competenze. Prima di riflettere assieme in merito al linguaggio della grafica, durante la prima giornata abbiamo fatto un’introduzione alla cultura degli atelier, ai valori dell’approccio di Reggio, al ruolo dell’atelerista che è entrato far parte delle scuole d’infanzia di Reggio. Successivamente, abbiamo avuto una visita dialogata, operato un confronto sui processi formativo-creativi nel bambino, in rapporto alla ricerca promossa nelle scuole di Reggio. Siamo passati, quindi, alle ipotesi d’allestimento, all’osservazione dei materiali procurati che sono serviti ad approfondire e discutere in merito al segno grafico e alla grafica in generale”.

All’atelier sulla grafica, cui stanno partecipando le educatrici di Pola, è stata concessa la possibilità di ragionare confrontarsi, apprendere e fare proprie diverse concettualità. “Dando alle educatrici diversi suggerimenti di conduzione – così Sabrina Casadei – abbiamo offerto alle insegnanti supporti materici differenti rispetto alla carta, superficie per eccellenza della grafica, in relazione a tantissimi strumenti, anche propri delle belle arti, che vanno ad arricchire quello che è comunque un linguaggio quotidiano nella scuola, in realtà molto ricco”. Giocando con il segno grafico, la penna ottica o microscopio digitale e osservando la materia del segno grafico, come un altro, differente punto di vista, unendo mani e menti e adottando un approccio trasversale ai linguaggi si sta lavorando sodo.

Da Reggio Children, Federica Castrico e Sabrina Casadei

Pura manualità

Qual è la bontà di questo corso formativo? A rispondere è Serena Sirotić, educatrice della sezione prescolare Delfini (Rin Tin Tin): “Il medesimo conferisce grande importanza ai sussidi didattici in uso, ai tipi di carta e materiali di supporto. Impara l’essenza e l’utilità dei supporti che i bimbi saranno chiamati a descrivere applicandovi sopra elementi e tecniche artistiche diverse. Al centro di tutto è l’espressione grafica. Niente forbici e colla. Pura e spontanea manualità quale modo originale di lavorare, di abbinare e mescolare la materia sui supporti: acqua, carboncino, china, colori indelebili, matitoni, tutto torna utile. I bimbi verranno guidati da domande nella creazione delle loro forme grafiche personalizzate da verbalizzare con aggettivi e verbi. Non sarà importante il prodotto finito, ma il procedimento, diverso, innovativo e che decisamente esce dagli schemi solitamente adottati.”

Le atelieriste a tu per tu con l’allestimento

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