L’elegante fluire della musica barocca

In piazza del Pipistrello a Fiume si è tenuto il concerto del Collegium Musicum Fluminense

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L’elegante fluire della musica barocca

”Viaggio musicale nell’Europa barocca” era intitolato il concerto del “Collegium Musicum Fluminense”, l’ensemble barocco fiumano, che giovedì sera ha avuto luogo nella piazzetta del Pipistrello, nel cuore della Cittavecchia, o meglio “Citavecia”. Nello spazio circoscritto sui quattro lati da edifici antichi, ma anche da nuovi sorti sulla superfice dei loro “predecessori”, e quindi permeato da un’atmosfera piuttosto intima, i validissimi musici fluminensi ci hanno “sbaroccato” con una programma, che come spesso accade, ci riserva interessanti novità: frutto dell’indagine storico – filologica della compagine, che è poi lo scopo, la missione, il modus operandi e motivo del suo esistere.

 

La geniale «tribù» dei Bach

Le novità numero uno è stato Johann Bernhard Bach (1676 – 1749), cugino e coevo del grandissimo Johann Sebastian, con i brani tratti dalla Suite in Re maggiore (Ouverture – Caprice, vitement – Marche – La joye – Caprice). Dunque, ancora un musicista della geniale “tribù” dei Bach! Sarebbe più consono definirla “dinastia musicale”, ma dato il numero enorme di musicisti che codesta stirpe regalò al mondo, ci pare che il termine poc’anzi usato renda meglio il concetto. Nato a Erfurt, Johann Bernhard era secondo cugino di Johann Sebastian Bach. Ricevette i primi rudimenti di musica, come pure il fratello minore Johann Cristoph (1685, come Sebastian), da suo padre Johann Aegidius, e, nel 1695, divenne organista a Erfurt. Successivamente ricoprì lo stesso incarico a Magdeburgo.

Nel 1703 succedette a Johann Christoph Bach – che era suo zio! – come organista ad Eisenach e come clavicembalista di corte di Giovanni Guglielmo di Sassonia-Eisenach. Molte delle sue composizioni sono andate perdute, ma sono giunte fino al XXI secolo quattro sue suite orchestrali e alcune composizioni per organo. Pure suo figlio Johann Ernst fu musicista! E te pareva!

Il concerto ha attirato un folto pubblico

Un caso unico

Probabilmente, la schiatta dei Bach è un caso unico nella storia della musica europea; e, ne siamo convinti, un fenomeno che potrebbe essere oggetto di studio anche da parte dei genetisti. Abbiamo avuto la chiara impressione che anche nelle pagine di Johann Bernhard emerga il “carattere dei Bach” come soleva dire Johann Sebastian; cioè, la tempra bachiana. Una tempra tosta, che abbiamo potuto notare nella coerenza contrappuntistica, nella marzialità “garbatamente” teutonica, nella vivacità (La joye) e nella puntualità costruttiva delle pagine udite.

Un altro compositore di rarissima esecuzione è l’inglese William Boyce (1711-1779), del quale è stata eseguita la Symphony op. 2 n.1 (allegro–moderato e dolce-allegro). Un brano pregevole che denota un autore di rilievo, ben degno di essere eseguito e diffuso. Boyce operò come “Master of the King’s musick” nel 1755 e organista alla Chapel Royal nel 1758. È conosciuto soprattutto per le sue otto sinfonie, i suoi anthem, le sue odi, e una cospicua produzione cameristica.

Coesione del complesso

In apertura di concerto con l’ Ouverture dell’opera “Rinaldo” di Händel abbiamo avuto modo di apprezzare la coesione del complesso, l’elegante fluire della narrazione, l’ottimo dosaggio tra le parti, il bellissimo assolo dell’oboe. Quindi G. Ph. Telemann con la Sinfonia in Re maggiore, di Vivaldi nientemeno che la Sinfonia dalla serenata “La sena festeggiante” – magari uno spirito “festaiolo” un po’ più accentuato non sarebbe dispiaciuto. Ha pasteggiato anche il Re di Francia, Re Sole, con la V Suite dalla raccolta “Sinfonie per le cene del re”, nella garbata esecuzione dei musici. Un pizzico di magniloquenza in più non sarebbe stato di troppo.

Acclamata dal pubblico, la compagine ha concesso due gustosi pezzi fuori programma; uno del compositore ceco Zelenka e la brillante Ciaccona, dalle “Fontane di Versailles” di Michel R. Deladande.

Prima compagine di musica antica

La bella serata è stata organizzata dalla Comunità degli Italiani di Fiume con il patrocinio del Dipartimento per la Cultura della Città di Fiume. Facciamo notare che il Collegium Musicum Fluminense, nato in seno alla SAC”Fratellanza” nel 1987, è la prima compagine di musica antica in Croazia e la prima ad aver usato copie di strumenti antichi. A questo complesso va il grande merito di portare avanti un discorso musicale e culturale serio e costante. La sua pluridecennale attività ha offerto alla città di Fiume, e non solo, tutto un significativo segmento musicale cameristico del ‘600, ‘700, arricchendo la vita musicale della città e della regione.

Infine, vogliamo sottolineare la felice idea del recupero di uno spazio cittadino suggestivo diventato teatro di eventi culturali. In questo caso l’evento è stato particolarmente sfizioso, in quanto il pubblico, accomodatosi ai tavolini del Romeo bar & Juliet cafè, ha potuto sorseggiare delle bibite, offerte dalla Comunità degli Italiani di Fiume. Quasi quasi come gli aristocratici del ‘700, che nei loro salotti e parchi prendevano il tè al suono di liete musiche e fontane zampillanti.

I musicisti del Collegium Musicum Fluminense sono Đeni Trdić Barić (flauto e piccolo), Antonio Haller e Branimir Rizoniko (oboe), Viktor Kaminsky (fagotto), Tea Grubišić, Eduard Kraljić e Nataša Veljak (violini), Maja Veljak (violino e viola), Valeriya Vashchenko (viola), David Stefanutti (direttore artistico e violoncello), Valter Veljak (contrabbasso) e Ivan Bošnjak (clavicembalo).

Đeni Trdić Barić e Antonio Haller

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