«Greater Adria» finanziata dal Consiglio europeo

La serie croato-italiana, creata da Nebojša Taraba e Simona Nobile, è stata scelta tra i sette sceneggiati che hanno ottenuto i mezzi finanziari europei. La direzione è affidata a Dalibor Matanić

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«Greater Adria» finanziata dal Consiglio europeo
Dalibor Matanić. Foto: Igor Soban/PIXSELL

La serie “Greater Adria”, il nuovo progetto prodotto da “Drugi plan”, creata da Nebojša Taraba e Simona Nobile, è stata scelta tra i sette sceneggiati che hanno ottenuto i mezzi finanziari, complessivamente 500mila euro, attraverso il nuovo programma pilota del Consiglio europeo per le serie di alta qualità strutturate come co-produzioni internazionali.

Il sceneggiato, che è la prima co-produzione di una serie drammatica croato-italiana nella storia, sarà diretto da Dalibor Matanić. Oltre all’Italia e alla casa di produzione Fabula Pictures, i coproduttori sono anche la tedesca Nadcon Film e la belga Lunanime.

Il modello di co-produzione funziona
“Siamo molto felici per questo sostegno finanziario, innanzitutto perché si tratta del primo di questo tipo e di una conferma della posizione di ‘Drugi plan’ sul mercato europeo, che dimostra che il modello di co-produzione e la direzione che abbiamo scelto funzioni. Il ‘timbro’ di Eurimages sul progetto è una conferma eccezionale della sua qualità. Sulla serie drammatica ‘Greater Adria’, firmata dalla collega italiana Simona Nobile e da me, siamo riusciti a riunire alcune delle più importanti case di produzione europee, dietro alle quali stanno i sistemi di produzione e distribuzione europei del calibro di Beta Film, Federation Studios, ZDF Studios e Lumière. Si tratta di case di produzione che firmano progetti come ‘The killing’, ‘The bridge’, ‘Millenium trilogy’, ‘Baby’ e ‘We are the legends’”, ha dichiarato Nebojša Taraba.
“Greater Adria” è una storia contemporanea, ovvero un thriller geopolitico che segue un grande complotto internazionale legato al futuro energetico dell’Europa. La serie verrà girata a Fiume, sulle isole di Veglia e Cherso, a Trieste, Udine e a Bruxelles.
In base alla valutazione di esperti indipendenti, il Consiglio europeo ha appoggiato sette sceneggiati strutturati come co-produzioni con la somma complessiva di 3 milioni di euro. Quasi due terzi (il 64 p.c.) di creatori di serie sono donne, mentre vengono utilizzate dieci lingue nazionali, regionali o minoritarie. “Siamo molto compiaciuti per il fatto che i mezzi finanziari siano stati assegnati a un progetto guidato dalla Croazia e speriamo che la presenza della Radiotelevisione croata (HRT) nel progetto farà sì che la nostra televisione pubblica sia più presente nelle co-produzioni con partner internazionali”, ha dichiarato il direttore del Centro audiovisivo croato (HAVC), Chris Marcich.
Il mezzi finanziari del Consiglio europeo destinati alla co-produzione di serie rende più facile il finanziamento della fase finale delle co-produzioni di serie offrendo un ulteriore sostegno che va da 250mila a 500mila euro. Questa è pensata per le co-produzioni tra produttori indipendenti provenienti da Paesi partecipanti e quelli in altri Paesi membri del fondo Eurimages e stimola una stretta collaborazione con i servizi di streaming e i cinema.

L’appoggio di istituzioni importanti
Il programma pilota del Consiglio europeo per la co-produzione di serie è appoggiato al momento dal ministro dei Media fiammingo, dal Ministero delle Federazioni della Vallonia e di Bruxelles (Le Ministère de la Fédération Wallonie-Bruxelles), il Centro audiovisivo croato (HAVC), il Ministero della Cultura dell’Estonia, il Ministero della Cultura della Grecia, l’Istituto cinematografico nazionale ungherese, il Fondo cinematografico del Lussemburgo, il Fondo cinematografico dei Paesi Bassi, il Ministero della Cultura della Macedonia del Nord, l’Istituto cinematografico e audiovisivo portoghese, il Ministero della Cultura della Serbia, il Ministero della Cultura della Slovacchia, il Ministero della Cultura della Slovenia, l’Istituto per la Cinematografia e l’arte audiovisiva spagnolo (Instituto de la Cinematografía y de las Artes Audiovisuales – ICAA), l’Agenzia cinematografica irlandese Screen Ireland e il Centro cinematografico della Lituania.

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