«L’uomo che non poteva tacere» piatto forte del Pola Film Festival

Annunciato il programma della 71ª edizione della Rassegna cinematografica polese che si terrà dall'11 al 18 luglio prossimi. Tra gli ospiti anche Nebojša Slijepčević e Baby Lasagna

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«L’uomo che non poteva tacere» piatto forte del Pola Film Festival
Mario Kozina, Tanja Miličić, Krešimir Partl e Danijel Pek. Foto: ARLETTA FONIO GRUBISA

Non cambierà tanto né come sostanza né come contenuto la 71esima edizione della Rassegna cinematografica Pola Film Festival, ma subirà delle piccole, visibili variazioni sul tema pur mantenendo sempre bene in vista la propria raison d’etre: il pubblico, che continuerà ad essere vezzeggiato da protagonista per eccellenza, da colui che conferisce senso all’enorme mole di lavoro (e di spesa) che stanno dietro all’industria filmica. La conferenza stampa indetta ieri, alla Casa dei difensori croati di Pola, ha lasciato intendere questo e altro, oltre che a presentare in anticipo buona parte del programma ufficiale riguardante le pellicole in concorrenza nell’ambito del cartellone che promuoverà la produzione nazionale e la coproduzione internazionale.

Immancabile la Palma d’oro
Piatto forte del banchetto filmico per l’estate culturale, edizione 2024, sarà la pellicola che si è appena aggiudicata la Palma d’oro alla Rassegna cinematografica di Cannes. Il cortometraggio “L’uomo che non poteva tacere” non verrà presentato a Pola in anteprima, giacché il privilegio della première croata spetta al Festival del film mediterraneo, che si inaugurerà a Spalato il 13 giugno, ma omaggerà comunque la Città dell’Arena, anche con la presenza del regista Nebojša Slijepčević e dello staff che ha contribuito alla realizzazione.

Da giovedì a giovedì
Tanja Miličić, direttrice del Pola Film Festival, Danijel Pek, direttore artistico della rassegna cinematografica polese, Marko Kozina, incaricato alla selezione dei film, Krešimir Partl, sottosegretario di stato del Ministero per la Cultura e i Media della Repubblica di Croazia, hanno annunciato intanto a sommi capi in che modalità Pola cercherà di riconfermarsi luogo d’incontro della comunità cinematografica nazionale e di simbiosi tra il film croato, internazionale e gli spettatori. La prima novità di quest’edizione è che la tradizione è stata smentita: la rassegna non avrà il suo classico esordio il sabato come sempre (e con spettacolo pirotecnico, ormai messo al bando), ma si protrarrà da giovedì a giovedì, specificatamente dall’11 al 18 luglio, vale a dire con una leggera anticipazione rispetto al termine solitamente prenotato all’Arena (nella terza settimana del mese). Non si tratta di uno sperimentalismo puro, quanto di volontà di provare qualcosa di nuovo, seguendo una prassi già adottata da altre rassegne cinematografiche di fama internazionale e di sfruttare al meglio un week-end di piacere culturale collocato nella parte centrale della settimana filmica.

Film d’autore e commerciali
Di concreto, il Festival polese offrirà film croati e coproduzioni nuove o già comparse nelle sale di proiezione o nei festival, ma anche tante realizzazioni cinematografiche che si sono già guadagnate il pedigree, nonché attesi debutti ancora da giudicare, per cui tra le innovazioni proposte c’è anche l’introduzione del programma internazionale nella concorrenza per i premi. Quindi, se l’anno passato c’è stata tra l’altro la trilogia filmica degli autori polesi-istriani, stavolta, ci saranno tre pellicole dedicate alla Slavonia, e, mentre le tematiche spazieranno dal dramma al noir, alla commedia romantica e al giallo thriller, una buona parte dei film tratterà dei giovani, in quanto creata dai giovani per i giovani. Come auspicato da Krešimir Partl, si conta sulla buona risposta del pubblico per un programma destinato ad accontentare tutti i gusti, a creare comunione tra film d’autore e film commerciali, ora più ricco che mai, forti pure del fatto che già la 70esima edizione del festival era riuscita a raddoppiare le presenze in virtù del recupero dagli anni Covid.

In mostra le pellicole premiate
Sempre mossi dall’idea di sedurre il pubblico, la Città verrà tappezzata da una nuova riconoscibile identità visiva della rassegna (autore lo Studio Sonda), proponendo fotografie e manifesti riguardanti le pellicole che il pubblico ha scelto e premiato dal 1954 a questa parte. A proposito di qualità tecnica, i promotori e sostenitori del Festival hanno sottolineato i vantaggi guadagnati grazie agli acquisti concessi dai finanziamenti del Ministero della Cultura e dei Media: l’Arena, il Teatro Istriano e il Cinema Valli potranno vantare tutti, tre nuovi grandi schermi, con ciò che l’anfiteatro ne sfoggerà uno tra i più grandi solitamente utilizzati per i palcoscenici all’aperto. Altri particolari. È stato deciso di mantenere la Casa dei difensori croati quale sede del quartier generale del Festival e luogo di eventi culturali come il confronto dei critici cinematografici a mezzogiorno e di concerti che vedranno ospiti i TBF e la nuova star del firmamento musicale croato, Baby Lasagna. Torna utile sapere che un biglietto acquistato per uno spettacolo all’Arena, concederà ai cittadini di utilizzare gratuitamente il trasporto urbano, dalle 19 in poi.

I film in gara per l’Arena d’oro
Vediamo i titoli dei film principali in lizza per l’Arena d’oro: “Božji gnjev” (di Kristijan Milić), “Frka”, (Svebor Mihael Jelić), “Proslava” (Bruno Anković), “Šlager” (Nevio Marasović), che verranno proposti in anteprima assoluta, quindi “Bosanski lonac” (Pavo Marinković), “Naša djeca” (Silvestar Kolbas), “Slatka Simona” (Igor Mirković), “Sveta obitelj” (Vlatka Vorkapić) e “Žena s gumenim rukavicama” (Mario Šulina). Nell’elenco delle coproduzioni da presentare in anteprima “M” (Vardan Tozija, Macedonia del Nord), “Posljednji heroj” (Žiga Virc, Slovenia), “Sirin” (Senad Šahmanović Bosnia ed Erzegovina), “Sunce mamino” (Kosta Đorđević, Serbia), “Živi i zdravi” (Ivan Marinović, Montenegro), nonché le pellicole già in distribuzione “Domaćinstvo za početnike” (Goran Stolevski, Macedonia del Nord), “Ekskurzija” (Una Gunjak, Bosnia ed Erzegovina), “KIX” (Bálint Révész, Dávid Mikulan, Ungheria), “Lost country”, (Vladimir Perišić, Serbia), “Ne očekuj previše od kraja svijeta” (Radu Jude, Romania) e “Radnička klasa ide u pakao” (Mladen Đorđević, Serbia).

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