«Rosso Istria» per onorare il dolore

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«Rosso Istria» per onorare il dolore

ROMA | Dopo la conferenza stampa di presentazione del film “Red Land” (Rosso Istria), del regista italo-argentino Massimiliano Hernando Bruno, tenutasi martedì scorso in mattinata nella Sala Caduti di Nassirya al Senato di Roma (sulla quale il nostro giornale ha ampiamente riferito), in serata si è svolta nel cinema “The Space – Moderno” in Piazza della Repubblica, l’anteprima mondiale della pellicola, che racconta la tragica vicenda di Norma Cossetto.

La sala, gremita di pubblico, ha faticato a ospitare tutti gli invitati accorsi a vedere il film del quale si è già scritto molto e che è stato presentato anche al Festival di Venezia. L’ ANGVD di Roma e la Federesuli, ospiti della serata, hanno diramato gli inviti ai propri membri, ma l’affluenza è stata più numerosa del previsto: molti degli invitati sono giunti con famiglia, amici e conoscenti, motivo per il quale gli organizzatori hanno faticato a trovare un posto per tutti al “The Space”, capace di ospitare 800 persone.
L’atmosfera è stata densa di emozioni per questo film che, come già detto, evoca il tragico destino di Norma Cossetto, la giovane studentessa di Visinada, stuprata e buttata in una foiba dai partigiani di Tito dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Dopo un impressionante inizio, che ha contribuito a creare un’atmosfera grave e solenne allo stesso tempo – risultato di un ottimo lavoro del direttore di fotografia Fabrizio Castania e di Giovanni Andreotta, compositore della colonna sonora –, gli spettatori sono stati trascinati immediatamente nella cupa atmosfera di quei tempi nella cittadina istriana, Visinada, che vede la popolazione attendere l’arrivo dei partigiani in un clima di una confusione e sbandamento dell’esercito e delle forze dell’ordine italiane.

Crescente sentimento d’odio

Si percepisce un crescente sentimento di odio della popolazione locale (slava) nei confronti dei fascisti, ma anche degli italiani del luogo.
Presenti alla proiezione del film, oltre agli invitati dell’ANVGD e della Federesuli, agli esuli e ai loro familiari, anche molti politici italiani – tanti onorevoli, senatori, viceministri e sottosegretari, e via dicendo. La proiezione del film è stata inaugurata dalla conduttrice, la giornalista di “Avvenire”, Lucia Bellaspiga, la quale ha salutato quello che tra i politici si è distinto maggiormente per avere dato il proprio sostegno alla produzione del film, l’onorevole Maurizio Gasparri.

Il malore di Amleto Ballarini

La proiezione del film si è svolta in un’atmosfera colma di emozioni per l’evocazione di questo tragico episodio, che è stato soltanto un preludio ad altri crimini di guerra e allo storico esodo degli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, e questo “senso tragico della vita”, come direbbe Miguel Unamuño, si è anche materializzato in un momento nel corso della proiezione del primo tempo, quando delle urla hanno riempito la sala. Nello sgomento generale, dopo un’interruzione di mezz’ora, si è appreso che una delle autorità presenti si era sentita male, ovvero Amleto Ballarini, presidente emerito della Società di studi fiumani, Targa d’oro della città di Fiume per il contributo alla sua città natale. Sono intervenuti immediatamente i sanitari accompagnando il dott. Ballarini all’ospedale per i dovuti accertamenti.
Al termine della proiezione e dopo gli auguri di una tempestiva guarigione al presidente emerito della Società di studi fiumani da parte di tutti gli operatori e dal cast del film, la conduttrice ha presentato la troupe, scelta in maniera ottimale dal regista, il quale ricopre pure una parte nel film. Ottima la protagonista Selene Gandini, come anche tutti gli altri personaggi; per non parlare delle grandi stelle internazionali che hanno dato al film un contributo speciale ovvero Geraldine Chaplin nel ruolo della sorella minore di Norma Cossetto e la leggenda del film italiano, ma anche internazionale, Franco Nero, nella parte del professore e mentore della giovane, che si toglie la vita per non venire ucciso a sua volta dai partigiani.

Ringraziamenti

A proiezione finita hanno ringraziato tutti i protagonisti, ma anche gli sponsor di quest’impresa, la presidente dell’ANGVD di Roma, Donatella Schürzel e Antonio Ballarin, presidente della Federesuli, che non ha dimenticato di rivolgere un appello accorato al governo italiano per rendere giustizia alle richieste degli esuli istriani, fiumani a dalmati di una giusta ricompensa per le sofferenze subite in guerra e durante l’esodo, e per il difficile inserimento di quest’ultimi nella vita sociale del Paese.
Il produttore del film, Alessandro Centenaro, ha voluto ringraziato gli sponsor che hanno reso possibile la realizzione del progetto, dalle camere di commercio del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, del Trentino Alto Adige, alle regioni stesse, come pure gli innumerevoli imprenditori che hanno finanziato un’impresa dagli elevati costi. Centenaro ha annunciato la prossima proiezione del film nelle sale cinematografiche d’Italia, a partire dal prossimo 15 novembre, e il debutto in televisione dato che la Rai ha contribuito alla produzione della pellicola.
Un avvenimento importante, per gli esuli e i loro discendenti, e per le loro organizzazioni e associazioni, che si sentono, grazie a questo film, in parte riscattati per un lungo periodo di negazione delle loro profonde sofferenze. È stato salutato con un caloroso applauso anche Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana, simbolo degli italiani rimasti.
La parola spetta ora agli spettatori che per la prima volta prenderanno coscienza di un avvenimento che per lungo tempo ha fatto parte soltanto della memoria degli esuli, e che adesso si appresta a uscire fuori con tutta la sua forza per fare conoscere questa parte occultata di storia a tutti gli italiani, nel Paese e nel mondo.

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