La magia di un flauto interpreta la grande musica italiana

L’evento si è svolto all’insegna delle musiche di Ennio Morricone, Nino Rota e Astor Piazzolla, proposte dalla flautista Luisa Sello e dall’Orchestra sinfonica di Sanremo

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La magia di un flauto interpreta la grande musica italiana

Presso la Galleria Nazionale Slovena si è tenuta giovedì scorso una serata di gala organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Lubiana, dall’Istituto Italiano di Cultura (IIC) e ICE in collaborazione con l’azienda Mercator e il Festival Ljubljana. L’evento si è svolto all’insegna delle musiche di Ennio Morricone, Nino Rota e Astor Piazzolla, interpretate dalla flautista Luisa Sello con l’accompagnamento dell’Orchestra sinfonica di Sanremo.

 

Tre importanti anniversari

Realizzato nell’ambito dell’iniziativa “Okusi po italijansko” (Sapori all’italiana) – una campagna di promozione e presentazione di prodotti gastronomici italiani nei supermercati Mercator in Slovenia –, il concerto è stato dedicato a tre importanti anniversari legati al mondo della musica: un anno dalla morte del maestro Ennio Morricone, 110 anni dalla nascita di Nino Rota e cent’anni dalla nascita di Astor Piazzolla. Come riferitoci da Stefano Cerrato, addetto culturale dell’IIC della capitale slovena, la serata organizzata presso la Galleria Nazionale Slovena è stata “un’occasione per organizzare insieme ai nostri partner, ovvero Mercator e il Festival Ljubljana, una serata di gala all’insegna della grande musica italiana con un ensemble di eccezione che ci riteniamo onoratissimi di ospitare, in una formazione di orchestra d’archi, con un repertorio pensato, appunto, per celebrare le ricorrenze che cadono nel 2021 in ambito musicale”.

Un repertorio adeguato alla solista

Il programma interpretato dalla flautista Luisa Sello e dall’Orchestra sinfonica di Sanremo, organico che l’anno scorso ha festeggiato i 115 anni di attività, è stato caratterizzato da più di una peculiarità. Oltre a presentare un triplice omaggio a tre grandi compositori con una selezione di brani dal taglio crossover, la particolarità del repertorio è stata il fatto di essere “un prodotto sartoriale cucito addosso alla solista Luisa Sello”, ci ha spiegato il Maestro Vito Clemente. “Oggigiorno è veramente rarissimo – ha proseguito – avere un concerto interamente sostenuto da un solista. Normalmente, nella ritualità dei concerti classici ci si aspetta una forma ‘standard’; un’ouverture, un solista, poi una pausa, per arrivare in seguito a un grande pezzo d’orchestra. La scommessa invece è stata quella di tre grandi brani, sostanzialmente tre piccoli poemi sinfonici per orchestra d’archi, realizzati da una solista che poi cambia fra flauto in Do e flauto in Sol”. Inoltre, ciò che ha unito i tre compositori, oltre agli arrangiamenti di Vincenzo Anselmi, è stato il fatto che si tratta di “tre autori che hanno avuto una sorte simile”, come affermato dal maestro Clemente. “Infatti – ha puntualizzato –, a nessuno dei tre è stato perdonato il successo. Piazzolla è stato etichettato come un traditore del tango tradizionale. Morricone ha sempre vissuto una dicotomia tra la sua tradizione impegnata, a cui lui ha sempre tenuto molto, e le ‘musichette’ per i film. Invece Rota ha vissuto una situazione forse più equilibrata, anche perché è un autore che nell’ambito della musica colta è rimasto uguale a sé stesso”.

L’Orchestra sinfonica di Sanremo si è esibita sotto la direzione del maestro Vito Clemente

L’acustica della Galleria Nazionale Slovena

La flautista Luisa Sello, ambasciatrice della musica italiana nel mondo, ci ha spiegato che, data la ricorrenza dei tre importanti anniversari sopracitati, la selezione del programma della serata è stata quasi spontanea. In questo senso, l’Orchestra sinfonica di Sanremo è l’ensemble più adatto per affrontare un repertorio simile, in quanto “è l’orchestra del bel canto italiano per antonomasia. Sono sicura che – ha puntualizzato la musicista – l’esecuzione di questa sera rimarrà nel cuore di tutti”. A conferire un’atmosfera particolare all’intero evento è stata la splendida sala della Galleria Nazionale Slovena, caratterizzata da una particolare eco che si presta bene all’esecuzione musicale di un flauto. “Essendo un’acustica non secca, il flauto può cantare ancora di più e, in un certo senso, ci si culla in questa acustica”, ha osservato Luisa Sello. Il programma musicale della serata ha conquistato il pubblico degli invitati, specialmente quegli spettatori che, come il presidente del Forum italo-sloveno, Jurij Giacomelli, sono amanti del cinema italiano e del Festival della canzone italiana. “Per me è stata un’occasione eccezionale poter conoscere quest’orchestra che, come sappiamo, accompagna i protagonisti del Festival da un anno all’altro e sicuramente dà una dimensione molto importante a un evento che è emblematico per la cultura e la musica italiana”, ci ha riferito Giacomelli.

Luisa Sello

Gastronomia strumento di coesione

Oltre a Stefano Cerrato dell’IIC di Lubiana, a introdurre la serata sono stati i rappresentanti dei partner coinvolti nel progetto “Sapori all’italiana”. Come spiegato dall’Ambasciatore d’Italia in Slovenia, Carlo Campanile, il concerto dell’Orchestra sinfonica di Sanremo fa parte di una serie di iniziative sostenute dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell’Italia al fine di incoraggiare la promozione della cultura, dello stile di vita e dei prodotti italiani. “Oltre che far parte dell’identità culturale del Paese, la gastronomia italiana rappresenta un grande valore per l’economia del Paese”. La tradizione culinaria è, infatti, uno dei più efficaci strumenti di comunicazione tra culture diverse, come sostenuto da Draga Cukjati, membro del Consiglio d’amministrazione del Gruppo Mercator. “L’evento di questa sera mette in evidenza la necessità di un’integrazione tra la cultura, l’economia e la tradizione culinaria”, ha affermato la Cukjati. Il direttore del Festival Ljubljana, Darko Brlek, ha ringraziato i partner per la fiducia dimostrata e per la magnifica collaborazione, ricordando gli spettatori che questa sera, presso il Cankarjev dom di Lubiana, si concluderà la 69.esima edizione del Festival.

L’Ambasciatore Carlo Campanile

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