Il Corso diventa sala cinematografica

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Il Corso diventa sala cinematografica
La sala cinematografica è situata dinanzi alla Torre civica. Foto: RONI BRMALJ

Fino a domenica 9 giugno, dalle 17 alle 23, il passaggio Bazarig, sul Corso, farà da palcoscenico per un’esperienza cinematografica senza precedenti. L’abbiamo visitato per farci un’idea sulle sembianze di questa idea di Davor Rostuhar e capire come si presenta questo suo cinema nomade ai nostri concittadini. Ebbene, la cosa è semplice: una schiera di sgabelli girevoli (al posto delle tradizionali poltrone da cinema) e delle apparecchiature moderne da mettere in testa. In pratica a copertura degli occhi andrebbe un visore VR (fulcro di quest’esperienza necessario per immergere completamente l’utente in un ambiente virtuale tridimensionale) con schermo ad alta risoluzione, uno per ciascun occhio, che offre un ampio campo visivo. Il visore VR rileva i movimenti della testa indirizzando il nostro sguardo ovunque ci voltiamo. Avendo davanti a noi una scena a 360 gradi, la percezione è veramente quella di essere all’interno della proiezione.
Oltre al visore ci sono le cuffie che permettono un audio spaziale 3D fondamentale per la nostra esperienza immersiva perché in grado di permettere la percezione della direzione e della distanza dei suoni, migliorando l’illusione di essere in un ambiente reale tridimensionale. Ora è più chiaro il motivo per il quale gli sgabelli sono girevoli (per uno sforzo del corpo minimo ma con la massima mobilità).
Generalmente tutta questa apparecchiatura andrebbe accompagnata anche da altre componenti, uno su tutti il controller da tenere in mano che permette di interagire con l’ambiente virtuale (usandolo per navigare nei menù, manipolare oggetti dinanzi a noi e altre attività interattive), che però l’altra sera non abbiamo notato tra chi ha deciso di vedere il documentario di Rostuhar.
Oltre ai posti a sedere, un bancone sul quale la simpatica commessa Ivana vende tutti i capolavori letterari di Davor Rostuhar e ovviamente quello appena uscito “Lovci sakupljači” (Cacciatori collezionisti) narrante la sua esperienza di tre settimane trascorse in Tanzania a stretto contatto con la tribù Hadza. Qui, oltre i libri e le cartoline realizzati nell’ambito del progetto “Hrvatska iz zraka” (Croazia dall’alto), si può acquistare il biglietto (costo 12 euro), fare un ulteriore passo ed entrare subito all’interno di questo inedito cinema all’aperto.
“Si tratta del primo cinema in VR e del primo film in VR croato mai realizzato. Siamo all’inizio della nostra tournée che è iniziata a Zagabria e vede Fiume come seconda tappa. Seguiranno alcune località in Istria, quindi ci caleremo a sud lungo la costa dalmata per terminare il progetto a Ragusa”, ci è stato spiegato.
Il vantaggio di questo cinema itinerante è che ogni visitatore mettendosi in testa quest’apparecchiatura entra in una propria bolla sia audio che visiva e uno non dipende né dagli altri né da un tempo d’inizio definito, potendosi godere indisturbato il documentario che dura circa trenta minuti.
Il primo spettatore che ha avuto l’onore di assistere alla prima rappresentazione VR del primo film VR croato in assoluto è stato Robert Svetić. “La sensazione è futuristica, all’inizio ero indeciso, ma ora sono contento di averla sperimentata! Ho avvertito un senso di progressione oltre il presente. L’esperienza ne vale il prezzo del biglietto”, ha detto entusiasta.

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